Dai verbali dell’ultima riunione di luglio della Bank of England, risulta che la votazione per mantenere il tasso invariato al minimo storico è stato unanime. Tutti i membri del Comitato di Politica Monetaria (CPM) sono stati concordi per un non far intervenire la BoE, seppure si legge nei verbali che ci sono stati divversi funzionari che intravedono un rischio ridotto nel rialzo dei tassi. La decisione di un non intervento è dovuta soprattutto ai segnali di ripresa mostrati dai recenti dati macroeconomici pubblicati negli ultimi mesi nel Regno Unito. L’economia britannica si appresta a chiudere il sesto mese consecutivo di crescita economica, il tasso di disoccupazione si attesta al 6,5%, minimo degli ultimi cinque anni e mezzo. Questo progresso significativo fa sì che l’attenzione si concentri sulla tempistica di una normalizzazione della politica. Ora l’attenzione è rivolta al prossimo dato importante sull’inflazione, in uscita il prossimo mese. Dal punto di vista valutario, il non intervento da parte del Comitato di Politica Monetaria, fa intuire una correzione al ribasso più marcata del cable, GBP/USD nel breve – medio termine. Come possiamo notare sul daily chart, il movimento ribassista, seppure a piccoli passi, già è in corso. La correzione al ribasso è iniziata non appena il prezzo ha raggiunto il top a 1,7190, poi nelle sedute successive abbiamo assistito a giornate ribassiste con massimi decrescenti; al momento ci troviamo a pochi punti dal supporto a 1,6990 area da monitorare nelle prossime sedute per un possibile spunto ribassista nel caso in cui si dovesse presentare un valido set up da parte dell’azione del prezzo. Inoltre, il futuro movimento di vendita è sempre confermato dall’onda di Wolfe bearish. Dal punto di vista macro economico alle ore 10.30, ore italiane, sarà redatto il dato che misura la variazione del volume delle vendite da parte dei rivenditori nel Regno Unito.
