Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Per il momento c’è ancora poca direzionalità sui principali mercati ed è evidente come gli operatori si stiano preparando all'annuncio della FED e soprattutto alla conferenza stampa di Powell.
La Fed confermerà il rialzo dei tassi di 25 punti base, questo lo sappiamo, ma sarà l’orientamento future che andrà a muovere i mercati.
Nel frattempo Trump ha dichiarato, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che gli Stati Uniti "non tollereranno più gli abusi" sul commercio ed è per questo che la guerra sembra farsi sempre più serrata.
Sarà interessante capire dallo statement e poi dalle parole di Powell qual è l’opinione su questo cupo scenario, soprattutto ci si domanda: le proiezioni relative alla crescita verranno confermate?
Potrebbero queste tensioni indurre la FED ad alzare il piede dall’acceleratore della stretta monetaria?
Chiaro che se ciò dovesse accadere si tratterebbe di mosse da “colomba” che darebbero sicuramente slancio correttivo al dollaro.
I principali mercati sembrano essere relativamente stabili mentre ci avviciniamo all’appuntamento serale, con l'XAU/USD e l'EUR/USD che stanno consolidando eppure c'è la sensazione che un movimento importante sia davvero vicino.
Poi c’è un fattore di volatilità che arriva dal Regno Unito, proprio oggi è attesa infatti la conferenza del Partito laburista e il conseguente discorso del leader Jeremy Corbyn. La Brexit rimane un problema enorme nella politica britannica e la direzione della sterlina è condizionata esclusivamente da questo elemento.
Attenzione quindi, perché le parole di Corbyn potrebbero generare alta volatilità.
Nel frattempo proseguire la lieve correzione di Wall Street che ha chiuso la sessione di martedì in leggera flessione: SP 500 -0,1% a 2915 punti, ma i futures stanno riguadagnando il terreno perduto aiutando la sessione asiatica a chiudere in positivo ( Nikkei +0,4%, Shanghai B +0,6 %). I mercati europei appaiono deboli, almeno per il momento, con la sola eccezione del nostro FTSE.
Nel forex segnaliamo la costante debolezza delle valute legate alle materie prime (Aussie e Kiwi) e una leggera sovraperformance dello yen. Sulle materie prime se per l’oro si attende chissà cosa, il Future Petrolio Greggio WTI sta consolidando i guadagni degli ultimi giorni.
Oltre alla FED, oggi appuntamento anche con le scorte di Petrolio che stante le previsioni dovrebbe proseguire il drawdown delle ultime 5 settimane con ulteriori -1,6 milioni di barili (-2,1 milioni di barili la scorsa settimana).
I distillati dovrebbero crescere marginalmente di + 0,1 m (+ 0,8 m la scorsa settimana), le scorte di benzina dovrebbero aumentare di + 1,0 m (-1,7 milioni di barili la scorsa settimana).
Infine, in tarda serata, attenzione anche alla Reserve Bank of New Zealand (ore 23) ma non dovrebbero esserci variazioni sui tassi che pertanto dovrebbe restare ancorati all'1,75%.
Ciò che si domandano gli operatori è quanto saranno accomodanti i toni utilizzati.