Buongiorno ai lettori di Investing.com,
ieri le borse globali e l’USD hanno compiuto un rally sull’onda dell’audizione di Janet Yellen alla commissione bancaria del senato.
Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,40%, salendo a 2.337 punti, e l’indice del dollaro è balzato dello 0,65%, a 101,30 punti.
I commenti della presidente della Fed hanno richiamato l’ultimo comunicato del FOMC; Yellen ha ripetuto che sta per arrivare un altro rialzo del tasso, senza però fornire dettagli sulla tempistica.
Ancora una volta, il mercato ha letto in queste parole un intervento da falco, invece noi crediamo che stia semplicemente preparando il mercato al prossimo rialzo.
Stando ai futures sui fondi federali, la probabilità di un rialzo del tasso alla riunione di marzo ha superato il 50%; ciò nonostante, crediamo che l’incertezza generata dall’amministrazione Trump, oltre alle aspettative d’inflazione troppo elevate, costringeranno la Fed a procedere lentamente e con cautela.
Nelle prossime ore sarà pubblicato il rapporto sull’inflazione di gennaio, che quindi sarà cruciale per capire se a marzo ci sarà un intervento.
L’indice primario dovrebbe essere salito al 2,4% a/a nel primo mese dell’anno (2,1% a dicembre), grazie all’aumento dei prezzi dell’energia.
L’indice di fondo, invece, che esclude le componenti più volatili, dovrebbe scendere al 2,1% a/a dal 2,2% del rilevamento precedente.
Non ci aspettiamo una cifra forte per questo mese, perché manca un momentum deciso nei consumi personali e negli investimenti.
Il rischio per l’USD, quindi, oggi è per lo più inclinato al ribasso, perché il rischio di una delusione è piuttosto grande.
Inoltre, le vendite al dettaglio dovrebbero aver risentito della calma di gennaio.