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Come Difendersi dai RISCHI

Pubblicato 02.06.2022, 12:01
Aggiornato 24.02.2022, 13:15


Il popolo italiano è caratterizzato da una cosa: l’avversione al rischio.
Da quando si è piccoli impariamo che il rischio è un nemico oscuro dal quale stare estremamente lontani, e si copre di questa aura oscura che ci terrorizza.
Ma la realtà è ben diversa: il rischio non è altro che un’eventualità, una possibilità. Ma se noi ci continuiamo ad arroccare in noi stessi, neanche cercando di capire bene cosa sia il rischio, se esistano più tipologie di rischi, come difendersi concretamente ecc. rischiamo di andare a ritrovarci in delle situazioni davvero spiacevoli, se non addirittura catastrofiche in alcuni casi.

Un’attenta pianificazione finanziaria personale, invece, non dovrebbe e non può non approfondire la tematica del rischio, punto centrale su cui io e i miei clienti ci soffermiamo diverso tempo.
Impariamo allora insieme tutto quello che dovremmo sapere sul rischio, e soprattutto se, quando e come proteggerci.

Cominciamo dal principio: cos’è il rischio?
Secondo la Treccani è “Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili”.
Nella nostra vita personale sicuramente avremmo sperimentato dei danni avvenuti da situazioni diverse, e la cosa interessante è che più danni abbiamo subito, più avremo una propensione alta a valutare gli altri rischi.
Banalmente chi ha avuto un incidente con la macchina, sicuramente valuterà molti più possibili rischi di chi non li ha avuti.
Questo succede a causa di un nostro meccanismo di ragionamento induttivo del quale però non parleremo in questa puntata.

Quindi il rischio è uguale all’eventualità di subire un danno.
E già qui possiamo entrare più nel concreto. La verità è che non esiste un solo tipo di rischio, ne esistono diversi, e ognuno deve essere o non essere affrontato in diversa maniera.
Ciò che differenzia i rischi sono la probabilità che questo accada e l’impatto che questo avrà nella nostra vita a seguito del suo verificarsi.
Allora iniziamo a vedere assieme i vari livelli di rischio.

Partiamo dal rischio di livello 0, e dico livello 0 proprio perché non è impattante, in misura importante, nella nostra vita.
Tanto per fare degli esempi, un rischio 0 è la cancellazione di un volo, salvo voli particolarmente importanti, oppure un incidente con la macchina, cose su cui o siamo già protetti dallo Stato e dalla legge, oppure che impattano in maniera così poco rilevante da non doversene preoccupare.

Passiamo poi ai rischi di livello 1, e qui si comincia già ad entrare nel vivo della questione.
I rischi di livello 1 sono quei rischi che possono essere relativamente impattanti, ma ai quali occorre dare una risposta immediata.
Classico esempio: si buca la gomma della macchina e devo comprarne una nuova, oppure si rompe il lavandino e devo cambiarlo. Si tratta di rischi molto più comuni, che sicuramente ognuno di noi ha vissuto, che richiedono una tutela.

Il modo migliore per tutelarsi da queste eventualità è tramite il classico fondo di emergenza, una riserva di denaro che è tenuta da parte proprio per far fronte a delle emergenze, a degli imprevisti ai quali dobbiamo porre rimedio velocemente.
Quanto deve essere grande questo fondo di emergenza? A differenza di quanto molte persone fanno, che tengono tutti i loro capitali sul conto perché “non si sa mai”, un fondo di emergenza non dovrebbe superare, o quantomeno si sconsiglia di farlo, una certa cifra, che può essere pari a 6 mesi del nostro stipendio, 10 mesi, 12 mesi, dipendentemente da quanto vogliamo stare tranquilli.
Perché non oltre? Perché in questo modo abbiamo raggiunto il nostro scopo, proteggerci da eventuali rischi, senza avere del capitale in eccesso che non farebbe altro rimanere lì inutilmente.
Tanto avremmo bisogno di quel capitale per tutelare altri generi di rischi, che vedremo tra poco.

Passiamo ora al rischio di livello 2, i rischi molto concreti ed impattanti, come quello di perdere il lavoro, di non avere abbastanza capitale per sostenere la famiglia, di avere troppe spese, di non avere una seconda entrata ecc.
Come immaginiamo il non poter mandare nostro figlio all’Università è un rischio molto più importante del buco della gomma della macchina, dunque dobbiamo proteggerci, e per farlo non c’è altro modo che investire il capitale in eccesso rispetto al nostro fondo di emergenza.
Alla base della finanza personale c’è proprio il concetto di non lasciare ad ammuffire il capitale, ma anzi, creare un circolo virtuoso per aumentarlo sempre di più nel tempo.
Attraverso l’investimento abbiamo la possibilità di accrescere il nostro capitale, e sto parlando dell’investimento nel lungo periodo proprio per raggiungere i nostri obiettivi di vita, i quali possono essere i più variegati.

Tuttavia esiste un altro tipo di rischio, quello peggiore di tutti, il rischio di livello 3.
Si tratta di un rischio estremamente subdolo, perché è estremamente impattante ma appare di rado, e questa rarità ci fa credere che non valga la pena preoccuparsene. Nulla di più sbagliato.
Parlo del rischio di invalidità permanente, del rischio terremoto per delle proprietà immobiliari, del rischio morte in caso si è l’unico portatore di reddito per la propria famiglia.
Sono dei rischi concreti ed estremamente problematici qualora si verifichino, contro i quali si può e si deve agire.
Come? Ovviamente non tenendo i nostri soldi sul conto, bloccati lì, che non possono essere investiti, per far fronte a queste problematiche ipotetiche.
La miglior soluzione è quella dell’assicurazione.

Prendiamo l’assicurazione che maggiormente consiglio ai miei clienti: la TCM.
La TCM è un’assicurazione caso morte che permette ai beneficiari della polizza di ricevere una certa somma di denaro alla morte dell’assicurato.
In questo modo io che sono un padre, e con il mio stipendio sorreggo in buona parte, se non in toto l’intera famiglia, sono tranquillo che, qualora mi dovesse succedere il peggio, mia moglie e i miei figli saranno protetti, poiché riceveranno una somma di denaro che io ho stabilito.

Le assicurazioni di questo tipo sono alla base della tutela da questi eventi, poi possono esistere anche architetture più complesse delle quali però non entro nel dettaglio poiché dipendono molto dalla situazione personale di ciascuno di noi.
Ecco che pagando un premio mensile o annuale ci tuteliamo al 100% da tutti i rischi di questo livello, permettendoci:
- di evitare che la mia famiglia si ritrovi in una situazione davvero difficile;
-di vivere molto più serenamente, perché ho già pensato a tutto.

E questo, come dico sempre, vale molto di più di un +13% a fine anno.

Ultimi commenti

Un incidente con la macchina è rischio zero?
un articolo chiaro, che ogni cliente dovrebbe leggere
bravo
🔥🔥🔥 ottimo!
Ottimo articolo
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