E' un mercato particolare quello che stiamo vivendo. Ecco alcuni tratti comuni:
Alcune statistiche in merito all'S&P 500:
*8 anni su 11 dove poi è seguito un quarto anno di Bull Market
Secondo CFRA Research, dal 1947 tutti gli 11 Bull Martket che hanno festeggiato il loro secondo compleanno hanno registrato almeno un calo del 5% o più nei 12 mesi successivi (terzo anno).
Il rendimento medio complessivo degli 11 mercati toro (dal 1947) che hanno festeggiato il loro secondo compleanno è stato di appena il 2%.
Inoltre, tutti hanno registrato un calo del 5% nei 12 mesi successivi, mentre 5 su 11 hanno subito ribassi superiori al 10% ma inferiori al 20%. 3 su 11 sono invece diventati nuovi Bear Market.
Alla luce di ciò quindi, possiamo fare due importanti considerazioni:
1) Ignorare totalmente. Vale per chi ha orizzonti superiori ai 15 anni a mio parere, poichè date le valutazioni attuali, andrei a considerare come "orizzonte sicuro" per l'azionario USA un periodo che statistiche alla mano non ha mai deluso. Perciò devo solo tenere la barra dritta, ignorare eventuali crolli che sicuramente ci saranno, e arrivare al traguardo.
Del resto, la storia dimostra che anche nei periodi peggiori, nella sfiga più totale, se sappiamo la natura di ciò che compriamo, difficilmente avremo brutte sorprese.
2) Considerare degli accorgimenti nei portafogli. Molto probabilmente, siamo in una fase economnica di mezzo, andando per esclusione nè ad un picco, ma nemmeno in una recessione (ma probabilmente tendenti verso quest'ultima fase prima o poi). Perciò, alla luce delle (seppur non eccezionali) valutazioni dell'obbligazionario, varrebbe la pena iniziare a pensare una diversificazione in tal senso, come dimostra il grafico sotto riportato.
Come sempre la sfera di cristallo non esiste, ma il buon senso sì, perciò per quanto possibile, cercherei di utilizzarlo.
Nel video di oggi, alcune "tips" con gli indicatori da guardare per filtrare un titolo azionario, evitando di inserire azioni pericolose nei portafogli.
Alla prossima!
- Mercato azionario a valutazioni elevate: In particolare quello USA, che però sappiamo essere oltre il 60% del mercato globale
- Rendimenti Bond buoni ma non eccezionali: specie sulla parte Europea, in quanto se andassimo su Treasury, dovremmo considerare rischio cambio
- Dollaro forte VS Euro: anche qui con un Dollaro a 1.055 esporsi al rischio cambio presenta rischi maggiori del solito, perciò tutto ciò che per noi è America va gestito in modo più cauto
Alcune statistiche in merito all'S&P 500:
- Media di Performance del 3° Anno: +5.2%*
- 3 casi su 11, il Bull Market si è trasformato in un nuovo Bear Market
- 2 casi su 11, il Bull market ha proseguito nel quarto anno, ma il terzo anno è stato negativo
- Quindi in 5 anni su 11, gli esiti sono stati negativi
*8 anni su 11 dove poi è seguito un quarto anno di Bull Market
Secondo CFRA Research, dal 1947 tutti gli 11 Bull Martket che hanno festeggiato il loro secondo compleanno hanno registrato almeno un calo del 5% o più nei 12 mesi successivi (terzo anno).
Il rendimento medio complessivo degli 11 mercati toro (dal 1947) che hanno festeggiato il loro secondo compleanno è stato di appena il 2%.
Inoltre, tutti hanno registrato un calo del 5% nei 12 mesi successivi, mentre 5 su 11 hanno subito ribassi superiori al 10% ma inferiori al 20%. 3 su 11 sono invece diventati nuovi Bear Market.
Alla luce di ciò quindi, possiamo fare due importanti considerazioni:
1) Ignorare totalmente. Vale per chi ha orizzonti superiori ai 15 anni a mio parere, poichè date le valutazioni attuali, andrei a considerare come "orizzonte sicuro" per l'azionario USA un periodo che statistiche alla mano non ha mai deluso. Perciò devo solo tenere la barra dritta, ignorare eventuali crolli che sicuramente ci saranno, e arrivare al traguardo.
Del resto, la storia dimostra che anche nei periodi peggiori, nella sfiga più totale, se sappiamo la natura di ciò che compriamo, difficilmente avremo brutte sorprese.
2) Considerare degli accorgimenti nei portafogli. Molto probabilmente, siamo in una fase economnica di mezzo, andando per esclusione nè ad un picco, ma nemmeno in una recessione (ma probabilmente tendenti verso quest'ultima fase prima o poi). Perciò, alla luce delle (seppur non eccezionali) valutazioni dell'obbligazionario, varrebbe la pena iniziare a pensare una diversificazione in tal senso, come dimostra il grafico sotto riportato.
Come sempre la sfera di cristallo non esiste, ma il buon senso sì, perciò per quanto possibile, cercherei di utilizzarlo.
Nel video di oggi, alcune "tips" con gli indicatori da guardare per filtrare un titolo azionario, evitando di inserire azioni pericolose nei portafogli.
Alla prossima!