Le quote di mercato acquisite soprattutto in Asia hanno permesso a Comer Industries (MI:COME) [COME.MI] di avere conti in ordine, nonostante la tempesta Covid 19. La multinazionale reggiana, specializzata nella produzione di sistemi d’ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, ha mandato in archivio il primo semestre del 2020 con un ebitda di 22,2 milioni di euro, con ricavi a 191,6 milioni (-13,2% rispetto allo stesso periodo del 2019). Il calo delle vendite, nonostante il blocco generale per il lockdown, è stato contenuto. Ne risulta un utile netto di 8,8 milioni, poco più di due milioni sotto a quanto fatto registrare nello stesso periodo dell’anno precedente.
“Considerato il contesto, abbiamo avuto una performance molto positiva”, ha detto a Websim Mat-teo Storchi, amministratore delegato e presidente di Comer, “questo perché sono ormai tre anni che investiamo per acquisire nuove quote di mercato in tutto il mondo e, in particolare, in Asia, cosa che ci ha permesso di compensare il calo di fatturato proveniente da altre zone del globo. In Cina, per esempio, abbiamo acquisito clienti business in aggiunta a quelli che avevamo già. Lì si percepisce già una ripresa”.
L’azienda è riuscita a migliorare la struttura finanziaria, nonostante il lockdown e la distribuzione dei dividendi. L’indebitamento finanziario netto adjusted è in miglioramento di circa 9,1 milioni rispetto al valore di fine 2019 (-2,9 milioni). “Un altro aspetto che ha inciso”, prosegue Storchi, “è stato il nostro impegno sui processi e sui costi. In sostanza: facciamo meglio tutto quello che già facevamo”.
Per la seconda parte dell’anno le prospettive dovrebbero essere quelle di un miglioramento della si-tuazione rispetto al primo semestre dell’anno. Infatti, seppur con tante incertezze, la fine del lock-down ha portato a un parziale risveglio della produzione industriale e delle attività a livello globale. “Se le condizioni dovessero rimanere quelle attuali, lo sottolineo perché tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro”, afferma l’ad, “il nostro obiettivo è quello di ottenere risultati simili a quanto fatto l’anno scorso, se non qualcosa in più”. Comer Industries, nel 2019, aveva chiuso con un fatturato di 404,58 milioni di euro. “Tuttavia, è difficile fare previsioni accurate, perché non tutto, purtroppo, dipende dalla nostra capacità di ottenere risultati. Rimaniamo ottimisti, ma dobbiamo anche essere molto cauti”.
Il futuro di Comer Industries vede già incardinati alcuni progetti. Quest’anno la società ha presentato ai suoi azionisti la relazione di sostenibilità. Storchi dice di voler investire ancor di più in questo ambito: “Abbiamo iniziato questo percorso e, adesso, vogliamo affiancare anche investimenti industriali”.
Gli altri obiettivi rimangono nel solco di quanto fatto nei mesi precedenti: “Dobbiamo continuare ad aumentare le nostre dimensioni, sia attraverso la conquista di nuove quote di mercato, sia valutando occasioni di acquisizione. Stiamo conducendo alcune trattative, in questo senso, anche se nessuna ancora è in fase avanzata”. Infine, una buona notizia anche per gli azionisti che a maggio hanno ricevuto il pagamento di un dividendo di 0,35 euro per azione: “In futuro continueremo a distri-buirli. Del resto, se i risultati saranno confermati, non vediamo perché interrompere un percorso che abbiamo cominciato”.