Il principale servizio di spedizioni al mondo, FedEx (NYSE:FDX), è ora un indesiderato latore di presagi di sventura, soprattutto per le compagnie il cui fato è strettamente legato alla crescita economica globale.
Nel suo report sugli utili del quarto trimestre fiscale ieri, FedEx ha previsto il suo primo calo annuo degli utili per azione rivisti in oltre cinque anni. Gli utili rivisti per l’attuale anno fiscale scenderanno di “una percentuale nel range delle cifre singole medie” dai 15,52 dollari ad azione dell’anno appena terminato. Gli analisti si aspettavano 16,15 dollari nell’anno fiscale 2020. FedEx aveva già tagliato le previsioni sugli utili nei due trimestri precedenti.
Spiega il direttore finanziario Alan Graf:
“La nostra performance dell’anno fiscale 2020 viene colpita negativamente dal persistere della debolezza dei commerci e della produzione industriale globali, soprattutto per FedEx Express”.
Ma persino questa previsione comprende molte supposizioni che potrebbero non andare in aiuto della compagnia. Per esempio, FedEx prevede una crescita economica moderata negli Stati Uniti, nessun ulteriore indebolimento delle condizioni economiche mondiali e nessun altro intoppo sul fronte dei commerci internazionali, implicando che Stati Uniti e Cina appianeranno le loro divergenze.
Gli utili di FedEx, pubblicati quasi un mese prima rispetto ai dati sul quarto trimestre della maggior parte delle compagnie statunitensi, di solito attirano molta attenzione in quanto la compagnia di consegne è un riferimento per l’economia globale e potrebbe fornire degli avvertimenti relativi a problematiche commerciali e di investimento.
Gli investitori stanno prendendo molto sul serio previsioni cupe come queste. Il titolo di FedEx, dopo il picco all’inizio del 2018, ha perso più di un terzo del suo valore. Malgrado il rimbalzo del 2,6% di ieri, chiudendo a 159,96 dollari, il titolo è crollato di circa il 9% sugli ultimi tre mesi, mentre l’indice di riferimento S&P 500 è salito di oltre il 3% nello stesso periodo.
FedEx in difficoltà su più fronti
In effetti, la compagnia si trova in difficoltà su più fronti. Sta ristrutturando le sue operazioni per gestire l’aumento degli ordinativi di e-commerce. Di recente ha chiuso il contratto con Amazon (NASDAQ:AMZN) ed ha annunciato i piani per offrire consegne a domicilio sette giorni alla settimana e per gestire una quantità maggiore di pacchi che trasportava tramite il Servizio Postale USA.
L’acquisizione del 2016 di TNT è ancora un lavoro in corso e non è riuscita a sbloccare il valore che gli investitori speravano di vedere. A marzo FedEx ha reso noto che i costi di integrazione per l’acquisizione dovrebbero superare gli 1,5 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2021, col potenziale di ulteriori aumenti. Le sfide legate all’integrazione ed il rallentamento dell’economia europea hanno fatto sorgere dubbi circa i benefici dell’accordo TNT, ed alcuni analisti si chiedono se sia stata la cosa giusta da fare.
Oltre ai rischi economici, FedEx è rimasto incastrato nel fuoco incrociato dello scontro commerciale, dopo che la Casa Bianca ha vietato alle compagnie USA di vendere tecnologia al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Cercando di rispettare la richiesta, gli impiegati di FedEx hanno per errore rallentato dei pacchi che riguardavano Huawei. Ora la Cina sta pensando di aggiungere la compagnia alla lista degli enti cosiddetti inaffidabili. In gioco ci sono le entrate di 4,6 miliardi di dollari dalla Cina, pari al 6% delle vendite totali della compagnia, se le nazioni non riusciranno a risolvere i problemi commerciali.
Morale della favola
Le prospettive di FedEx sull’indebolimento del commercio e dell’economia globali rafforzano la nostra idea secondo cui gli investitori dovrebbero aumentare il numero di titoli difensivi nei loro portafogli. Questi titoli sono posizionati meglio per sopportare un rallentamento economico o persino una recessione.
Ciò significa scegliere titoli da settori come le utenze, gli operatori di telecomunicazioni, come BCE, o compagnie come Procter & Gamble o Merck. Queste aree difensive del mercato sono solite andare meglio nei periodi di incertezza, offrendo al contempo dividendi a crescita costante.