Due volte l’anno, le raffinerie statunitensi passano dalla produzione di miscele di benzina estiva a quella invernale e viceversa (la California è un’eccezione, con più di due tipi diversi). Il passaggio alle miscele invernali è in corso e la benzina invernale sarà disponibile negli Stati Uniti a metà settembre. Per i consumatori statunitensi, ciò comporterà un lieve calo dei prezzi della benzina. Per i trader del greggio ciò significa invece la fine della stagione di guida estiva negli Stati Uniti e la pubblicazione degli importanti dati sulla domanda della materia prima. Gli automobilisti statunitensi hanno guidato abbastanza quest’estate così da aver fatto scendere le scorte in esubero?
Dati estivi
Gli investitori seguiranno con attenzione i dati sulla guida che saranno pubblicati negli Stati Uniti da organizzazioni come la AAA per capire quanto greggio è stato utilizzato in estate. È importante anche capire quanto greggio è stato usato per la produzione di elettricità in Medio Oriente per i condizionatori nella stagione estiva. Inoltre, a inizio settembre, gli investitori attendono i dati sul rispetto dell’accordo OPEC/non-OPEC per vedere se questi paesi stanno ancora riducendo la produzione.
Previsioni sulle scorte di greggio USA
Gli analisti di S&P Global Platts sono fiduciosi che ci saranno riduzioni significative delle scorte di greggio statunitensi. Prevedono che le scorte siano superiori solo del 23% rispetto alla media quinquennale dopo l’utilizzo estivo di benzina. Sarebbe un fattore positivo per il prezzo del greggio, poiché rifletterebbe un calo rispetto a soli 5 mesi fa, quando le scorte di greggio negli Stati Uniti hanno superato del 34% la media quinquennale.
L’impatto delle raffinerie
Se la stima di Platts è corretta, potrebbe contribuire ad evitare che il prezzo del greggio scenda per via del calo della domanda stagionale e del fatto che le raffinerie USA effettuano la manutenzione nei mesi più freddi. Questo fa scendere il prezzo della materia prima poiché in quel periodo si lavora meno greggio e si accumulano scorte.
Allo stesso tempo, la raffinazione europea nelle settimane e nei mesi che verranno potrebbe spingere il prezzo del greggio, dal momento che molte principali raffinerie europee stanno lavorando per rimpiazzare le scorte di benzina e gasolio dopo le recenti interruzioni (aumento dei prezzi).
Nuove operazioni di raffinamento - in particolare in Cina e Vietnam - saranno presto attive, contribuendo ad incoraggiare la domanda di greggio (e facendo aumentare il prezzo). Infine, gli analisti prevedono cali stagionali significativi del greggio a fine autunno da parte delle raffinerie latino-americane (aumento dei prezzi), ma questo avverrà ancora più in là.
Cosa stanno seguendo i trader del greggio
Tutti questi segnali sembrano non interessare i trader, tuttavia. In generale, sembrano più interessati alle notizie di un lieve calo della produzione da parte delle raffinerie cinesi a luglio (calo dei prezzi), ai report di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti che ammonta al massimo dall’aprile del 2015 (calo dei prezzi) ed ai dati che mostrano un leggero aumento della produzione da parte dei paesi OPEC a luglio (calo dei prezzi). Un recente report dell’AIE indica che sebbene i tagli alla produzione OPEC e non-OPEC abbiano comportato una riduzione di 500.000 barili al giorno nel secondo trimestre, ci vorrà molto più del previsto per riportare le scorte globali al di sotto della media quinquennale (calo dei prezzi).
La morale della favola è che sebbene alcuni segnali indichino che l’eccesso delle scorte di greggio globali sta lentamente diminuendo, il prezzo del greggio è ancora precario. La percezione, non la realtà, continuerà ad avere l’impatto maggiore sui prezzi a breve termine.