La scadenza ciclica di cui parliamo da tempo dovrebbe contrassegnare la fine di questo processo correttivo, in essere praticamente da metà settembre, e l’avvio di una nuova gamba di rialzo.
La maggior parte degli investitori, per nostra fortuna, mantiene il consueto atteggiamento: interpreta ogni calo come minaccioso principio di un’inversione di tendenza, insomma come avvio di un bear market. La “festa” finirà quando la maggior parte degli operatori all'opposto considererà ogni flessione come occasione per entrare a sconto. Evidentemente, non ci siamo ancora.
Nuova linfa al rialzo è fornita dal sorprendente dato di ieri sui sussidi iniziali di disoccupazione: scesi negli Stati Uniti ai livelli più bassi da inizio 2008. C’è una correlazione inversa ben evidente fra questo dato e Wall Street, sicché il nuovo minimo dei sussidi chiama in tempi non troppo lontani a nuovi massimi di mercato.
Nel frattempo il modello basato sull’ipercomprato su base settimanale, mostrato ai primi di marzo, sta raggiungendo una giuntura cruciale in ottica di medio-lungo periodo. Nel rapporto di oggi commentiamo le proiezioni per Wall Street fino alla fine di marzo. L'aderenza alla realtà fino ad ora mostrata incoraggia.