Il dato sulle esportazioni svizzere, diffuso questa mattina, mostra una flessione del 3,3 m/m per il mese di giugno; si tratta del quarto calo consecutivo.
Ciò si potrebbe spiegare con l’aumento della richiesta di CHF prima del voto sulla Brexit.
Il Franco è troppo forte per essere competitivo e la BNS è obbligata a intervenire per mitigare le pressioni al rialzo sulla valuta; ciò nonostante, la divisa svizzera continua a essere ampiamente sopravvalutata.
Fra gli altri dati commerciali diffusi oggi c’è anche la bilancia commerciale di giugno, che si è indebolita, scendendo a 3,55 mld di CHF dai 3,79 mld precedenti sull’onda del calo delle importazioni.
La produzione manifatturiera svizzera, soprattutto l’industria orologiera, è stata colpita duramente, i livelli di produzione sono calati, come pure i fattori produttivi; a titolo di esempio, a giugno, le esportazioni di orologi sono calate del -16% a/a.
Il rallentamento continuerà indubbiamente a pesare sul Franco svizzero e sarà necessario un altro intervento della BNS.
Purtroppo all’orizzonte non ci sono segnali di sollievo per l’economia.
Rimaniamo ribassisti sulla coppia EUR/CHF.
Non si può escludere, però, la possibilità di un intervento a sorpresa della Banca Centrale Svizzera.