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Valute in calo, le vendite al dettaglio USA deludono le attese

Pubblicato 18.11.2020, 07:15

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 17 novembre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Le valute e i titoli sono scesi questo martedì sulla scia di dati deboli sulle vendite al dettaglio USA. La spesa dei consumatori è aumentata solo dello 0,3% nel mese di ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,5%. L’aumento della spesa ha registrato un forte rallentamento da settembre, quando la domanda era salita dell’1,6%. Questa debolezza ha alimentato il timore che, con l’aumento dei casi di coronavirus nel paese, le vendite al dettaglio subiranno un ulteriore rallentamento negli ultimi due mesi dell’anno. Con le spalle al muro e senza una guida dal governo federale, molti stati hanno preso delle iniziative singole per fermare l’avanzata del virus, vietando le consumazioni al chiuso e ordinando la chiusura di alcune attività. Le aziende Biotech stanno facendo grandi progressi verso lo sviluppo del vaccine, ma dovremo aspettare almeno la primavera del 2021 prima di vedere una sua distribuzione. Ciò vuol dire che la ripresa che abbiamo visto nel terzo trimestre potrebbe sparire completamente nel quarto trimestre. Come evidenziato oggi dal Presidente della Federal Reserve Powell, la ripresa ha degli importanti rischi nel breve termine. I dati sulle vendite al dettaglio hanno fatto scendere il cambio USD/JPY per il quarto giorno consecutivo. Anche se i dati di domani sul mercato immobiliare e sulle concessioni edilizie dovessero mostrare una ripresa del settore, la domanda del dollaro sarebbe limitata dai timori su ulteriori restrizioni sull’attività delle imprese.

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In Europa ci sono dei primi segnali di rallentamento della seconda ondata. I rigidi lockdown disposti in Germania, Francia, Italia, Belgio e Olanda stanno dando finalmente dei risultati. In alcuni casi il miglioramento è stato incredibile, come in Belgio dove dai quasi 30.000 nuovi casi giornalieri al 30  ottobre ora si è scesi a 4.600. In Germania, il picco è stato superiore ai 23.000 casi, mentre ora i nuovi casi sono circa 10.000 al giorno. Si tratta ancora di numeri allarmanti, ma la curva si sta muovendo nella giusta direzione. In tutto questo periodo l’euro è stato molto forte, resistendo sopra l’1,18 contro il dollaro USA. Una delle ragioni per la resilienza dell’euro è il fatto che gli USA siano qualche settimana indietro rispetto all’Europa e ciò vuol dire che i casi aumenteranno ancora negli USA mentre in Europa cominceranno a scendere dai massimi. Questo è vero, ma è anche vero che la contrazione in Europa potrebbe essere maggiore viste le rigide misure prese dai singoli stati e visto che la BCE ha parlato di allentare la politica il mese prossimo, mentre la Fed non ha escluso uno stimolo.

La valuta più forte della giornata è stata la sterlina. Un articolo pubblicato sul Sun ha parlato della possibilità di un accordo commerciale UK-UE per la prossima settimana. Sebbene i progressi fatti nei negoziati sulla Brexit siano davvero pochi, la resistenza di entrambi e la forza della sterlina indicano che gli investitori credono ancora nella fattibilità di un accordo prima della fine dell’anno. Agli investitori è piaciuto anche l’ottimismo del Governatore della Banca d’Inghilterra Bailey, il quale ha affermato che le ultime notizie sul vaccino sono incoraggianti. Per domani sono attesi i dati sui prezzi al consumo britannici ed il recente aumento dei prezzi insieme alla decisione della banca centrale di lasciare le proiezioni di inflazione invariate indicano che è possibile una sorpresa al rialzo.

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Intanto, i dollari di Australia, Nuova Zelanda e Canada sono scesi contro il biglietto verde. I verbali della RBA hanno mostrato una banca centrale pronta ad offrire un ulteriore stimolo, sebbene l’opzione preferita sia l’acquisto di bond piuttosto che un ulteriore calo dei tassi. La Nuova Zelanda ha riportato un miglioramento dell’attività del terziario, ma il calo dell’azionario ha pesato sul NZD. Il CAD è sceso anche a causa dei dati deboli sul settore edile, ma, se i dati di domani sui prezzi al consumo supereranno le attese, potremmo assistere a nuovi rialzi per il loonie ed una debolezza per il cambio USD/CAD.

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