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DailyFX Morning Adviser, continuano i market mover

Pubblicato 14.08.2014, 08:37
EUR/USD
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GBP/USD
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USD/JPY
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EUR/JPY
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Davide Marone, 14 agosto 2014
INTRO
Dopo un inizio di settimana decisamente poco interessante dal punto di vista della dinamica dei prezzi, con l’arrivo dei market mover, così come auspicato, ieri abbiamo potuto assistere a movimenti degni di nota soprattutto sul fronte sterlina, ma più in generale sul valutario e quindi sul dollaro americano sebbene in maniera non propriamente univoca e sincronizzata. Di grande rilievo ancora la price action al rialzo del Bund tedesco, mentre l’azionario si trova in molti casi su resistenze che, se violate, potrebbero portare in auge scenari rialzisti anche in ottica multiday.
La sterlina
“Protagonista di oggi sarà senz’altro la sterlina” scrivevamo ieri e puntualmente essa non ha deluso le attese. Importanti infatti si sono rivelati i dati sul lavoro nel Regno Unito, con focus evidentemente su Tasso di Disoccupazione confermato come da attese al +6,4% e alla Variazione dei Sussidi di Disoccupazione con aspettative a -30mila e release migliorativa a -33,6k. Il nostro accento era però posto, come ricorderete, sul dato sull’Indice dei Salari Medi (dato tardivo di un mese e perciò riferito a giugno) in quanto poteva permettere di effettuare una proiezione su quello che poco più tardi si sarebbe poi detto sull’inflazione. Ritenevamo infatti che la verosimile non-crescita dei salari medi, unita ad un seppur lieve rallentamento dell’economia della regina, difficilmente potesse condurre a previsioni al rialzo sull’inflazione che anzi avrebbe potuto semmai andare ad essere lievemente rivista al ribasso in termini di aspettative. Ebbene questo scenario è andato poi di fatto ad estrinsecarsi non solo nella prima reazione della sterlina che è stato prontamente venduta, con un dato negativo a -0,2% rispetto al consensus di -0,1, ma ha trovato ottime conferme su quanto emerso poco più di un’ora: il report della Bank of England sull’Inflazione metteva in luce in primo luogo come il MPC (braccio di politica monetaria dell’istituto centrale britannico) veda “elevata incertezza” rispetto dunque al percorso di crescita dell’economia. Questi infatti i nodi cruciali: in primis, la crescita dei salari nel 2014 a +1.25% dimostra un gap con il +2.5% della previsione di Maggio; in secondo luogo, la previsione per la disoccupazione è di un target al 5,4% in 2 anni ed inoltre l’attestazione che il mercato stimi un rialzo dei tassi nel primo trimestre 2015 per un livello target al 2% entro il quarto trimestre del 2016. Il Governatore Mark Carney ha affermato che non c'è nessuna soglia numerica che debba essere raggiunta nel dato sulla crescita dei salari affinché venga implementato un aumento dei tassi. E questo non poteva che essere depressivo per la sterlina, peraltro già ben avviata al deprezzamento. Il cambio originale GBPUSD è infatti andato dapprima a violare i minimi a 1,6765 e successivamente i punti di minimo visti ad inizio giugno, quelli cioè precedenti al nuovo rally, a 1,67. Il grafico giornaliero mostra chiaramente il raggiungimento di quest’ultima importantissima soglia. La candela ad ampio range con chiusura sui punti di minimo potrebbe suggerirci ulteriori break ribassisti in direzione 1,6575 a partire già da oggi, in attesa poi dei dati sul Pil Uk di venerdì dai quali potrà dipendere l'eventuale sviluppo di divergenza regolare rialzista prezzo/stocastico. I volumi in diminuzione sulla discesa del prezzo negli ultimi giorni, sono ad ora un timido segnale in questo senso. Ma l’atteggiamento bearish è ancora d’obbligo fino ad eventuali e palesi segni di reversal.
Euro e Germania
Continuiamo a mantenere ancora questa impostazione di pensiero che vede cioè l’euro nel breve termine molto legato ai dati macro, in particolare quelli della Germania. Per la moneta unica infatti non si può prescindere dall’analisi e dalla valutazione dei dati che provengono dal suo paese core e cioè dalla Germania. Martedì l’economic sentiment elaborato dall’istituto tedesco ZEW, che determina per l’appunto il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi ha mostrato un 8,6 rispetto ad un dato atteso di 18,2 e soprattutto al dato precedente di 27,1, mentre l’Indice ZEW è stato comunicato in flessione al 44,3 rispetto al 61,8 precedente. Ricordiamo le release della settimana passata piuttosto negative su Produzione Industriale ed Ordinativi delle Fabbriche che nell’immediato avevano provocato considerevoli ed immediati effetti sul mercato. Poi è arrivata la nota dell’agenzia di rating Moody’s la quale, pur non mettendo in discussione la tripla A vista l’economia altamente competitiva e improntata alla stabilità, ha espresso perplessità circa la sostenibilità del welfare del paese dal momento che vi è un oggettivo calo della forza lavoro che si unisce ad una popolazione che invecchia sempre più. Ieri l’inflazione del paese è stata rilevata in linea con le attese con un +0,3% su base mensile ed uno +0,8% su base annuale. E proprio questa mattina assisteremo al rilascio dell’Indice sui Prezzi al Consumo dell’Eurozona alle ore 11, dati che si inseriscono in un contesto europeo nel quale lo spettro della deflazione si aggira pericolosamente, con i periferici già di fatto in questa situazione, ed un dato aggregato del mese scorso al +0,4%. Questa naturalmente l’attesa anche per oggi, laddove un dato perfino inferiore potrebbe portare con sé scenari davvero depressivi per la moneta unica. Crediamo tuttavia che un allineamento alle attese non possa essere particolarmente d’impatto sull’euro in quanto quest’ultimo continua a muoversi sulle aspettative di interventismo della BCE, non tanto in materia di TLTRO già annunciato, ma in relazione ad un eventuale Quantitative Easing anche se ad ora tali aspettative appaiono ancora piuttosto morbide il che lascia pensare che sia più probabile che possa essere la Federal Reserve l’attore protagonista dell’eventuale deprezzamento della moneta unica. Come già detto, sul cambio Eurodollaro incomincia ad affacciarsi all’orizzonte un percorso di pricing dei differenziali di inflazione e di aspettative sui tassi. Attenzione perciò ai punti di minimo sull’Eurodollaro che potrebbero dunque poter essere riagguantati e superai. Il focus di breve va tuttavia mantenuto sul cruciale dato del Pil Tedesco alle 8 con attese di +1,% su base annuale e -0,1% ! su base mensile.

QUADRO TECNICO
EUR/USD: altra candela giornaliera controversa quella completatasi ieri. Violenti infatti gli acquisti nel primo pomeriggio conseguenti ai dati americani, per repentini ritorni sotto 1,34 che però ancora una volta hanno svilito lo scenario rialzista che pure da price action apparivano giustificabili. Su time frame a 4 ore si vede bene come l’ennesimo swing sui massimi sia dunque decrescente ed in ottica short questa non può che essere una conferma. I livelli di attenzione restano i medesimi: 1,34, 1,3375 e 1,3355 con quest’ultimo che, se cedesse, potrebbe nuovamente riportarci sui minimi con violazioni sempre più probabili in direzione 1,332° e soprattutto 1,33. Continuiamo a ritenere area 1,34 quella utile per dei posizionamenti long, altrimenti azzardati.
USD/JPY: buona conferma rialzista per il cambio che conferma l’ampliamento del range medio in salita sulle candele daily e che ha ben raggiunto il target a 102,55. Il grafico migliore appare tuttavia ancora il migliore time frame sul quale seguire la price action grazie all’ausilio dell’ottima media mobile esponenziale a 21 periodi che ora funge perfettamente da supporto dinamico, per pullback di breve ipotizzabili a 102,35 prima di ripartenze verso area 102,75 seguita da soglia 103. Irto di punti di ostacolo invece il percorso ribassista che prudentemente andrebbe atteso sotto area 102,15.
EUR/JPY: ancora, come ieri, appare cruciale in ottica di confluenze grafiche di resistenza guardare al livello di 137,20 e quelli di 136,80 e 136,40 quali supporti. Ed è ancora consigliabile pensare di lavorare in break proprio su uno di questi livelli data la sostanziale lateralità della price action. 137,50 e 135,70 rispettivamente i traguardi.
GBP/USD: il grafico giornaliero è stato già ampiamente analizzato nella sezione macro e naturalmente non può che fornirci ancora spunti short. Unico warning va dato sulla conformazione della candela giornaliera che si configura come un’ampia outside negativa con chiusura sui minimi, il che spesso vuol dire preludio ad ampie inversioni. “Il grafico a 4 ore ieri ci conferma l’area di confluenza grafica a 1,6810 che tecnicamente si pone come punto di vendita dall’ottimo rapporto rischio/rendimento potenziale visto il target sui minimi e i possibili break ribassisti in direzione 1,67.” Questo quanto scritto ieri e la tecnicalità del cambio lo ha dimostrato. Ora è verosimile ritenere che possano esserci dei ritracciamenti vagliabili su grafico orario, con il retest proprio di 1,67 e le ripartenze in vendita in direzione nuovi minimi a 1,6655. Long estremamente prudenti possono essere implementati solo dopo 1,67 con target ridotto a 30 pips.
AUD/USD: minimo di breve termine su grafico daily che è andato ieri confermandosi e che ancora ci fa propendere per uno scenario long verso 0,9330 prima e 0,9365 poi. Da osservare sul 4 ore un pattern di divergenza inversa ribassista che si potrebbe manifestare al cedimento dell’area di supporto compresa tra 0,9290 e 0,9275 per target sui minimi relativi. Dalla tenuta dell’area dipenderà dunque lo scenario rialzista.
Ger30 (DAX): la formazione di un minimo di breve termine daily che sarebbe andato ad estrinsecarsi con il superamento di area 9.160 punti, non si poteva considerare invalidato nonostante il discreto ribasso di martedì. E ieri lo abbiamo visto con le buone risalite in test di area 9.200 punti. Ancora una volta potremmo assistere a lievi partenze in rosso per il test di area 9.170/80 e ripartenze con obiettivo 9.255. Se l’area appena citata dovesse cedere dovremmo stare pronti a vendere in direzione 9.085 punti.
XAU/USD(Oro): ancora molto poco chiaro il quadro tecnico dell’oro. Buoni i movimenti rialzisti di ieri sopra 1.310 per i primi target ieri individuati a 1.315. Il daily ha lanciato un timide segnale rialzista ma i time frame più di breve fornisco ben poche indicazioni ulteriori. Anche in questo caso, vista l’erraticità della dinamica di prezzo, può valere la pena concepire un’operatività in stop entry con buy sopra i massimi di ieri a 1.315 e target a 1.325, e short sotto 1.305 per 1.301 e 1.296.

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