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DailyFX Morning Adviser, Fed e BoE: minute sorpresa

Pubblicato 21.08.2014, 09:06
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Matteo Paganini, 21 agosto 2014
INTRO
Sembrano delle partite di ping pong quelle giocate dalla Bank of England e dalla Federal Reserve. Dopo aver passato un certo tipo di comunicazione ai mercati infatti, esse stanno aggiustando il tiro a livello comunicativo e di impostazioni di politica monetaria. Tutto a beneficio del dollaro, almeno per il momento.
BoE: 7-2 e 9-0
Non sono punteggi tennistici quelli appena indicati. Si tratta infatti della divisione all’interno del board, formato da 9 membri votanti, circa le intenzioni sui tassi di interesse e sul QE, ancora in atto per importi pari a 375 miliardi di sterline. 2 membri su nove hanno votato espressamente per un rialzo dei tassi dallo 0.50% allo 0.75%, mentre all’unanimità essi si sono trovati d’accordo circa il mantenimento del piano di stimoli monetari. Un outcome che, prima della pubblicazione delle minute della Federal Reserve ha fatto pensare a molti analisti che la BoE possa risultare la prima delle grandi ad invertire concretamente la rotta di politica monetaria, attese lievemente ridimensionatesi dopo la pubblicazione dei verbali relativi alla riunione di fine luglio della Fed. La sterlina, sulla release dei verbali, ha reagito a rialzo dopo le considerevoli discese dei giorni precedenti, non riuscendo però ad abbattere le soglie di resistenza che hanno fatto sì che il movimento seguente continuasse sulla strada dell’indebolimento di breve periodo, che combinato con l’acquisto di dollaro americano di cui stiamo parlando da inizio settimana, ha portato a visitare i minimi di periodo sul rapporto che vede a confronto la divia britannica e quella americana, andando a confermarci come nel breve ci troviamo di fronte a situazioni di sofferenza per le major europee, dettate dalla combinazione di dati macro e di forza relativa del biglietto verde, ieri acquistato contro tutto dopo le nuove notizie arrivate dal FOMC.
Il FOMC e il rialzo dei tassi
Dopo che la Yellen ha comunicato ai mercati come la Fed avesse intenzione di mantenere i tassi fermi per un prolungato periodo di tempo dopo la fine del QE, ieri abbiamo preso atto che all’interno del braccio esecutivo della politica monetaria americana alcuni membri hanno iniziato a discutere di possibili rialzi di tassi a ritmi più sostenuti di quanto il mercato si possa attendere, un passo di normalizzazione di politica monetaria che verrà, a quanto pare, comunicato in anticipo ai mercati, più tardi nell’anno in corso. “Meeting participants continued their discussion of issues associated with the eventual normalization of the stance and conduct of monetary policy, consistent with the Committee's intention to provide additional information to the public later this year, well before most participants anticipate the first steps in reducing policy accommodation to become appropriate. The staff detailed a possible approach for implementing and communicating monetary policy once the Committee begins to tighten the stance of policy. The approach reflected the Committee's discussion of normalization strategies and policy tools during the previous two meetings”. Questo un veloce stralcio dei verbali. Il dollaro americano ha beneficiato di quanto comunicato, con acquisti su euro e sterlina che sono andati ad amplificare l’effetto di discesa di breve periodo visto da qualche giorno sulle due divise, a causa appunto dei dati macro rilasciati, oltre che ad acquisti sullo yen e sul dollaro australiano (che completano il quadro dollaro-centrico) ed a borse che rimangono sostenute, pur essendo passato un messaggio di warning da parte della Fed. Questa reazione dei listini va a confermare pienamente lo scenario delineato nei mesi addietro, dove vedevamo la possibilità di storni non definitivi una volta che il livello di acquisti di asset a sostegno dell’economia a stelle e strisce fosse sceso sotto i 30 miliardi, per poi eventualmente assistere a tentativi di ritorni sui massimi, in atto dalla seconda settimana di agosto. Ora occorre prestare attenzione perché il mercato si attende delle comunicazioni chiare da parte della Fed, i dati macro nel frattempo inizieranno a soffiare via le nuvole dal cielo, iniziando a far capire quali tempistiche possano essere adottate dalla banca centrale Usa.

QUADRO TECNICO
EUR/USD: ottimo ancora l’euro che dopo il test di area 1.3310 ha riproposto discese in grado di raggiungere il primo dei due target indicati ieri in 1.3250 (dopo la rottura a ribasso di area 1.3285). Ci troviamo ancora sotto la media a 21 oraria che insieme all’area che comincia a passare a 1.3260 e che si estende fino a 1.3275 potrebbe fungere da resistenza sulla quale pensare ad eventuali vendite di euro, tenendo conto che un superamento rialzista di area 1.3285 potrebbe proporre tentativi di ripartenza verso 1.3300/1.3315, dove i prezzi potrebbero fermarsi da un momento all’altro e dove curare eventuali livelli di vendita a 4 ore. In caso di superamento di area 1.3335 il mercato potrebbe tentare ripartenze importanti verso 1.3350/65. Target in caso di tenuta delle resistenze il secondo target visto ieri ed area 1.3215.
USD/JPY: mancato il pullback delle aree di supporto passanti tra 102.90 e 103.00 prima di assistere alle estensioni verso 103.40 e 103.75 che attendevamo. Operatività dunque non andata in porto dalla mattina ma quadro tecnico che ha rispettato perfettamente le nostre idee, andandoci a confermare come i cambi siano molto tecnici e come occorra soltanto andare ad affinare i livelli di ingresso e di stop a causa della liquidità ridotta (come vedremo tra poco sulla sterlina). Siamo con i prezzi sopra la media a 21 oraria, che continua a comportarsi egregiamente da supporto e attendiamo eventuali pullback in area 103.65 per pensare ad eventuali posizionamenti long con target sui massimi di stanotte ed in estensione 104.15. In caso di discesa sotto i supporti è possibile attendersi tentativi di raggiungimento di area 103.40, oltre la quale la correzione potrebbe divenire significativa e potrebbe tentare il raggiungimento di zona 103.10.
EUR/JPY: situazione tecnica che è andata lievemente a pulirsi per il crosso EURJPY, con i prezzi che si stanno mantenendo sopra la media a 21 oraria e sotto quella a 4 ore. Quest’ultima potrebbe rappresentare un livello di attesa per impostare operazioni long, tenendo conto che in caso di ripartenza potrebbe esser possibile valutare potenziali divergenze ribassiste a 4 ore se i prezzi dovessero formare nuovi massimi realtivi.
GBP/USD: ottima l’analisi tecnica sul cable, che dopo aver testato le resistenza studiate tra 1.6620 e 1.6655 è andato a compiere nuovi minimi, non buona la scelta dell’area di stop e reverse, sforata di una decina di punti a causa delle condizioni particolari di liquidità che hanno portato a reazioni eccessive sulla pubblicazione delle minute. Poco male, gli stop servono a proteggersi da errori ed il fatto di aver letto bene il mercato deve essere di sostegno al morale e soprattutto di convinzione che il metodo di trading utilizzato non sia da buttare via. Anche qui, l’idea di attendere dei pullback delle resistenze sembra la migliore (per tecnicità e miglioramento del R/R), con area 1.6600 dove passano punti precedenti e media a 21 oraria, per ripartenze verso 1.65 ¾ ed in estensione 1.6550. In caso di ripartenza oltra 1.66 ¼ il mercato potrebbe tentare accelerazioni verso 1.6660.
AUD/USD: ottimo la situazione di attesa dove studiavamo i prezzi in potenziale avvicinamento all’area di resistenza passante tra 0.9295 e 0.9310, con lo stocastico orario che si è caricato ed ha quindi fornito la possibilità di valutare vendite di dollaro australiano. Siamo ora ben sotto la media a 21 oraria e attendiamo anche qui un potenziale pullback di area 0.9275, dove passano la media a 21 a oraria ed i minimi precedenti di mercato, per ritorni sui minimi di stanotte (0.9245) ed eventuali estensioni verso 0.9220, tenendo conto che ritorni sopra area 0.9295 potrebbero portare alla visita di zona 0.9315 che se superata potrebbe lasciare spazio a tentativi di ripartenza verso i massimi relativi (almeno una decina di punti di tolleranza ci sembrano ragionevoli).
Ger30 (DAX): ottima tenuta delle resistenze che hanno portato i prezzi a scendere per fermarsi sull’area rappresentata da 9,250.00, a 30 punti dal target ipotizzato, movimento che ha permesso comunque di lavorare in territorio di profitti. Il giro a rialzo sul finire della giornata ha fatto segnare un nuovo minimo crescente, che va ad unirsi agli ultimi segnati e che in caso di nuovi massimi durante la giornata ci darebbe indicazioni di potenziali ripartenze di breve periodo per l’indice tedesco. Per il momento potrebbe essere interessante seguire lo stocastico orario che in caso di giro a ribasso con prezzi sui massimi o su nuovi massimi (che non devono superare però area 9,420) potrebbe suggerire una doppia divergenza ribassista oraria da poter lavorare con stop sopra 9,420 e primi target su 9,325.
XAU/USD (Oro): oro in caduta libera stamattina, purtroppo il movimento è già partito per oggi. Lo seguiamo nell’apposita sezione del forum.

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