Matteo Paganini, 7 ottobre 2014
La decisione della Reserve Bank of Australia di mantenere il costo del denaro pari al 2.50% durante la riunione di questa notte non ha sorpreso gli investitori che non si aspettavano di certo nulla di diverso e le vendite di dollaro americano, cominciate dall’apertura asiatica di ieri, sono continuate in virtù delle prese di profitto che hanno seguito (e stanno seguendo) le discese delle scorse settimane su tutte le componenti del DJ FXCM Dollar Index. Le borse rimangono di fronte a grossi punti di domanda, mantenendosi i prezzi, soprattutto sul fronte americano, all’interno di zone “morte” dal punto di vista tecnico, se guardate su time frame multi day e le materie prime sotto pressione, pur mostrando rimbalzi tecnici di correzione. Le correlazioni tra i dollari continuano ad esistere, anche se operativamente parlando non è ancora il momento di considerarle appieno (sono correlazioni ancora deboli e non ripetitive nel tempo), ma soltanto nel caso in cui l’idea operativa di rincorsa di altri cambi già in movimento sia supportata da pattern tecnici ben individuabili.
La moneta unica europea, su un time frame a giornaliero rimane ancora ben impostata sotto la media a 21, con un 4 ore che mostra come i prezzi per il momento non abbiano trovato la forza per superare le ultime resistenze ragionate e vendute la settimana scorsa. Parliamo dell’area che passa tra 1.2695 e 1.2715, da curare ancora come resistenza, oltre la quale il mercato potrebbe tentare accelerazioni verso 1.2735/40 (le quotazioni potrebbero fermarsi da un momento all’altro all’interno di questa zona) che, se superata, potrebbe lasciare spazio ad approfondimenti ribassisti del dollaro verso 1.2760 ed in estensione 85. Da curare con attenzione i supporti orari passanti per area 1.2570/85, dove in caso di stocastici in ipervenduto potrebbe essere il caso di pensare a potenziali acquisti di euro, tenendo conto che ritorni sotto le zone studiate potrebbero dare il la a tentativi di nuovi minimi, da ragionare intorno a 1.2500, raggiungibile in caso di superamento di 1.2540.
Il cambio si sta muovendo in correlazione con il Nikkei e mostra ora la possibilità di ricerca dei supporti a 4 ore dopo il doppio massimo fatto segnare in area 110.00. L’area da curare con più attenzione risulta a nostro parere 108.25/30 che se raggiunta con stocastico orario lontano dall’ipervenduto potrebbe suggerire tentativi di estensioni verso 108.00, dove valutare eventuali frenate ed osservare uno stocastico a 4 ore che, se dovesse trovarsi in zona di ipervenduto potrebbe suggerire possibili rimbalzi a rialzo del dollaro, per ritorni verso area 108.40. Nel momento in cui i prezzi dovessero superare a ribasso le ultime zone di supporto potrebbe essere possibile valutare posizionamenti short in rottura, ma preferiamo valutarli insieme all’interno della sezione dedicata al USDJPY sul nostro forum di analisi.
Buon rimbalzo anche per il cable, con il mercato che sta tentando il raggiungimento della parte alta del canale ribassista all’interno del quale ci stiamo muovendo. Tra 1.6115 e 1.61 ¾ si distribuiscono tutte le zone di resistenza, il che non ci permette di valutare operatività di breve periodo se non attendendo l’area intermedia, dove passano dei punti precedenti battuti dai prezzi a livello temporale tra le due resistenze appena viste, posizionata intorno a 1.6140, dove poter cominciare a pensare a potenziali vendite di sterlina (nel caso in cui lo stocastico a 4 ore dovesse trovarsi in zona di ipercomprato, tenendo conto che in caso di superamento di area 1.6185 il mercato potrebbe estendere verso 1.62 ¼. Target in caso di tenuta delle resistenze dapprima in area 1.6080 ed eventualmente 1.6030 in estensione.
Buon rimbalzo del dollaro australiano dopo la decisione della RBA. Ci troviamo ora con i prezzi alla potenziale ricerca delle resistenze individuabili su un time frame a 4 ore e passanti per area 0.8800/0.8830 che, se raggiunte con uno stocastico in zona di ipercomprato potrebbero farci considerare potenziali possibilità di vendita di aussie con l’idea che rotture rialziste delle resistenze viste potrebbero condurre verso 0.8860 ed in estensione a 0.8890. Nel momento in cui le resistenze dovessero tenere, attenzione a possibili storni che potrebbero terminare a partire da 0.8775, area degli ultimi massimi battuti ed in estensione 0.8735 (ultima congestione segnata).
Per gli altri strumenti finanziari, appuntamento con il nostro Morning Meeting.