Matteo Paganini, 22 agosto 2014
INTRO
Giornata di pause quella vissuta ieri sul valutario, dopo che la settimana ci ha riservato movimenti interessanti soprattutto dal punto di vista dell’andamento del dollaro americano, che ha accompagnato i movimenti di indebolimento di breve periodo delle due major europee (ci riferiamo ad euro e sterlina), con le borse americane su nuovi massimi assoluti.
Si chiude la settimana
Siamo partiti individuando la possibilità di assistere a movimenti lievemente dollaro-centrici, soprattutto dopo aver assistito alla partenza di swing di indebolimento per euro e sterlina che hanno seguito la pubblicazione di dati non proprio incoraggianti arrivati dal fronte tedesco (la settimana passata) e di rilevazioni non rosee sull’inflazione inglese, cui sono corrisposti acquisti di dollaro americano che sono proseguiti durante i diversi pomeriggi, acquisti che hanno trovato il loro maggior attimo di momentum dopo la pubblicazione degli statement relativi alla riunione della Federal Reserve di fine agosto, durante la quale alcuni membri del direttivo hanno cominciato a ragionare su potenziali rialzi dei tassi di interesse nel momento in cui la situazione economica dovesse migliorare e permettere una normalizzazione delle politiche monetarie. Normalizzazione che secondo alcuni analisti potrebbe arrivare in primis dalla BoE, che durante il suo ultimo meeting ha visto votare all’unanimità per il mantenimento del QE in atto mentre ha fatto registrare due voti contro sette a favore di un ritocco a rialzo del costo del denaro. Una mossa che non ha chiaramente portato a decisioni concrete, che avverranno senza che nessuna soglia numerica sul fronte occupazionale o inflattivo debba essere giocoforza raggiunta. Dopo aver tentato delle ripartenze il pound è tornato a visitare i livelli di minimo relativi, in linea con la forza che ha accompagnato il biglietto verde durante tutta la prima metà della settimana, salvo poi prendere una pausa durante la giornata di ieri, quando i flussi di capitale (che ricordiamo risultare inferiori rispetto a periodo non vacanzieri) si sono riversati sui listini americani, portando lo S&P500 a toccare nuovi massimi storici, andando a confermare in pieno gli scenari ragionati da qualche mese a questa parte (chi ci segue su base giornaliera conosce i nostri pensieri a riguardo) che vedevano la possibilità di ragionare su potenziali partenze di storni post taglio di acquisti da parte della Fed sotto i 30 miliardi/mese, storni che avrebbero potuto comunque non essere definitivi e portare, per l’appunto, alla partenza di nuovi swing indirizzati verso i massimi. Ci troviamo ora di fronte ad un mercato potenzialmente ancora dollaro-centrico, soprattutto oggi che a Jackson Hole parleranno la Yellen (sul mercato del lavoro americano) e Draghi, rispettivamente alle ore 16.00 e 20.30.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: mercato che dopo aver cercato, trovato e sentito le resistenze durante la mattinata è rimasto sopra area 1.3250 andando a ripartire, senza rompere le aree di reverse e mantenendosi dunque all’interno di quella che possiamo definire e considerare una fase ancora correttiva del trend di breve in compimento. L’area che passa tra 1.3295 e 1.3310 risluta essere una potenziale resistenza, data dal passaggio di punti statici precedenti, della media a 100 oraria e della media a 21 a 4 ore e potrebbe rappresentare una zona all’interno della quale ipotizzare acquisti di dollaro (formazione anche di una potenziale bandiera di continuazione ribassista, come vedremo sulla sterlina), con l’idea che ritorni sopra gli ultimi punti visti possano portare ad accelerazioni verso 1.3335 che potrebbe rappresentare l’area di trigger oltre la quale il mercato potrebbe tentare ripartenze importanti verso 1.3350/65. Target in caso di tenuta delle resistenze 1.3275 ed i minimi relativi.
USD/JPY: pullback di area 103.65 avvenuto con i prezzi effettivamente risaliti ma fermatisi prima di area 104.15, che continua a rappresentare un target papabile nel momento in cui i prezzi dovessero rompere a rialzo i massimi di ieri e stanotte. L’idea che ci accompagna, sia su un time frame orario che a 4 ore, è quella di attendere eventuali storni dei prezzi che se dovessero raggiungere l’area che parte da 103.60 e che si estende fino a 40 (punti statici orari e media a 21 a 4 ore) potrebbero fornire la possibilità di valutare eventuali posizionamenti long per target che cominciano a 103.70 e che si estendono sui massimi relativi. In caso di discesa sotto 103.20 è possibile pensare a strategie difensive che vedono potenziali estensioni verso 102.90 come target.
EUR/JPY: ripartenze avvenute e mantenutesi sopra le medie viste ieri, con la mancata formazione di una divergenza ribassista a 4 ore, che continuiamo però a tenere nel mirino in quanto non escludiamo che possa avvenire. I massimi precedenti passanti per 138.00 hanno per il momento tenuto, offrendo la possibilità a chi possiede buon appetito per il rischio per pensare a posizionamenti short giustificati dallo stocastico a 4 ore in ipercomprato e dai livelli di massimo statici, per correzioni verso 137.50 ed in estensione 30, prima eventualmente di pensare a ripartenze dei prezzi da queste aree di supporto per 138.00 ed eventualmente nuovi massimi, massimi che potrebbero essere formati direttamente senza passare dai supporti e sui quali cureremmo la potenziale divergenza ribassista a 4 ore (questo scenario di attesa è il nostro preferito).
GBP/USD: molto buona l’attesa sul cable che dopo il raggiungimento di area 1.6600 ha portato a movimenti di ribasso che hanno raggiunto i primi target impostati a 1.6575 (25 punti non sono molti, ma non ci inventiamo nulla, le condizioni di volatilità della sterlina ieri lasciavano poco spazio all’interpretazione). Siamo ora in congestione, sotto la media a 21 oraria e sotto i punti di minimi statici precedenti (tra 1.6600 e 1.6615), che potrebbero rappresentare una buona area di resistenza sulla quale pensare ad acquisti di dollaro americano per ripartenze verso target rappresentati da 1.6570 ed eventuali tentativi di superamento dei minimi, con 50 prima soglia per valutare di proteggersi per lo meno in profit). Ripartenze sopra 1.6635 si rendono a nostro avviso necessarie per valutare tentativi di rialzo verso 1.6660/70.
AUD/USD: lo studio della situazione tecnica di AUDUSD ha portato a buoni risultati arrivati dalla strategia difensiva. Scrivevamo: “Siamo ora ben sotto la media a 21 oraria e attendiamo anche qui un potenziale pullback di area 0.9275, dove passano la media a 21 a oraria ed i minimi precedenti di mercato, per ritorni sui minimi di stanotte (0.9245) ed eventuali estensioni verso 0.9220, tenendo conto che ritorni sopra area 0.9295 potrebbero portare alla visita di zona 0.9315 che se superata potrebbe lasciare spazio a tentativi di ripartenza verso i massimi relativi (almeno una decina di punti di tolleranza ci sembrano ragionevoli).” Bene, dopo il test delle resistenze il mercato ha superato a rialzo l’area di 0.9295 (dalla quale partivano le ricoperture ed i giri long), raggiungendo quota 0.9325, il che ha permesso di recuperare le perdite della mattinata senza incrementare le posizioni per rotture definitive verso i massimi precedenti. Seguiamo ora la potenziale formazione di una divergenza ribassista oraria che se dovesse coincidere con uno stocastico che gira a ribasso su un 4 ore, con i prezzi sui massimi precedenti (visibili sempre su un 4 ore), ci fornirebbe ottime possibilità operative con primi livelli di interferenza passanti per 0.9315.
Ger30 (DAX): prezzi che effettivamente hanno strappato su nuovi massimi senza raggiungere l’area di 9,420, con uno stocastico orario che non ha formato divergenze ribassiste, lo scenario che stavamo attendendo con attenzione. Ne seguiamo una a 4 ore oggi, che se dovesse formarsi con i prezzi compresi tra 9,350 e 9,420 fornirebbe buone possibilità operative con target posizionati inizialmente a 9,320 e stop sopra gli ultimi livelli di resistenza che, se superati di circa 25 punti potrebbero lasciare spazio a ripartenze verso 9,500.
XAU/USD (Oro): oro in pullback delle resistenze dopo la forte discesa di ieri mattina. Siamo sotto i punti statici precedenti e nei pressi della media a 21 oraria, che potrebbero fornire dei buoni spunti ribassisti per ritorni sui minimi, con un R/R non ottimo a meno di mantenere degli stop sopra area 1,283.50 (1,287.50 rappresenterebbe un livello migliore, ma impostarsi sui primi non sarebbe comunque un’idea malvagia in quanto derivanti da livelli di mercato effettivamente toccati e sentiti dai prezzi, seppur in maniera inferiore rispetto agli altri visti) e non da contenimento puro del rischio).