Matteo Paganini, 28 luglio 2014
INTRO
Comincia una settimana importantissima per le sorti di borse e dollaro americano. Iniziamo ad impostarla e tra oggi e domani tireremo le linee guida per valutare l'operatività, in attesa della Fed, il maggior market mover in una settimana piena di pubblicazioni macro, anch'esse molto importanti. Si parte!
Il punto della situazione
Ci avviciniamo alla fine del mese, quando saremo messi al corrente delle decisioni che la Federal Reserve prenderà, in ambito allentamento quantitativo. L’attenzione, rivolta nelle ultime settimane più alle borse che al mercato valutario a causa della sua bassa volatilità ed al fatto che fino a quando non scenderemo sotto i 30 miliardi di stimoli monetari le borse potrebbero tentare la formazione di nuovi massimi, sta lentamente tornando sulle valute, le quali stanno cominciando a mostrare aumenti di volatilità dovuti alla liquidità che gradualmente si restringerà a causa delle vacanze estive ed ai livelli tecnici raggiunti, livelli d’interesse di medio periodo. L’euro, nei confronti del dollaro, sta tentando la rottura di supporti importanti passanti per 1.3400 che, se dovessero essere superati, potrebbero lasciare strada verso area 1.3250 la quale potrebbe però intervenire come area supportiva per riprese di quota della moneta unica. Fino a quando infatti non si vedrà la BCE mettere in atto misure ulteriori straordinarie per trasmettere liquidità all’economia reale e soprattutto al mercato del credito, la forza intrinseca dell’euro, ancora catalizzatore di flussi di investimento, potrebbe contrastare un eventuale apprezzamento del dollaro americano in seguito alla graduale diminuzione del QE in atto in Usa. Il dollaro neozelandese ha vissuto un ulteriore rialzo di tassi, ora al 3.50% con una conseguente presa di profitto dovuta alle dichiarazioni della RBNZ, che ha comunicato una pausa nei rialzi, con la sterlina, dopo il voto unanime (9 a 0) che ha deciso di mantenere i tassi fermi (dopo le parole di Carney che avevano lasciato intendere un possibile rialzo prima della fine dell’anno) che ha seguito l’andamento del kiwi. Sul fronte materie prime abbiamo assistito al tentativo dell’oro di rompere i supporti di medio periodo passanti per area 1,285.00, senza riuscirci, prima di assistere ad una buona ripresa di quota, movimenti dovuti a fattori tecnici e non correlativi, per cui continueremo a seguire ogni strumento finanziario come a se stante, senza preoccuparci di trovare delle relazioni tra i diversi movimenti cui assisteremo, movimenti che stanno gradualmente portando a ritorni di volatilità sul valutario, che sarà guardato durante questa settimana al pari delle borse.
I dati della settimana
Partiamo subito dalla giornata di oggi, con il PMI dei servizi americano in pubblicazione alle ore 15.45, un quarto dì’ora prima della release relativa alla vendita di case esistenti, che in caso di sorpresa positiva potrebbe risultare positivo per i listini, portando a lievi rafforzamenti del dollaro americano, che non sembra ancora pronto per essere venduto a finanziamento di nuovi massimi sui listini. Si continua domani con la fiducia dei consumatori Usa, per arrivare a mercoledì, quando si riunirà il FOMC, situazione già analizzata nelle settimane passate e che tra oggi e domani eventualmente ci fornirà nuovi spunti di riflessione che potrebbero aiutarci ad individuare le logiche ultime di movimento dei flussi di capitale. Si continua, sempre mercoledì, con i dati sulla fiducia europea (ore 11) e sul CPI tedesco (ore 14) per passare a disoccupazione e CPI dell’area euro giovedì, per terminare in bellezza con disoccupazione americana e Non Farm Payrolls venerdì. Una settimana di fine luglio ed inizio agosto che non lascia spazio all’immaginazione e che potrebbe essere foriera di forti aumenti di volatilità che cercheremo, come sempre, di sfruttare.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: prezzi sotto la media a 21 oraria ed in consolidamento tra 1.3425 e 1.3435 durante la sessione asiatica. Tipica situazione che può portare a rottura rialziste o ribassiste da non lavorare a causa del ristretto range di movimento che restituirebbe target di profitto troppo vicini. Possibile però seguire con attenzione potenziali rotture dirette verso il basso, che in caso di superamento di area 1.3415 potrebbe lasciare spazio ad accelerazioni verso area 1.3380 ed in estensione 1.3350 (vicini all a parte bassa del canale ribassista daily tracciato a partire dagli ultimi massimi), situazione da non escludere dato l’aumento importante dei percentili di volatilità (derivati dal pricing delle opzioni) aumentati al 40% per il cambio (eravamo al 5%). Oltre a questa possibilità operativa, da sfruttare con stop sopra gli eventuali punti di rottura, esiste la possibilità di valutare su un 4 ore dei tentativi di ritorno verso le resistenze, passanti tra 1.3460 e 1.3485, area all’interno della quale pensare a posizionamenti corti, tenendo conto che un superamento a rialzo di area 1.3510 potrebbe portare a giri di mercato verso 1.3545.
USD/JPY: cambio che si è mantenuto per tutta la settimana all’interno della congestione visibile su un time frame giornaliero, che restituisce sempre l’area passante per 100.75 come cruciale per valutare consistenti ribassi. Per il momento ci manteniamo su un 4 ore con prezzi sopra la media a 21 che, insieme a 101.65 (dato da punti statici precedenti) potrebbe fornire buoni spunti di riflessione long, con i prezzi che potrebbero ripuntare le aree di massimi visitate venerdì e che in caso di superamento di essi potrebbe raggiungere quota 102.00 ed in estensione 102.15. Sotto 101.50 il mercato potrebbe tentare delle discese verso 101.30, con 101.25 come livello oltre il quale pensare a tentativi di ritorno verso la figura, con 101.10 potenziale scoglio (qui i percentili sono al 20% dal 3% di settimana scorsa, la volatilità attesa è inferiore rispetto all’euro).
EUR/JPY: buona evoluzione dei prezzi sotto la media a 21 giornaliera, con l’area passante per 136.15 che in caso di superamento potrebbe lasciare spazio a tentativi di raggiungimento di zona 135.40. Se ci spostiamo su un grafico a 4 ore invece, esiste la possibilità di seguire con attenzione tentativi di raggiungimento delle resistenze passanti tra 137 figura a 137 ¼, dove in caso di caricamento dello stocastico è possibile valutare eventuali posizionamenti short per ritorni sui minimi ed eventuali estensioni verso il supporto daily. Superamenti di area 137.30 potrebbero riproporre tentativi di raggiungimento dei primi minimi precedenti, passanti per 137.50, che se dovessero essere raggiunti con uno stocastico lontano dalla zona di ipercomprato, potrebbero lasciare intendere la possibilità di assistere a tentativi di raggiungimento degli ultimi massimi passanti per 138.00.
GBP/USD: cable sui supporti daily, dati dagli ultimi massimi e dal passaggio delle medie ancora impostate a rialzo. Su un 4 ore stiamo assistendo all’evoluzione di una divergenza rialzista che per il momento non ha portato a forti rivalutazioni del pound, che si è fermato sotto la media a 21 ben impostata a ribasso e che, insieme a 1.7025 (a partire da 1.6995, ben visibile su un grafico orario) potrebbe lasciare adito a partenze di movimenti ribassisti di breve per ritorni verso l’area di minimo di stanotte ed eventualmente accelerazioni verso 1.6925. Ritorni sopra 1.1030 potrebbero risultare propedeutici a tentativi di ripartenza verso 1.7065.
AUD/USD: australiano che su un time frame daily ha effettivamente tenuto i supporti studiati in apertura di settimana scorsa e passanti sopra 0.9300 e che ora si trova ancora in posizione potenzialmente rialzista, seppur senza buoni rapporti di R/R (dobbiamo attendere eventuali raggiungimenti dei minimi di 0.93 ¼ prima di pensare all’operatività). Un time frame a 4 ore risulta molto sporco tecnicamente, meglio dunque concentrarci su un orario, dove è possibile attendere eventuali caricamenti dei prezzi in area 0.9400 / 0.9420, dove pensare a vendite grazie all’area staticva di resistenza ed al passaggio delle medie impostate a ribasso. In caso di tenuta delle resistenze è possibile, a nostro parere, valutare eventuali raggiungimenti dei minimi di stanotte ed eventuali estensioni verso 0.9365.
DAX (GER30): Dax sul quale è possibile attendere i prezzi in caricamento verso area 9,700, dove eventualmente cominciare a valutare la possibilità di vendita dell’indice, tenendo conto che fino a quando i prezzi dovessero mantenersi sotto 9,735 è possibile pensare a mediare. Nel cosa in cui dovessimo trovarci al cospetto ai un tentativo di rottura rialzista dell’ultima resistenza vista, con uno stocastico lontano dalla zona di ipercomprato, è possibile attendersi tentativi di accelerazione verso area 9,800.
Oro (XAU/USD): oro nuovamente all’interno della grande congestione che commentiamo da qualche settimana, con la possibilità di seguire su un 4 ore dei tentativi di caricamento verso area 1,310.00, dove eventualmente pensare a posizionamenti short (punti statici e medie impostate a ribasso), con l’idea che ritorni sopra area 1,313.80 potrebbero lasciare spazio a tentativi di raggiungimento di zona 1,320.00 (non buoni R/R per operare sul metallo giallo).