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DailyFX Morning Adviser

Pubblicato 18.03.2015, 09:23
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18 March 2015

Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX

Morning Adviser

L’ora della Fed

Matteo Paganini, 18 marzo 2015

Dedicavamo l’apertura dell’aggiornamento quotidiano di ieri al petrolio ed ai nuovi minimi segnati, livelli che sono stati aggiornati durante la giornata di ieri e che hanno portato le quotazioni a raggiungere quota 42.35, dopo una price action che deve farci riflettere. Abbiamo infatti tentato la rottura dei minimi segnati due giorni fa, movimento fortemente negato dal tentativo di acquisti messo in atto da alcuni operatori e che ha lasciato spazio in serata a nuove vendite che ci confermano come il sentiment generale sia ancora improntato al ribasso, uno scenario propedeutico a potenziali nuovi approfondimenti verso la quota psicologica di 40 dollari al barile (in mancanza di divergenze rialziste da seguire su time frame a 4 ore). Vale la pena, a nostro avviso, di riflettere anche sulla price action mostrata dall’oro durante la giornata di ieri. Dopo la rottura a ribasso della congestione studiata durante i giorni scorsi sono intervenuti degli acquisti a protezione dell’area passante per 1,140.00 che, nell’arco di due minuti d’orologio, hanno condotto i prezzi da quota 1,146.50 a sfiorare il livello di 1,160.00, per poi, anche in questo caso, tornare verso i punti di rottura ribassisti, mostrando anche qui dei potenziali scenari di continuazione del movimento di medio periodo ribassista. Chiaramente, dal punto di vista operativo rimarremo come sempre aperti anche a lavorare su rialzi in base ai livelli tecnici (che analizzeremo all’interno della nostra Trading Room giorno per giorno) e già da stasera potremmo assistere a buoni aumenti di volatilità che, nel momento in cui dovessero riguardare il dollaro americano in generale, potrebbero portare alla realizzazione di movimenti interessanti anche su queste due materie prime. Stasera si terrà infatti la riunione del FOMC (ore 19 italiane), seguita dalla conferenza stampa della Yellen, durante la quale potrebbero essere comunicate delle nuove linee guida a sottostare al processo di normalizzazione della politica monetaria accomodante fin’ora tenuta in piedi dalla Fed. In breve, durante la testimonianza semi annuale di fronte al Congresso, si è lasciata trapelare la possibilità di procedere con rialzi di tassi avendo eliminato il termine “paziente” quando si è appunto parlato del futuro processo di rientro da politiche monetarie straordinarie, il tutto “corretto” dalla Yellen tramite la comunicazione che non si deve pensare che in un paio di riunioni si procederà in tal senso. Il mercato ha inizialmente scontato la reale possibilità di procedere ad un rialzo a giugno (ricordiamo che le prossime riunioni saranno il 29 aprile ed il 17 giugno, quest’ultima seguita da una conferenza stampa), per poi fare marcia indietro rimanendo su scadenze che avrebbero potuto superare l’estate, a livello decisionale. Dopo la pubblicazione dei NFP e del tasso di disoccupazione di inizio mese però, abbiamo assistito ad un nuovo giro del sentiment degli investitori che, a maggioranza, stanno prezzando un intervento proprio all’inizio dell’estate e questo lo capiamo dai movimenti visti sullo S&P500 che è andato a stornare, anticipando la tipologia di movimento cui potremmo probabilmente assistere quando le aspettative di un rialzo diverranno concrete tra tutti gli investitori. Approfondiremo meglio questi concetti e ragioneremo sugli scenari potenziali per stasera all’interno del nostro Morning Meeting.

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EUR/USD

Buona la tenuta dell’area di resistenza studiata ieri, seppur senza operatività a causa di un’eccessiva prudenza operativa. Abbiamo infatti stimato livelli operativi di potenziali vendite di euro a partire da 1.0655 pur iniziando l’area di resistenza a 1.0640, livello sul quale avremmo potuto iniziare a fare media per completare la posizione all’interno dell’area studiata (come successo sul cable due giorni fa, se leggete l’analisi di ieri dove si riassumeva l’operatività sul cable dell’altro ieri capite a cosa ci riferiamo). Poco male, abbiamo perso un movimento seguendo però delle logiche precise operative. Ci troviamo ora ancora in una fase di consolidamento all’interno di un movimento che nel medio periodo rimane ancora ribassista e che, per il momento, non fornisce segnali di inversione. I prezzi si mantengono nei pressi delle medie orarie (21 e 100) che risultano appiattite e, dopo la tenuta delle resistenze viste, hanno formato dei massimi lievemente decrescenti che se dovessero essere seguiti da minimi decrescenti che si dovessero formare oltre area 1.0545 potrebbero suggerire dei tentativi di estensione verso figura (se raggiunta l’area di potenziale rottura con uno stocastico orario non in ipervenduto oppure con un orario ben in ipervenduto ed un 4 ore non ancora vicino alla zona) ed eventualmente i minimi in area 1.0460. Nel momento in cui dovessero tenere i punti di prima rottura ipotizzati, il mercato potrebbe tentare invece delle ripartenze verso 1.0600, da lavorare in limit sul potenziale supporto soltanto in caso di formazione di una divergenza rialzista a 30 minuti, con stop e reverse sotto l’area di 1.0545 per seguire degli scenari come quelli descritti poc’anzi. In caso di non formazione di tale divergenza e di tenuta dei supporti, l’idea è quella di attendere potenziali ripartenze oltre area 1.0625 per estensioni che potrebbero condurre tra 1.0640 e 1.0675.

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EurUsd – grafico H4

USD/JPY

Nessuna novità su UsdJpy, che si mantiene in congestione tra i livelli visti durante le scorse giornate. Riproponiamo dunque l’analisi di ieri, in tutto e per tutto riportando proprio in virgolettato le nostre riflessioni, puntualizzando che questa sera, sulla Fed, potrebbero effettivamente realizzarsi dei movimenti all’unisono sul dollaro. “Buona l’individuazione dei livelli statici visti su UsdJpy, seppur la sua situazione tecnica risulti ancora di attesa e consolidamento, senza che si stiano palesando chiare opportunità operative. Continuiamo a seguire l’area passante per 121.05 che, se sorpassata, potrebbe lasciare spazio verso 120.60/75, area già visitata settimana scorsa e che se dovesse essere raggiunta con stocastico orario non in ipervenduto e a 4 ore lontano dal tale zona potrebbe lasciarci pensare a tentativi di approfondimento verso 120 ¼. Nel momento in cui i prezzi dovessero tentare delle ripartenze oltre il 121.65 già visto venerdì, potremmo attenderci dei tentativi di accelerazione verso 121.90 ed i massimi. Entrambi gli scenari, che continuano a risultare paritetici dal punto di vista di probabilità di realizzazione, potrebbero essere valutati in caso di mercato dollarocentrico, a causa della bassa volatilità stimata che disincentiva la valutazione leggera di tecniche di breakout secche”.

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UsdJpy – grafico H1

GBP/USD

Ottima la tenuta delle resistenze di breve con l’avvenuta rottura del livello studiato in 1.4790, la quale ha portato ad accelerazioni verso i primi due target indicati in 1.4770 e 104740, con tentativi seguenti di estensioni verso i minimi, livelli praticamente raggiunti se consideriamo (come noi spesso facciamo) l’area maggiormente toccata dai prezzi (a livello di numero di volte) senza considerare lo spike a ribasso del 13 marzo. Stiamo ora consolidando sotto la media a 21 oraria che, insieme all’area statica passante tra 1.4770 e 1.4785 potrebbe rappresentare una zona all’interno della quale ragionare su potenziali vendite di pound, per ritorni verso 1.4750, i minimi ed eventuali estensioni verso i punti di minimo precedenti (visibili su time frame o giornalieri o settimanali – 1.4690 e 1.4650 potrebbero rappresentare buone aree di ragionamento). Nel momento in cui i prezzi dovessero tentare il superamento di area 1.4785 (operativamente una tolleranza di una decina di punti potrebbe essere d’uopo) potremmo assistere a tentativi di estensione verso 1.4820, dove valutare la potenziale formazioni di una divergenza ribassista oraria che, se non dovesse realizzarsi, potrebbe lasciare spazio ad estensioni verso 1.4840.

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GpbUsd – grafico H1

AUD/USD

Eppur si muove. Così recitava un certo Galileo. Non è il caso del dollaro australiano, ancora in congestione ma con dei timidi tentativi di rottura dei minimi di brevissimo periodo, che oggi seguiremo con attenzione data la lontananza dello stocastico orario dalla zona di ipervenduto. In caso di approfondimento sotto area 0.7590 potrebbe infatti essere possibile assistere a tentativi di estensione verso 0.7570, dove valutare eventuali estensioni verso 0.7540 in caso di mancata formazione di un, definiamolo così per farlo capire, un doppio minimo sullo stocastico a 4 ore, assimilabile come concetto ad una divergenza rialzista. In caso di ripartenza, non valuteremo potenziali long se non in rottura dei massimi, scenario che specificheremo meglio all’interno del nostro Morning Meeting.

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AudUsd – grafico H1

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