A giudicare dai flussi tenui e privi di direzione in Asia, gli investitori dovranno attendere l’esito del voto di oggi sul decreto legge per abrogare l’Obamacare per assistere alla prossima mossa del mercato.
Finora il mercato ha gonfiato l’evento definendolo un testo dell’agenda politica del presidente USA Trump, suggerendo che una sconfitta sul decreto legge sull’assistenza sanitaria si tradurrebbe in ostacoli per la tanto attesa riforma fiscale e, in termini più generali, per la sua agenda a favore della crescita.
Come indicato nel rapporto di ieri, concordiamo sul fatto che la volatilità di breve termine sarà determinata dall’esito del voto di oggi pomeriggio.
Poiché l’opposizione repubblicana ha bisogno di meno di 22 voti per votare contro la misura (si parla di 24 membri pronti all’ostruzionismo), crediamo che il decreto legge sarà bocciato (posto che arrivi in aula e non ci siano ritardi).
É interessante notare che i conservatori del partito repubblicano stanno già prendendo le difese del presidente Trump, accusando invece il presidente della Camera Paul Ryan.
Comunque, indipendentemente dall’esito della votazione, la politica monetaria della Fed darà agli investitori un orientamento chiaro. Il dollaro più debole ha creato condizioni meno stringenti, invece l’incertezza politica ha costretto gli investitori a riconsiderare le attese, visto il corso più ripido della politica dei tassi della Fed (ora le probabilità di un rialzo a giugno sono al 50%).
Sull’onda del calo dei rendimenti reali e dei segnali che la Fed sarà disposta a tollerare un’inflazione più elevata per garantire una crescita stabile, gli asset rischiosi dovrebbero continuare a far meglio della media.
Oggi la presidente della Fed Yellen fornirà nuove indicazioni sulla strategia di politica monetaria.
Prevediamo che illustrerà di nuovo l’approccio lento e graduale della banca centrale rispetto al restringimento, che mira a far rallentare l’economia senza spaventare i mercati finanziari.
Sulla base di queste prospettive, continuiamo a credere che la maggiore accumulazione di rischio favorirà le valute dei mercati emergenti (continuano a crescere i lunghi in ZAR, ILS, PLN e INR).