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Tavola Rotonda 2018

Pubblicato 26.12.2017, 08:16
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Cari Lettori,

come da tradizione, con il desiderio di portarvi a conoscenza delle idee e dei pareri degli analisti ed esperti di trading per l’anno 2018, Investing.com è lieta, anche quest’anno, di proporvi una “Tavola rotonda” alla quale, alcuni fra i migliori di loro, che sinceramente ringraziamo, hanno gentilmente partecipato.

Di seguito vi proponiamo, una selezione di questi pareri, riflessioni ed indicazioni che, ci auguriamo, possano esservi di aiuto per le scelte di trading nel Nuovo Anno.

Lo Staff di Investing.com Italia, al completo, vi porge i suoi migliori Auguri per un Sereno Natale ed un Prospero Anno Nuovo.

Buona lettura.

Guido Albi Marini

Trading Educators Sagl

il Bitcoin e l’uomo con la carriola

Come sempre, e in modo molto gentile, mi vengono richieste da più parti previsioni per l’anno successivo (ma spesso anche per il mese successivo, la settimana successiva, il minuto successivo…) e io continuo a non darne.

Prevedere è un’arte inutile in quanto statisticamente, nel medio periodo, il 50% delle previsioni si dimostrano errate ed è ciò che garantisce la sopravvivenza dei mercati che, altrimenti, non potrebbero adempiere al proprio scopo.

Se qualcuno, infatti, fosse in grado di fare previsioni esatte al 100%, in poco tempo la notizia sarebbe di pubblico dominio e quando costui dovesse comprare o vendere, tutto il mondo farebbe lo stesso, per esempio comprando.

Ora …. il problema!

Per poter comprare, si deve trovare qualcuno disposto a vendere e … se in quel momento tutto il mondo vuole solo comprare, non ci sarà nessuno che vuole vendere: fine dei mercati!

E quindi anche questa volta mi terrò alla larga dal prevedere qualcosa.

Ma non prevedere non significa non osservare e, di sicuro, il fenomeno da osservare, e non solo per quest’ anno, ma per il futuro a venire, è la crescita esponenziale delle cripto valute.

L’ interesse dell’uomo della strada, sollecitato dai media a cui piace fare scalpore, è intorno al Bitcoin di cui la maggior parte delle persone conosce solo il nome e quali siano stati gli enormi guadagni che gli sono sfuggiti.

E qui mi viene in mente un aneddoto che ha come protagonisti un contrabbandiere che chiameremo Peppino e un doganiere che chiameremo Giorgio.

Per anni Peppino andava avanti e indietro ogni giorno tra la dogana svizzera e quella italiana, con una carriola piena di sassi, anche più volte al giorno.

Quando finalmente Peppino si ritirò in “pensione” e Giorgio pure, i due si incontrarono al bar del paese e Giorgio, libero da doveri dell’Arma, chiese a Peppino “ma tu come ti guadagnavi da vivere con il contrabbando delle pietre?” per ricevere da Peppino la seguente risposta “Io, veramente, contrabbandavo le carriole!”

Perché questa storia nell’articolo?

Perché il suggerimento che mi sento di poter dare sull’argomento per l’anno in arrivo è di comprendere che quello che conta, e che sta portando a livelli stratosferici i valori delle cripto, è quello su cui esse sono basate e cioè la Blockchain.

La Blockchain altro non è che un algoritmo che contiene tutto ciò che è stato fatto da parte di tutti nel tempo con quella valuta.

Esso è conosciuto e certificato da tutta la rete internet in modo immutabile in quanto inserito in una unica catena che registra tutti i passaggi di valore svolti da chiunque fino a quel momento.

Tale algoritmo può essere progettato per effettuare in automatico e senza nessun intervento centrale, una serie di controlli al termine

dei quali si effettua un trasferimento di valore, qualsiasi esso sia (denaro, registrazione di diritti, autenticità di prodotti e così via).

E tutto ciò, adesso che è stato tecnologicamente realizzato, non terminerà mai più ma avrà una tale importanza nel prossimo decennio che internet sembrerà una cosa da ragazzini.

Come lo so?

Perché la storia si ripete e la Blockchain non è altro che quello che è già successo nell’ isola di Iap nella Micronesia dove nel 1400, cercando un modo per facilitare gli scambi e in mancanza di metallo, si era scoperto che a 400 km di distanza, in un’isola di nome Palau, c’erano delle pietre mai viste ognuna diversa dall’altra.

Le pietre (alcune di dimensioni e peso notevole) venivano trasportate pertanto da Palau a Iap a costo di grande lavoro e rischio e poi poggiate nei giardini o anche nel mare di fronte alla casa di chi le aveva trasportate.

Tutti gli abitanti del paese avevano un registro in cui era scritto a chi appartenesse ogni singola pietra e pertanto solo il possessore era autorizzato a “trasferirla” per svolgere un acquisto.

Ovviamente il trasferimento non era fisico, visto il peso, ma unicamente sui registri di tutti gli abitanti che ne certificavano il passaggio da un proprietario all’ altro senza che nessuno potesse utilizzare una pietra non sua

Era nata la Blockchain!

Investire oggi con attenzione in progetti o cripto valute il cui uso è qualcosa di irrinunciabile adesso che esiste, è la chiave per un vostro fantastico 2018!

Auguri

Gerardo Marciano

ProiezionidiBorsa

Outlook e previsioni di borsa per l’anno 2018

Ci avviciniamo a passo veloce al nuovo anno e come di consueto iniziamo a tracciare l’Outlook per i prossimi mesi.

Cosa attendere dall'anno 2018 dei mercati azionari? Dove ci sarà una correzione e dove si sarà un rialzo?

Prima di addentrarci nell’analisi dei mercati vogliamo ripetere un concetto che secondo noi è alla base di un approccio vincente ai mercati.

Le previsioni/correlazioni intermarket e quant’altro, basati sulle serie storiche, hanno ragione di essere, nella misura in cui si utilizzino come una mappa.

Se il territorio (i.e. le quotazioni reali e quindi il trend) dà indicazioni diverse dalla mappa, bisogna abbandonare la mappa e seguire il territorio.

Altrimenti succede come ai viaggiatori distratti che per seguire le indicazioni del navigatore GPS finiscono in fiumi o in altre situazioni complicate in quanto spengono il cervello e non percepiscono quanto succede intorno a loro.

Il frattale previsionale di ProiezionidiBorsa dagli anni 2008 al 2017 ha mostrato una correlazione con l’andamento reale delle quotazioni dell’85.1%.

Le attese per il 2018 sono mostrate nella figura seguente da cui si evince come la mappa preveda un minimo nel primo trimestre ed un massimo dei mercati a fine dicembre.

Frattale previsionale su scala settimanale per l'anno 2018 dei mercati americani.

© ProiezionidiBorsa 2017

frattale

Cosa notiamo?

L'anno, dovrebbe iniziare con un paio di settimane di rialzi, e poi dovrebbe lasciare spazio ad un ribasso (entità 5/10% circa) fino alla settimana n.13 (26/31 marzo).

Questa dovrebbe essere la settimana del minimo annuale.

Una nuova gamba ribassista (entità 3/8% circa), dovrebbe formarsi fra la settimana n.31 e la n.39. (1-5 agosto/24-30 settembre).

I mercati azionari internazionali storicamente sono correlati alle dinamiche di Wall Street con probabilità del 76%.

Quali sono i valori di prezzo da monitorare?

In quale area di prezzo attendere il minimo e in quale il massimo annuale?

Future FTSE Mib

Trend rialzista, possibili ritracciamenti fino all’area 20.580/20.150. Il trend diventa ribassista solo con chiusure giornaliere e poi settimanali inferiori ai 20.000. Long sopra 20.580. Short sotto 20.000.

Proiezioni di prezzo

area di minimo 20.580/20.150

area di massimo 25.700/25.215

Future Euro Stoxx 50

Trend rialzista. Possibili ritracciamenti fino all’area 3.405/3.378. Il trend diventa ribassista solo con chiusure giornaliere e poi settimanali inferiori ai 3.369. Long sopra 3.405. Short sotto 3.369.

Proiezioni di prezzo

area di minimo 3.630/3.606

area di massimo 3.730/3.709

Future Dax

Trend rialzista. Possibili ritracciamenti fino all’area 12.427/12.348. Il trend diventa ribassista solo con chiusure giornaliere e poi settimanali inferiori ai 12.315. Long sopra 12.427. Short sotto 12.315.

Proiezioni di prezzo

area di minimo 12.427/12.348

area di massimo 14.223/14.189

S&P 500 Trend rialzista. Possibili ritracciamenti fino all’area 2.464/2.440. Il trend diventa ribassista solo con chiusure daily e poi settimanali inferiori ai 2.420. Long sopra 2.464. Short sotto 2.420

Proiezioni di prezzo

area di minimo 2.464/2.440

area di massimo 2.825/2.790

Cosa farà cambiare la nostra proiezione? La variazione del trend.

Ludovico Reale

SOSPRICEACTION

Mercato italiano: due opportunità per il 2018

Il 2017 è quasi giunto al termine, e sicuramente alcuni di voi si staranno chiedendo quali potrebbero essere i titoli interessanti da seguire per il prossimo anno.

A mio parere, le buone occasioni per l’anno 2018 non mancano e da una analisi esperita proprio in questi giorni, ho individuato qualche titolo che potrebbe regalare soddisfazioni per l’anno a venire.

In particolare parlo di:

Titolo Mediobanca (MI:MDBI): dal punto di vista tecnico il titolo bancario mostra un’importante zona di supporto posta a 8,90. Questo livello risulta fondamentale per le contrattazioni, dato che in passato ha rappresentato un difficile ostacolo per nuovi movimenti rialzisti. Abbiamo infatti visto il suo superamento nelle ultime settimane di ottobre, dopo ben due anni di test negativi.

Per un tipo di operatività molto conservativa, sarebbe prudente attendere un ritorno delle contrattazioni in area 8,90, e acquistare solo davanti a una conferma da parte dei volumi e pattern di prezzo.

Mediobanca

Titolo ENI (MI:ENI): il titolo continua a mostrare l’affidabilità del supporto dinamico creatosi con i minimi avuti nel mese di febbraio 2016. A partire dal quel momento il mercato ci ha fornito un secondo minimo crescente, andando così a confermare la creazione di questo rilevante supporto.

Se si desiderasse acquistare il titolo, sarà importante seguire le contrattazioni del petrolio e da un punto di vista tecnico, attendere un ritorno dei prezzi in area 14,30-14,50.

Fondamentale che le contrattazioni abbiano le loro chiusure all’interno di questa zona, e non siano esclusivamente dei tentativi di raggiungimento.

Eni

Alessandro Moretti

Segnali Di Trading

Il mercato Americano è in bolla oppure no?

Si sente parlare da diversi anni del fatto che il mercato americano sia in bolla, che le quotazioni delle azioni sono salite troppo e che ormai possono solo scendere.

La verità è che tutti quelli che hanno scommesso contro i mercati americani negli ultimi anni, si sono persi uno dei più belli e lunghi trend rialzisti della storia (per la precisione il secondo più grande bull market della storia).

Scommettere contro un trend è generalmente una mossa sbagliata che spesso si paga a caro prezzo (mancato ottenimento del rendimento del trend, più perdite dovute alle posizioni contrarie).

Vediamo graficamente se il rialzo di questi ultimi mesi dei mercati americani è stato frutto solo dell’euforia degli operatori o se c’è qualcosa di fondo sotto.

Utili e Prezzi

Dal grafico notiamo 2 cose:

  • In alto c’è l’andamento degli utili societari delle aziende americane. Come sapete il valore delle azioni viene dato dagli utili che le aziende riescono a generare e promettono di ottenere in futuro. Per cui se le aziende producono di più, vendono di più e guadagnano di più è giusto che i loro prezzi salgano nel tempo. Nella parte superiore del grafico vediamo quindi che gli utili societari continuano a fare nuovi record; e di pari passo anche i prezzi delle azioni.
  • Nella parte inferiore vediamo il rapporto tra il prezzo delle azioni e gli utili societari. Questo rapporto è andato progressivamente ad aumentare dalla crisi del 2009 segno che i prezzi delle azioni sono saliti più che proporzionalmente rispetto all’aumento degli utili. I livelli attuali ci mostrano che siamo ancora ben lontani rispetto ai massimi generati in passato che sono stati ottenuti grazie a delle vere e proprie ondate di euforia degli operatori.

Questo significa che le quotazioni attuali dei mercati americani, si sono care, ma sono lontane dai massimi storici. Per cui il rialzo di questi ultimi anni (e soprattutto quello di quest’anno) sono giustificati da nuovi record di utili societari (che sono il vero motore del mercato azionario).

Certo, all’aumentare degli utili i prezzi sono cresciuti più che proporzionalmente (segno di ottimismo dei mercati), ma siamo ancora lontani dai livelli critici raggiunti in passato. Ciò può essere tradotto semplicemente in questo modo: l’economia americana (lato produzione) è ancora forte e robusta, ma i rendimenti attesi per chi dovesse investire in questo momento sul mercato azionario americano sono ridotti.

Per generare una più o meno violenta correzione sui mercati Usa, ci sarà bisogno di un evento catalizzatore. Di una scintilla che dia il via ad una fase correttiva. Che cambi l’atteggiamento degli operatori. Ad oggi, dopo l’approvazione della riforma fiscale di Trump (fase molto delicata), non ci sono all’orizzonte importanti eventi che possano innescare questo processo correttivo.

In questo momento, l’unico fattore potenzialmente rischioso per il 2018, lo intravedo nella politica monetaria che attuerà la Fed il prossimo anno.

Se dovesse dar via ad una politica monetaria più restrittiva accompagnata da un innalzamento dei tassi maggiore di quanto il mercato si aspetta, bè allora questa eventualità potrebbe arrestare l’attuale fase rialzista dei mercati Usa.

Prevedere i mercati è impossibile, nessuno ha la sfera di cristallo. Se mi dovessi sbilanciare con una view per il 2018 sui mercati azionari americani, mi aspetterei una prima parte dell’anno positiva (3-4 mesi) seguita da una seconda parte negativa scaturita magari dalle politiche monetarie della Fed più restrittive del previsto.

Concludo con un approfondimento sullo stato dei mercati e dei singoli settori globali.

Nel grafico sottostante, utilizzando il Cape Index di Shiller possiamo individuare quelli che sono i mercati e i settori globali più cari (con minori rendimenti attesi futuri) e quelli meno cari (con rendimenti attesi futuri più elevati).

Cape Index di Shiller

Paolo Ferraioli

Economic Outlook

View sui Mercati nel 2018

Il 2017 è stato un anno caratterizzato da un estremamente ridotto livello di volatilità sia sui mercati azionari che su quelli obbligazionari che, si è tradotto in un marcato apprezzamento sia delle azioni sia delle obbligazioni e dei titoli di stato, nonostante le fonti di possibili shocks sia sul fronte geopolitico come la persistente minaccia belligerante nordcoreana, il rischio di impeachment del presidente degli Stati Uniti, e, recentemente, la tensione crescente in Medio Oriente, sia su quello macroeconomico con il governo cinese impegnato a sostenere la crescita economica contenendo il rischio di esplosione della bolla creditizia (shadow banking) e la fuga di capitali all'estero.

Consapevoli che tra il 31/12/2017 e l'1/1/2018 non cambi sostanzialmente nulla, la chiave per poter conseguire profitti, mai come prima, risiede nella capacità di prevedere quale evento sia sul fronte politico sia su quello economico finanziario, abbia una consistenza tale da deviare il comportamento compiacente degli operatori di mercato che ormai non cambiano la direzionalità dei propri investimenti per una bomba lanciata in mare da Kim Jong Un, per un report che mini la regolarità dell'elezione di Donald Trump, o per un attentato terroristico anche di vasta portata.

Sul fronte azionario prediligo il Giappone vista la considerevole stabilità politica ed una politica monetaria accomodante che dovrebbe protrarsi ben oltre quella dell'Eurozona; un altro mercato molto interessante è quello russo, vista la forte esposizione al settore energetico e finanziario delle società parte dell'indice. Inoltre, la rielezione di Putin a marzo 2018 appare scontata e di conseguenza la stabilità politica è garantita. Tra i mercati azionari che non ritengo particolarmente appetibili annovero quello italiano, visto il probabile impasse politico derivante dalle prossime elezioni.

Sul fronte valutario mi attendo una progressiva rivalutazione della sterlina britannica nei confronti di USD, JPY, EUR alla luce dell'avvio delle negoziazioni commerciali con l'UE che dovrebbero proseguire con una graduale accettazione delle condizioni imposte da Bruxelles; si tenga infatti presente che il mercato britannico, vista la notevole predisposizione ai consumi, rimane particolarmente appetibile per l'export tedesco. Inoltre, il recente rialzo dei tassi d'interesse ed un'inflazione che presumibilmente si manterrà su livelli prossimi al 3% annuo per i prossimi mesi, dovrebbero fornire supporto alla ripresa della GBP.

Sul fronte materie prime mi attendo un'ulteriore rialzo del prezzo del petrolio (sia del Brent sia del WTI con quest’ultimo che dovrebbe ridurre lo sconto rispetto all'indicatore internazionale a 4/5 USD al barile sulla scia di una progressiva riduzione delle scorte delle imprese domestiche USA) grazie all'estensione dell'accordo sui tagli alla produzione di fine Novembre, alle crescenti tensioni politiche tra i principali Paesi produttori e, soprattutto, al rinvigorirsi della crescita economica mondiale ed in particolare di quella cinese.

Mi attendo altresì un apprezzamento marcato dei metalli preziosi (in particolare Oro e Argento) soprattutto perché ritengo che la FED non effettuerà più di tre rialzi dei tassi d'interesse nel 2018 ed anzi, eventuali rallentamenti della crescita del PIL americano per fattori esogeni quali tensioni internazionali, l'inasprirsi della lotta politica anti-Trump alla luce delle elezioni di metà mandato, oppure un'inflazione che permanga depressa nonostante il tasso di disoccupazione si mantenga prossimo al 4%, potrebbero indurre a rialzare il costo del denaro solo di 0,25%/0,50% di fatto indebolendo il dollaro USA.

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