MIlano in pole position in Europa con le banche e non solo
In una seduta caratterizzata da volumi di scambio inferiori alla media per via dell’assenza della piazza londinese, rimasta chiusa per festività, Piazza Affari ha messo a segno la migliore performance in Europa. L’indice FTSE MIB ha infatti terminato gli scambi a 20.375 punti, con un progresso del 2,3%, sostenuto soprattutto dagli spunti positivi offerti da alcuni bancari come Banca MPS (MILAN:BMPS) e Banca Popolare dell Emilia Romagna (MILAN:BPEm), in rally rispettivamente di oltre il 5% e il 4%. Indicazioni rialziste sono arrivate anche da altri temi come Enel (MILAN:ENEI) e Finmeccanica (MILAN:SIFI) che hanno portato a casa un guadagno di oltre tre punti percentuali, seguiti da UnipolSai e Atlantia che si sono apprezzati entrambi di circa il 3%.
L’indice ha avviato gli scambi già in rialzo e dopo una mattinata già molto positiva, ha progressivamente allungato il passo nel pomeriggio.Nuovi record a Wall Street con M&A e Yellen
A dare ulteriore spinta a Piazza Affari e alle altre Borse europee sono stati i segnali molto incoraggianti arrivati da Wall Street dove il Dow Jones viaggia ad un soffio dai massimi di sempre. Sta riuscendo a fare ancora meglio l’S&P500 che per la prima volta nella sua storia ha superato la barriera dei 2.000 punti.
I mercati azionari hanno praticamente ignorato gli aggiornamenti macro diffusi in giornata, con una delusione su entrambe le sponde dell’Atlantico. In mattinata in Germania è stato reso noto l’indice IFO che ad agosto è sceso per il quarto mese consecutivo, oltre le stime, mentre in America le vendite di case nuove hanno registrato a sorpresa un calo, evidenziando un ulteriore segnale di incertezza per il mercato immobiliare a stelle e strisce.
Una delusione che però viene ampiamente compensata dalle novità sul fronte M&A in diversi settori in America, accolte con favore dagli investitori. Questi ultimi sono incoraggiati anche dalle ultime dichiarazioni del presidente della Fed, Janet Yellen, che in occasione del simposio di Jackson Hole ha mostrato un atteggiamento meno da colomba, senza però creare allarmi. Il Chairman da una parte ha confermato che il piano di quantitative easing sarà completato ad ottobre, come da previsioni, ma indirettamente ha lasciato intendere che non ci sarà un rialzo dei tassi di interesse prima di giugno del prossimo anno. La Yellen ha infatti segnalato una stretta monetaria prima del previsto solo qualora i progressi del mercato del lavoro dovessero rivelarsi più rapidi delle attese, aggiungendo però che al momento non è possibile sbilanciarsi su come il mgilioramento su questo fronte influirà sulla politica monetaria.Una spinta anche da Draghi
Ad incoraggiare ulteriormente gli investitori sono anche le dichiarazioni del presidente della BCE, Mario Draghi, il quale al simposio di Jackson Hole, venerdì scorso ha affermato a chiare lettere che un elevato livello di disoccupazione mette a rischio la sopravvivenza dell’euro. Il numero uno dell’Eurotower ha inoltre aperto le porte ad un allentamento delle politiche di austerità, alimentando le attese degli investitori in direzione di nuove misure espansive.Secondo quanto argomentato nelle sale operative, Draghi non ha esplicitato la possibilità di un piano di quantitative easing, ma si è mostrato propenso ad intervenire ulteriormente per allontanare il rischio deflazione. Le sue parole rappresentano un incentivo per Spagna e Italia e secondo gli esperti di Barclays il discorso di Draghi è stato un evento rivelante che ha segnato una svolta nella retorica dell’Eurotower.