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E' il gran giorno della FED, potrebbe cambiare tutto o niente

Pubblicato 20.03.2019, 12:36
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

In vista della FED, appuntamento stasera a partire dalle 19, ci si domanda se la correzione del dollaro non si sia spinta troppo in là. Evidenziando il rallentamento di economie come quella cinese ed europea, il FOMC predicò prudenza fin dallo scorso gennaio. Da quel giorno non è migliorato nulla, anzi, i dati relativi agli Stati Uniti (diversi rilasciati in ritardo a causa del blocco governativo) hanno evidenziato la correttezza dei toni improvvisamente dovish. Senza cambiamenti particolari c’è chi è pronto già a scommettere che i tassi non soltanto non verranno alzati 2 volte ma neppure 1 e anche le previsioni di crescita e dell’inflazione potrebbero essere riviste al ribasso.

Ma il mercato è andato troppo in là? Il dollaro ha perso parecchio nelle ultime due settimane, ma il presidente della Fed Powell rimane comunque molto fiducioso sull’andamento dell’economia statunitense. Non dimentichiamoci che solo due membri del FOMC hanno avanzato l’ipotesi di nessun rialzo tassi e difficilmente si andrà incontro a un incremento del numero di votanti in tale direzione. Il dollaro potrebbe pertanto avere un po’ di sollievo, già a partire da stasera pertanto capirete che la conferenza odierna sarà ancor più importante delle precedenti.

Ciò che potrebbe rappresentare una componente chiave è la normalizzazione del bilancio federale. Attualmente ammonta a circa 4 trilioni di dollari (in calo da 4,5 trilioni di dollari) e ci si domanda di quanto sarà ridotto.

Wall Street ha chiuso la sessione di ieri all’insegna dell’incertezza, l'indice S&P 500 ha chiuso sotto 2832 punti mentre i futures stanno registrando cali anche a seguito della debolezza dell’azionario europeo (DAX in primis, sulla revisione utili da parte di BMW). I mercati asiatici hanno visto un andamento contrastante con il Nikkei + 0,2% e lo Shanghai Composite -0,1%. Nel forex stiamo assistendo a un lieve rimbalzo del dollaro, mentre l’australiano e il kiwi appaiono sofferenti a seguito dei pochi progressi sui colloqui commerciali USA/Cina (passata un po’ in secondo piano). Lasciamo stare la Sterlina, preda della Brexit, sul fronte materie prime chiaramente il rimbalzo del Dollaro è negativo per le materie prime con l'oro e l'argento che perdono smalto e un petrolio quasi piatto.

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Concludendo col calendario economico oltre alle proiezioni del FOMC, seguite dalla conferenza stampa di Powell delle 19:30, sono stati rilasciati i dati UK con l’inflazione che hanno visto soltanto il dato core risultare inferior alle attese: 1,8% contro l’1,9% atteso e precedente.

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