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Ecco 4 titoli per combattere le incertezze del mercato

Pubblicato 14.09.2021, 08:53
Aggiornato 02.09.2020, 08:05



Mentre negli USA i dati sull'inflazione creano dubbi sulla sua transitorietà, sale l'attesa per le elezioni in Germania, la Lagarde con la sua espressione "the lady is not here for tapering" ha fatto pensare che non volesse cambiare rotta e che la politica accomodante continuasse ma in realtà quello che emerge è che la Bce sta prendendo le "misure" (il PEPP cotinuerà ma sarà leggermente inferiore). Il Consiglio ha votato per mantenere il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale allo 0%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi allo 0,5%. La Bce ha ancora da spendere 500 miliardi del PEPP e il programma continuerà molto probabilemente fino a Marzo 2022.

La situazione sembra non essere cambiata (quasi stagnante), e porterà ancora gli indici a superare i propri massimi (spinti da tanta liquidità) gli addetti ai lavori si chiedono quanto possa ancora durare questa situazione "transitoria", aspettando i dati dell'Indice dei Prezzi al Consumo (che misura le variazioni del prezzo di beni e servizi, cibo ed energia esclusi) e delle Vendite al Dettaglio che sono i veri "strumenti" di misurazione dell'inflazione USA. In ambito forex la coppia Eur/Usd rimane sotto pressione, con nuovi minimi nelle ultime due settimane, spingendo il prezzo al ribasso.



Nonostante il contesto economico sia abbastanza teso, non sottovalutiamo le opportunità che potrebbero presentarsi.


Partendo da oltreoceano un titolo da seguire è sicuramente Apple (NASDAQ:AAPL) con l'evento di oggi che sarà maggiormente dedicato alla "nuova generazione" degli iPhone 13 e questa tecnologia ci proietterà verso i futuri "MacBook Pro" con chip M1x su piattaforma Silicon. Infatti gli investitori sono in attesa di questo evento che se avrà grande successo e le vendite dell'iPhone per il 2022 arriveranno a quelle previste (ovvero 246 milioni di unità) il titolo potrebbe avere un rialzo notevole.

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Il "selloff" (che ha formato un bearish engulfing, segnale negativo che potrebbe indicare l'avvio di una fase ribassista), di questi ultimi giorni, dei titoli di tech è stato conseguente alle indiscrezioni di un tapering anticipato, ai rischi delle catene di approvvigionamento (che limitano la velocità con cui l'economia torni alla normalità), della mancanza di forza lavoro e dopo l'ingiunzione che Apple (NASDAQ:AAPL) non può più limitare gli sviluppatori al proprio ecosistema per i pagamenti e la comunicazione con i clienti. Ma ovviamente non c'è da preoccuparsi (sul titolo), in 10 anni il fatturato della società di Cupertino è raddoppiato e il titolo è cresciuto del 1100% sul listino Nasdaq, dove la capitalizzazione di Borsa ha superato i 2.000 miliardi di dollari. (guarda grafico)

Apple


Molto bene gli energetici con il WTI di nuovo sopra i 70$. L'aumento del prezzo è legato all'avvio temuto del Tapering, alle preoccupazioni sulla produzione USA, seguito dei danni causati dall'uragano "Ida" alle infrastrutture nel Golfo del Messico che portato ad una diminuzione di 1,4 milioni di barili al giorno da fine agosto (il 49% della produzione resta ferma). Nonostante L'EIA (Crude Oil Inventories dell'Energy Information Administration) la scorsa settimana ha previsto che i prezzi del Brent restino intorno ai livelli attuali per il resto del 2021, circa 71 dollari il barile durante l'ultimo trimestre dell'anno, l'Opec resta positiva sulla ripresa economica globale del 2022 e, di conseguenza, ritiene l'anno prossimo la domanda supererà i livelli pre-Covid cioè 4,15 milioni di barili in più al
giorno, rispetto ai precedenti 3,25 milioni di barili. Per il 2022, la domanda balzerà oltre i 100 milioni di barili al giorno e le quotazioni sono riviste al rialzo. (guarda il grafico)

WtiWti


Un titolo da valutare potrebbe essere ENI (MI:ENI). La multinazionale italiana che solo nel 2020 ha conseguito 43,9 miliardi di euro di ricavi, con il recupero del mercato petrolifero e l'aumentare della domanda, oggi la fa da protagonista. Il titolo (di maggior peso del listino milanese) da novembre 2020 ha visto crescere il suo valore dell'84% circa, dal minimo storico a fine ottobre (con volumi altissimi) i prezzi sono partiti al rialzo andando a consolidarsi in area 8 euro, poi 9,50 euro e infine all'attuale area dei 10 euro. Da fine Agosto il "trend ribassista" ha rotto al rialzo sovraperformando l'indice.

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La recente scoperta di un nuovo pozzo porterà alla compagnia dai 65 ai 100 milioni di barili e ha annunciato il successo della fase di sperimentazione del magnete per il confinamento del plasma durane il processo di fusione nucleare. Infatti questa innovazione, chiamata SPARC e sarà realizzata entro il 2025, contribuirà ad abbassare i costi e l'energia necessaria per il mantenimento del processo di fusione. Infine ad accrescere l'appeal è il dividendo, 0,86 € per azione, più del doppio del dividendo 2020 ritornando a livelli pre-COVID mentre il 50% del dividendo sarà pagato come acconto a settembre, il restante 50% come saldo a maggio 2022. (guarda il grafico)

Eni


Tra i titoli da visionare c'è sicuramente Aquafil (MI:ECNL) che negli ultimi anni hanno investito 200 milioni di euro nel loro progetto di riconversione. Quest'ultima ha consolidato la sua posizione nel mondo B2B (Business-to-business) cioè negli scambi commerciali tra aziende e sta puntando a raggiungere i consumatori attraverso l'e-commerce "Econyl" (una piattaforma) che permette di accedere a prodotti realizzati in nylon rigenerato, Econyl appunto. Il Titolo è stato "penalizzato" durante la pandemia e grazie agli incentivi dell'economia europea, ha avuto un recupero del 18% sulle vendite, il rapporto prezzo/utili è 14 e la capitalizzazione è di 280 milioni. Da inizio anno ha recuperato quasi il 60% del proprio valore, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 8,9 milioni rispetto allo stesso periodo del 2020.

I ricavi sono saliti del 23% (274 milioni di euro) mentre l'ebitda è cresciuto del 46% a(39 milioni) ed infine l'indebitamento netto è sceso del 15%. Analizzando il grafico (come dicevo anche nella mia analisi di fine luglio) da inizio anno, ha segnato un minimo a 4,18 euro ed un massimo a 7,25 euro e in quel momento si trovava in area 7,55 euro (massimo ottobre 2019) e la mia proiezione vedeva il prezzo tra gli 8 e gli 8,5 euro (infatti quest'ultimo ha toccato gli 8 euro). Dopo il recente rally del 30% (tra il 20 e il 23 luglio), usando il ritracciamento fibonacci individuavo un ribasso fino ai 6,80 che successivamente è stato confermato. Il prezzo attualmente si trova all'interno di un bearish wedge e fa presuporre un ribasso fino ad area 6,55 - 6,40 euro per poi riparti al rialzo. (guarda il grafico)

Aquafil


Un altro titolo su cui si potrebbe operare è Reti (MI:RETI), tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting specializzata nei servizi di System Integration. La società è orientata alla "sostenibilità" e lo scorso anno ha pubblicato il suo primo report sull'ESG, evidenziando la vicinanza al modello sostenibile fondato sulla trasformazione digitale e innovazione, improntato sulla ricerca e sullo sviluppo. Reti è stata la prima società benefit con certificazione B Corp dell'AIM Italia, "premiata" in questo periodo dagli investitori con un +140% in poco meno di 1 anno dall’IPO. Il mese scorso ha iniziato un ritracciamento che la vedeva proiettata in area 2,00 euro recuperando il gap formatosi il 19 Agosto, mentre il target price al rialzo è a quota 3,00 - 3,25 euro superando così il suo precedente massimo.

Reti


Concludendo voglio evidenziare, oltre ai titoli giò analizzati, la carenza di grano a cui stiamo assistendo. A lanciare l’allarme è l’Ad del pastificio la Molisana, che descrive uno scenario difficile per i produttori, perchè tra marzo e maggio non ci sarà abbastanza grano per fare la pasta a causa del Canada. Quest'ultimo è il primo produttore al mondo di grano duro che quest'anno ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate anziché le solite 6,5 e prevede un crollo del 26% nelle forniture delle sue colture principali per via delle condizioni di aridità anomala o di siccità. Questo può solo significare che ci sarà un aumento dei prezzi e dell'inflazione.

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Infatti ad agosto è stato registrato un aumento del 3,4% rispetto a luglio e i prezzi mondiali hanno subito un rialzo del 9% a causa delle aspettative inferiori, complessivamente il rapporto tra scorte e consumo di cereali è del 28% (in calo rispetto al 29,9% del 2021 - 2022) ma non c'è ancora preoccupazione sulla "quantità" di scorte nonostante la sottoproduzione. Questo insieme alla "paura" per la perdita del potere d'acquisto da parte dell'euro (visione paradossalmente deflazionistica) saranno un bel problema da non sottovalutare!

Wheat







"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e l'analisi tecnica dei grafici è un punto di vista personale; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".

Ultimi commenti

Non sopravalutato
Eni bel progetto il magnete! vedremo se darà i suoi frutti
e poi c'è Wti in forma
penso anch'io che la deflazione, se ci sarà, farà più danni. le aziende non saranno propense ad investire e i consumatori a spendere per via dei prezzi che calano nel tempo
Salirà tutto alle stelle, altro che momento trasitorio...
deflazione caro, abbasserà
Apple in bilico, vado short al prossimo segnale
titoli interessanti
Allora compriamo grano.
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