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Estate all’insegna dell’incertezza?

Pubblicato 25.07.2024, 08:13
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Combattere contro se stessi è la più dura delle battaglie; vincere contro se stessi è la più bella delle vittorie” (Friedrich Von Logau)


Estate all’insegna dell’incertezza? Il mese di luglio che sta per concludersi, potrebbe rappresentare l’inizio di due importanti tendenze per i prossimi mesi: l’aumento della volatilità e la riscoperta delle small cap. Fenomeni che sembrano legati da un unico filo conduttore: l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi. L’indice della paura, ovvero il Vix sull’S&P 500, ha fatto un balzo del 33% nell’ultimo mese, il maggiore movimento rialzista dall’aprile del 2022. L’indice Russel 2000 invece, è balzato del 10%, massima estensione dal dicembre 2023, ma soprattutto l’indice delle banche regionali statunitensi, termometro dello stato di salute di main street, sono salite di oltre il 23%. Il maggiore incremento dal febbraio 2021. Tutti segnali che aprono scenari inattesi sino a qualche mese fa che anticipano, con molta probabilità, il primo attesissimo taglio dei tassi di interesse da parte della Fed. Al contrario scendono gli indici che hanno dato benzina al rally delle Borse mondiali: Nasdaq –3% in un mese (reporting season deludente per i magnifici 7), S&P 500, poco più che piatto. L’Europa, che avrebbe potuto distinguersi, anche grazie alla manovra anticipata della Bce, ha fatto peggio di Wall Street: Euro Stoxx –1,5% (un punto perso ieri), Stoxx 600 –1% (ieri –0,6%). Voce fuori dal coro Piazza Affari, con le blue chips in rialzo del 2,2% in 30 sedute. Al di fuori dei listini invece tutto sembra fare presagire una situazione di stagnazione economica: petrolio sotto $80, curva che inizia ad inclinarsi verso le lunghe scadenze. Il calendario macro di oggi offre il piatto forte della settimana: alle 14:30, il PIL statunitense nel secondo trimestre e alla stessa ora le richieste di disoccupazione.

L’Italia è un lusso

Il gruppo francese LVMH, marchio di riferimento nel lusso, ha comunicato di avere acquisito il Castello di Urio, una storica proprietà situata a Carate Urio sul lago di Como. L’operazione è stata condotta tramite la sua controllata Belmond e ha richiesto diversi mesi di trattative. Anche se il prezzo esatto dell’acquisto non è stato divulgato, si stima che l’importo si aggiri tra €50 e 100 milioni. Il Castello di Urio ha una storia ricca e affascinante: costruito nel XVI secolo come residenza aristocratica, passò poi alla famiglia Melzi d’Eril all’inizio dell’Ottocento. Situato su una proprietà di quasi due ettari, il castello vanta 180 metri di battigia sul lago. LVMH non è nuova a investimenti immobiliari in Italia, possedendo già strutture prestigiose come il Cipriani di Venezia e l’Hotel Splendid di Portofino. Il lago di Como continua ad attrarre personalità di rilievo internazionale, come dimostrano le recenti visite della pop star americana Taylor Swift e del suo compagno Travis Kelce, che hanno scelto Tremezzo per un periodo di relax e stanno cercando una casa nella zona. La notizia accende i riflettori sulla meta turistica Italia che dopo il Covid sta vivendo una fase di grande espansione. Un contesto positivo anche per Piazza Affari, ed in particolare le società del settore quotate su Euronext (EPA:ENX) Growth Milan. Tra quelle oggetto di copertura di Integrae SIM, segnaliamo Emma Villas e Longino & Cardenal.

SEC sempre più cripto friendly

La SEC ha recentemente approvato gli ETF spot su Ethereum, segnando un ulteriore passo verso un atteggiamento più aperto nei confronti delle criptovalute. Le registrazioni diventeranno effettive il prossimo lunedì 29, permettendo alle aziende di lanciare i loro prodotti basati su Ethereum. Questo sviluppo riflette un crescente interesse istituzionale per le criptovalute. Sebbene alcuni esperti prevedano una domanda iniziale inferiore rispetto agli ETF su Bitcoin, già approvati all’inizio dell’anno, si tratta comunque di un passo significativo verso l’adozione degli asset digitali. Gli analisti di Bloomberg ETF stimano che questi nuovi ETF su Ethereum potrebbero attrarre tra il 10% e il 15% degli afflussi registrati dagli ETF su Bitcoin, che hanno accumulato $13,2 miliardi da gennaio 2024. Ciò potrebbe tradursi in un afflusso netto di circa $1,65 miliardi per gli ETF su Ethereum. Secondo il gruppo ETC, la performance di Ethereum è strettamente legata ai flussi degli ETP, con un moltiplicatore di performance pari a 6,15 volte. Un incremento del 15% delle attività globali degli ETF su Ethereum potrebbe portare a un aumento della performance del 92%. Dall’inizio dell’anno, Ethereum ha registrato una crescita del 50%, raggiungendo una capitalizzazione di $411 miliardi di dollari, circa un terzo di quella di Bitcoin.

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