Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I mercati, dopo l’appuntamento con la FED, stanno manifestando incertezza.
Possiamo affermare tranquillamente che gli altri due importantissimi appuntamenti, BoE e BCE, com’era prevedibile non hanno prodotto grandi stravolgimenti.
Le politiche monetarie sono rimaste invariate, lato UE apprendiamo da Draghi che la crescita europea è destinata a proseguire, con ritmo più sostenuto, ma che i tassi potrebbero restare sugli attuali livelli (ai minimi storici) anche dopo il termine del QE (ovvero ben oltre il 2018).
Nel frattempo, consci delle incertezze americane lato inflazione, i progressi sulla riforma fiscale degli Stati Uniti si sono interrotti bruscamente. I Repubblicani di Camera e Senato stanno cercando di trovare un accordo che possa consentire di superare agevolmente il nuovo voto a maggioranza semplice. Alcuni senatori stanno mettendo in discussione il loro sostegno al disegno di legge perché profondamente modificato rispetto alla proposta iniziale. Le ripercussioni non si sono fatte attendere, col Dollaro che soprattutto contro lo Yen ha perso parecchio terreno e coi rendimenti obbligazionari in netta contrazione. Come ricordato ieri, il 10 anni si è ripresentato al 2,35% ed è impensabile aspettarsi un dollaro forte fin tanto che il rendimento non tornerà stabilmente sopra il livello chiave del 2,40%.
Wall Street nel frattempo chiudeva al ribasso, ma soltanto dopo aver ritoccato i massimi assoluti. Segnaliamo l’indice di riferimento SP500 -0,4% a 2652 punti.
I mercati asiatici hanno conclusione la sessione con perdite diffuse ( Nikkei -0,6%) e anche gli europei sembrano perdere terreno.
Nel Forex lo ripetiamo, il biglietto verde perde contro tutte le majors ma in modo particolare sull’Aussie e soprattutto sul Kiwi.
Sul fronte materie prime la debolezza del dollaro sta contribuendo a sostenere l'Oro con un aumento di prezzo di 3 dollari, il Petrolio ieri ha riguadagnato terreno.
La giornata odierna, sul fronte macro economico, sarà sostanzialmente tranquilla. In mattinata avremo pochissimi dati, mentre al primo pomeriggio leggeremo il dato sulla produzione della Fed di New York: ci si aspetta che l'Empire State Manufacturing possa scendere leggermente a 18,8 (dal 19,4 del mese scorso), se così fosse – nonostante un valore comunque forte – si tratterebbe della lettura più bassa da luglio in poi. Avremo anche i dati sulla produzione industriale, per i quali si prevede un +0,3% mensile (dopo un aumento del 0,9% il mese scorso).