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La giornata di mercoledì 26 febbraio ha visto il bitcoin violare al ribasso il livello chiave dei $ 9000, in un sell off imponente che ha portato la quotazione a toccare gli $ 8500.
La rottura ha palesato una sostanziale assenza di compratori, che evidentemente non hanno trovato più attrattiva l'area di prezzo.
Attualmente la quotazione sta cercando di resistere sopra la MA200 giornaliera, supporto dinamico molto importante che insiste in zona 8750 dollari. La capitalizzazione del mercato al momento della scrittura è di $ 250 miliardi e la dominance del bitcoin è tornata al 64%.
Anche i mercati finanziari tradizionali stanno fronteggiando pesanti correzioni e addirittura l'oro, dopo un rialzo di oltre il 10% nell'ultimo mese, ha mostrato una lieve flessione attestandosi in area 1640 dollari.
A questo punto è chiaro come i mercati azionari si aspettino un massiccio intervento delle banche centrali, a base del taglio dei tassi d'interesse e di nuove iniezioni di liquidità (ormai è sempre più evidente come i mercati si reggano solo grazie alle politiche espansive delle banche centrali).
Infine il coronavirus ha completato il quadro alimentando un sentiment improntato all'estrema paura e incertezza.
Sul fronte del mercato crypto non abbiamo buone notizie nel breve termine: il Bitcoin (BitfinexUSD) è precipitato sotto i 9k senza più compratori e il sell-off di mercoledì, con annessa liquidazione delle posizioni long in leva per oltre $150 milioni, ha contribuito a deprimere il prezzo influendo negativamente sulla situazione.
Quasi sicuramente nei prossimi giorni inizieranno a circolare nuove previsioni che parleranno di correzioni fino a 7000/6500 dollari.
Ma la situazione è davvero così preoccupante?
Consideriamo i fatti. A inizio gennaio il prezzo del bitcoin era sotto i $7000, mentre adesso è scambiato appena sotto i $9000. Da inizio anno, ad eccezione dell'oro, tutti i mercati hanno registrato importanti flessioni.
Dunque una correzione del 15% dopo un rialzo di oltre il 50% non dovrebbe rappresentare nulla di strano, se consideriamo che stiamo parlando di uno degli asset più volatili del panorama finanziario (d'altronde basta osservare l'andamento del bitcoin fino a metà febbraio).
Ci sono una serie di ragioni dietro il pullback: la scadenza dei futures alla CME, la possibile liquidazione di una nuova tranche delle monete in possesso degli scammers di Plus token ancora latitanti, la presa di profitto degli investitori long dai minimi di metà dicembre 2019 spaventati dal caos provocato dal coronavirus.
A mio avviso dunque la fase di incertezza attuale è temporanea e non cambia l'outlook del bitcoin nel medio lungo termine (ricordiamo che l'halving è alle porte, con il conseguente dimezzamento dell'offerta di bitcoin in un contesto in cui ragionevolmente avremo un aumento della domanda).
Quindi è inutile farsi prendere dal panic selling e liquidare le proprie monete senza un piano. Al contrario, queste situazioni vanno sfruttate per entrare nel mercato da una posizione più vantaggiosa.
In termini di prospettiva a breve termine, l'area di prezzo da monitorare è quella che insiste tra gli 8800 e gli 8500 dollari.
Un aumento ulteriore della pressione delle vendite potrebbe portare il prezzo a stampare un nuovo minimo (8200?). Più improbabile un ritorno sul macro POC di lungo termine sui 7900/8000 dollari.
Molto positivo invece, ai fini della ripresa dell'uptrend, un rapido ritorno sopra i 9k con chiusura giornaliera sopra i 9200 dollari.
Anche Ethereum sui 200/220 dollari, nel lungo termine può rivelarsi un livello di prezzo molto interessante.
Dal punto di vista dell'analisi fondamentale, una notizia degna di nota è il rigetto da parte della SEC dell'ennesima istanza per il rilascio di Bitcoin ETF presentata dalla Wilshire Phoenix's.
Anche se ggettivamente nessuno si aspettava un esito differente, dato che dal 2018 sono state già respinte decine di istanze.
Una considerazione finale sul sentiment del mercato nel breve termine che è improntato a un'estrema indecisione, come ci rivelano i dati sul margin trading nelle maggiori piattaforme del settore.