Il voto contrario alla riforma dell’Obamacare ieri in Senato ha gettato stupore e sorpresa ieri a Washington.
Avendo il controllo di tutti i tre rami del governo, doveva essere un gioco da ragazzi per i repubblicani sbarazzarsi della più contrastata iniziativa ereditata dall’amministrazione precedente.
Per fortuna i mercati erano già chiusi al momento della votazione e, pertanto, Wall Street non ne ha risentito. Tuttavia altri mercati ne hanno senza dubbio risentito.
Quelli asiatici sembrano essere in calo questa mattina.
Ciò che più emerge, tuttavia, è il duro colpo subito dal dollaro.
I numeri relativi all’inflazione rilasciati lo scorso venerdì hanno toccato il punto più basso in assoluto dai tempi precedenti le elezioni americane e la notizia di ieri sera ha riportato il dollaro ai livelli di scambio dello scorso agosto.
Alle 14.30 londinesi Mark Carney presenterà la nuova banconota da £10, su cui figura Jane Austen.
Questo evento rappresenterà un piacevole intervallo per il governatore della Banca d’Inghilterra, che questioni politiche sembrano aver di recente portato all'esasperazione.
Il suo cambio di opinione a favore di un innalzamento dei tassi ha spinto al rialzo la sterlina, e il livello di scambio Pound/Dollaro a 1.3100 è stato messo a dura prova.
Può Jane Austen stimolare ulteriormente la domanda e permettere agli investitori di parlare di una ripresa della Sterlina?
Attenzione puntata anche sul dollaro australiano, mentre crescono le speculazioni sulla Reserve Bank of Australia. Il suo governatore Philip Lowe aveva deciso di andare sul sicuro durante l’ultima riunione e non alzare i tassi.
I verbali di quell’incontro pubblicati la scorsa notte hanno del resto dimostrato che gli australiani sono soddisfatti dell'attuale andamento economico.
Ottimismo che riflette direttamente quello della BCE e della Bank of Canada, che hanno alzato i tassi di interesse la scorsa settimana.
La possibilità che il dollaro australiano possa presto offrire un tasso più alto sui depositi rende felici molti trader.
L’opportunità di scambio, già ghiotta in sé, unita al fatto che il prezzo della valuta potrebbe salire, potrebbe determinare una virtuale esplosione del prezzo.