Market Brief
Venerdì i dati sul lavoro USA hanno superato di gran lunga le previsioni, generando un pesante restringimento dei mercati valutari. A settembre l’economia USA ha creato 248 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% per la prima volta da metà 2008. L’USD ha compiuto un generalizzato rally al rialzo, guadagnando subito più dell’1% contro gran parte delle altre valute del G10 e dei mercati emergenti. I rendimenti dei decennali USA sono rimasti comunque incerti, sotto il 2,50%. In avvio di settimana i mercati valutari recuperano le perdite.
Di riflesso, l’EUR/USD è scivolato a 1,2501 (minimo da due anni). La divergenza fra le prospettive di BCE e Fed ha dato motivo agli orsi dell’EUR di infrangere nuovi minimi, dopo la deludente comunicazione della BCE di giovedì. Sul fronte dei dati, la settimana si è aperta con il dato sugli ordinativi alle fabbriche tedesche, in calo più del previsto (-5,7% m/m, rispetto al -2,5% previsto e al 4,6% precedente). L’EUR/USD continua a subire discrete pressioni a vendere. Il supporto chiave staziona a 1,2500 (23,6% di Fibonacci sul rialzo da luglio 2012 ad agosto 2014). Si stanno formando barriere per le opzioni a 1,26+.
In avvio di settimana l’USD/CHF estende la debolezza, scendendo a 0,9691, in scia al rally post-NFP di venerdì. L’EUR/CHF è salito a 1,21270 per la prima volta da metà agosto. I livelli tecnici fanno presagire un’ulteriore debolezza del CHF.
In Canada, l’imprevisto deficit commerciale di agosto (CAD –0,61 mld rispetto agli 1,60 mld previsti e ai 2,58 mld precedenti) ha rafforzato il momentum positivo dell’USD/CAD. La coppia ha compiuto un rally fino a 1,1271, vicinissimo al massimo del 2014 a quota 1,1279. Visti i fondamentali (divergenza Fed/BoC) e i livelli tecnici positivi, secondo noi il raggiungimento di nuovi massimi da cinque anni è ormai solo questione di tempo per l’USD/CAD.
L’AUD/USD è sceso a 0,8643 a New York. Prosegue la ripresa dell’AUD contro EUR, CAD e CHF. La RBA dovrebbe mantenere lo status quo alla riunione di politica monetaria del 7 ottobre, il comunicato che accompagnerà la decisione sarà cruciale. Visto il surriscaldamento del mercato immobiliare e dei mutui (grazie ai tassi d’interesse ai minimi storici), per questo mese prevediamo un’impostazione equilibrata. Il supporto chiave per l’AUD/USD staziona a 0,8660 (minimo 2014).
La coppia NZD/USD ha pareggiato i guadagni della scorsa settimana e stanotte ha toccato quota 0,7714. In assenza di altre notizie o eventi di rilievo nei prossimi giorni, ci aspettiamo un consolidamento della debolezza. Prima di 0,8000/50 (livello psicologico / ex supporto) si sta formando una discreta resistenza. Il prossimo supporto chiave staziona 0,7684 (minimo 2013).
In Brasile, domenica Dilma Rousseff ha ottenuto il 41% dei voti al primo turno, Marina Silva è stata eliminata dalla corsa presidenziale, raggiungendo solo il 21% delle preferenze. Neves ha ottenuto il 34% dei voti e sfiderà Rousseff al ballottaggio del 26 ottobre. I risultati del primo turno suggeriscono che l’esito del secondo turno sarà di misura, alcuni scommettono già sulla vittoria di Neves, visto che la maggior parte dei sostenitori di Silva dovrebbe preferire Neves. La coppia USD/BRL ha chiuso la settimana a 2,4566 (dopo aver toccato quota 2,5073 sull’onda del dato NFP). Mettete in conto una correzione più marcata sull’onda delle prese di profitto dopo le elezioni.
A seguire il calendario economico della settimana: ordinativi alle fabbriche m/m e a/a di agosto e PMI costruzioni di settembre in Germania; PMI servizi di settembre in Francia, Italia ed Eurozona; indice Sentix sulla fiducia degli investitori di ottobre nell’Eurozona e indice Ivey PMI di settembre in Canada.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd