L’indice americano, dopo la severa correzione del quarto trimestre 2018, ha tentato in aprile di approcciare quota 3000. Un livello che tutta la comunità finanziaria aspettava, più con curiosità che altro vista l’assenza di altri significati tecnici ad esso associato.
La salita si è fermata a 2954, parente stretto dei 3000 ma non la stessa persona. Allora l’aggancio è avvenuto nella seconda settimana di luglio con un high dell’indice a 3013 migliorato di soli 4 punti la settimana scorsa toccando i 3017 in un contesto che lo ha visto chiudere più in basso dell’apertura in 4 delle 5 sedute di mercato disponibili.
Fin qui la cronaca, che mi pare racconti di un indice che si è presentato all’appuntamento dei 3000 punti un po’ svogliato per cui qualche spiegazione potrebbe essere facilmente rimediata rovistando sia nel contenitore dei dati macro che in quelli geopolitici.
I prezzi si sono fermati, per ora, al contatto con la trend line che unisce i picchi di gennaio e settembre 2018.
Sul grafico weekly il contatto in questione è avvenuto confezionando una figura di bearish engulfing. Una versione un po’ debole però a giudicare dai bassi volumi con cui si è formata la candela rossa e che induce inevitabilmente a prenderla con qualche cautela.
La debolezza mostrata dall’indice nell’ultima settimana potrebbe proseguire subendo una accelerazione nel caso venisse violata l’area dei 2950. In particolare chiusure sotto 2963 formerebbe un secondo minimo decrescente sul daily mentre la violazione dei 2950 ci porterebbe sotto il supporto offerto dal precedente minimo crescente della precedente fase rialzista.
Ciò potrebbe innescare una fase ribassista di breve che potrebbe trovare un argine nella ema50 o nella trendline ascendente che unisce i minimi crescenti oppure nella ema50 sul weekly.
Il tutto da inserire nel contesto di una potenziale broadening formation (che sto monitorando da tempo e di cui ho scritto in una recente analisi) in formazione sull’indice e ben apprezzabile sul grafico weekly.
Potrebbe essere in formazione il punto 5 che teoricamente dovrebbe anche sancire il top dell’indice e lasciare il resto del lavoro ai ribassisti. Ma ancora è presto per tali considerazioni.
Invece nel breve assume molta importanza la liquidità presente e il contesto accomodante garantito dalle principali banche centrali. Anche in assenza di particolari catalizzatori, ma in assenza di eventi traumatici ed imprevisti, per inerzia e sulla tenuta dei supporti prima indicati non sorprenderebbe un nuovo e più convinto assalto ai 3000.