La violazione di 23.000 punti ha agevolato ulteriori affondi ed ora è fondamentale che il principale indice di Piazza Affari riesca a non rompere il successivo supporto a 22.460 punti (in chiusura), evento a seguito del quale ci sarà un ritorno in area 22.060 punti.
Il supporto fondamentale di medio/lungo termine è a 21.745 la cui rottura spalancherà le porte ad un nuovo ribasso fino a 21.278 punti in prima battuta. Primi e reali segnali di ripresa oltre 23.783 punti circa.
Lo Spread, l’incarico di Conte, il debito pubblico italiano ed i timori sui dazi stanno penalizzando il listino milanese; si teme che il nuovo Governo possa creare una rottura con le autorità europee.
Ad essere fortemente penalizzati, ancora una volta, sono i titoli del settore bancario (esposto, non in maniera lieve, all’andamento dei bond e dello spread) che negli ultimi anni non sono riusciti a trovare pace ed ora si temono ulteriori affondi.
Nella sessione giornaliera tra i peggiori titoli del settore bancario spiccano Mediobanca (MI:MDBI)(-1.70%), Unicredit (MI:CRDI) (-1.50%) nonostante il rating Buy da parte di Equita Sim con target price addirittura a 23.70 euro e Bper Banca (MI:EMII) (-1.30%) che a breve dovrà cedere 4.5 miliardi di euro di sofferenze.
In questo scenario abbastanza incerto è meglio non precipitarsi poichè prezzi allettanti potrebbero risultare delle vere e proprie trappole vista la grossa volatilità e speculazione che sta colpendo Piazza Affari.