Buongiorno a tutti i lettori di Investing.com,
prima di addentrarmi nelle valutazioni vorrei per un attimo tornare agli inizi di Gennaio quando si è verificato il primo gap-up che aveva dato l’illusione di poter da subito creare i presupposti del “rialzo epocale”.
Allora ero convinto (e lo sono tuttora) che, nonostante alcuni pericoli macro-economici ci accompagnino, il biennio-triennio attuale dovrebbe essere all’insegna di un prepotente rialzo dell’indice nazionale.
Così, dopo lo “spavento” della prima settimana di Febbraio (due gap-down e il FTSE-MIB che in 4 giorni passò dal massimo di 23809 al minimo di 21982 –meno 7.67%-) siamo di nuovo al “punto di partenza”: un altro gap-up ancora in area 22000 punti.
Ma ci sono delle differenze tra i due? Direi proprio di si.
Seppur personalmente ritengo che l’analisi dei volumi non sia totalmente affidabile (le reali motivazioni dell’aumento dei volumi rimangono sempre di difficile interpretazione) in questo caso invece potrebbe fare la differenza.
In occasione del primo gap-up da cui si è scatenato un rialzo durato 14 sedute (11 verdi – 3 rosse) con un +9% circa, gli scambi sono rimasti, tranne 2 volte, sempre intorno ai 400 Ml. di pezzi (o sotto) facendo registrare una media di periodo a 387 Ml.
In questo secondo caso (fin’ora) il rialzo dura da 9 sedute ma la media degli scambi non solo è nettamente superiore (569 Ml. – più 47%) ma risulta essere maggiore anche di un buon 40% circa rispetto alla media annuale.
Per completezza, da segnalare che nella poderosa discesa di inizi Febbraio nei 3 giorni rossi (2 gap-down) gli scambi giornalieri risultarono intorno ai 450 Ml. di pezzi, ma nei 2 verdi successivi verificatisi il 6 e 7 salirono rispettivamente a 877 e 707 Ml.
Ciò detto ritengo che le probabilità di raggiungere il target ipotizzato nell’articolo dell’ 11 Febbraio (fascia 23000-23500) rimangano rilevanti.
E se cosi fosse si dovrebbero finalmente gettare le nuove basi per l’auspicato attacco all’area 24000 punti, ultimo baluardo al potenziale ritorno verso i massimi storici, o quantomeno fascia 40000-44000
Aggiornamento portafoglio “consigliato”
La scorsa ottava si sono chiuse due posizioni:
STM (MI:STM) – A target raggiunto non si era preso profitto per tentare di “cavalcare” il rialzo verso fascia 20.20-20.70 prima e fascia 22.00-23.00 poi. Siamo però incappati nello stop profit posizionato a 19.45 che ci ha fatto chiudere posizione il giorno 13 (+11.14%)
LEONARDO – Indicatori “tirati” e raggiunto il target il giorno 15 si è ritenuto preferibile prendere profitto a 9.536 (+10.42%)
ITALGAS si è praticamente raggiunto il target 1 (max 4.869 del giorno 14). Manteniamo posizione ed alziamolo in area 5.00 che qualora fosse superata dovrebbe portare al target 2 “finale”
Le previsioni per l’inizio settimana sono al 55%-45% (continuazione up o leggero storno).
Al momento comunque ci posizioneremo Long per operazioni Multiday su
STM (peso 1) in caso di discese in area 19.45 (ex-stop profit)
TENARIS (MI:TENR) (peso 1) in caso di discese in area 13.65
LEONARDO (peso 1) in caso di discese in fascia 9.40-9.30
UNICREDIT (MI:CRDI) (peso 1) in mattinata rientriamo al prezzo di 17.216 circa
TISCALI (MI:TIS) “tipo cassettista” (peso 0.60) in mattinata raddoppiamo e portiamo peso totale 1 entrando in acquisto al prezzo di 0.0353 circa. Per il presente titolo ribadisco che trattasi di “scommessa” in quanto i fondamentali attuali (situazione finanziaria) farebbero propendere dall’astenersi nell’assumere qualsiasi posizione. Quindi le valutazioni sono esclusivamente tecniche
Per tutto il resto vedere tabella senza dimenticare la solita calma e pazienza