Nel futuro di Fine Foods & Pharmaceuticals N.T.M. S.p.A. [FF.MI], produttore di farmaci, nutraceutici e dispositivi medici per conto terzi, ci sono ampi spazi di crescita sia organica (grazie al forte sviluppo dei mercati in cui opera) sia attraverso eventuali acquisizioni, lo dice il Presidente e principale Azionista, Marco Eigenmann, a Websim.
La Società è a caccia di prede soprattutto nel farmaceutico: “Nel nutraceutico ci sentiamo già molto forti. Nel primo semestre, il business della divisione è salito del 23% a 63,1 milioni di euro, la farmaceutica del 4,2% a 20 milioni. Cerchiamo aziende in grado di arricchire e diversificare la nostra offerta. Puntiamo a nomi con solida redditività, non siamo ristrutturatori”.
Fine Foods non è nuova ad operazioni straordinarie. Nel 2008, ha acquistato Omicron Pharma, anch’essa bergamasca, specializzata nella produzione di compresse, fusa poi nel 2010. Accanto all’interesse nel settore farmaceutico, un settore molto interessante è rappresentato da quello della cosmesi, con particolare riferimento al settore “skin care”.
A livello di conto economico, Fine Foods ha segnato, negli ultimi anni, una crescita costante. Nel periodo 2009-2018, il CAGR (tasso di crescita medio annuo) del fatturato è stato pari a circa il 12%. Con l’ultima semestrale si è passati a +18% (+17% già al 31 dicembre 2018), con ricavi pari 83,1 milioni di euro. L’EBITDA adjusted è cresciuto del 19% anno su anno raggiungendo 11,2 milioni di euro, con un EBITDA margin pari al 13,5%. L’utile netto si è attestato a 3,2 milioni di euro, + 15% anno su anno. Il terzo trimestre 2019 è partito bene, in luglio i ricavi sono stati pari a 20 milioni di euro.
Alla base del buon andamento della Società, spiega Marco Eigenmann, c’è un solido e duraturo rapporto con la clientela, costituita da affermate case farmaceutiche e di integratori alimentari, che demandano sempre più la produzione a società terze come Fine Foods per concentrarsi su altri aspetti ed attività del proprio business.
Fine Foods opera in un mercato dove non è facile entrare, tra le barriere all’ingresso da superare ci sono anche aspetti normativi molto stringenti in particolare nel settore farmaceutico. La Società, nel futuro, vede un aumento di fatturato e di redditività, una previsione giustificata dall’ampliamento sia dello stabilimento di Zingonia, dove si producono gli integratori alimentari e che ora occupa una superficie coperta di 28.700 mq, sia dello stabilimento di Brembate, dove si producono i prodotti farmaceutici, che ora occupa una superficie coperta di 12.700 mq.
Grande attenzione è dedicata alla sostenibilità, con particolare focus sulle risorse umane, uno dei pilastri del modello di business di Fine Foods, che ha permesso all’azienda di mantenere standard qualitativi altissimi consolidando ulteriormente i rapporti con la propria clientela.
La Società ha acquisito inoltre 100 milioni di euro di risorse raccolte in fase d’IPO, avvenuta tramite la business combination con la Spac Innova Italy 1, promossa da Fulvio Conti e che ha permesso a Fine Foods di essere quotata, da ottobre 2018, sul segmento AIM Italia di Borsa Italiana anche se, asserisce il Presidente, “Stiamo valutando la possibilità di passare al mercato principale, l’MTA”.
Nei giorni scorsi Fine Foods è stata presente a Francoforte dell’edizione Europea 2019 del CPhI Worldwide, la Mostra Internazionale dedicata al settore farmaceutico. In questo contesto il management e il team commerciale di Fine Foods hanno avuto la possibilità di presentare l’ampia gamma di soluzioni a clienti e partner in ambito farmaceutico e nutraceutico e di stringere nuove relazioni con l’obiettivo di ampliare il proprio network.
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