In un discorso del 1959, John F. Kennedy affermava:
“In cinese, la parola “crisi” è composta da due caratteri: uno rappresenta il pericolo e l’altro l’opportunità”.
L’incendio di ieri presso l’impianto di Freeport LNG sulla costa del golfo in Texas comporterà la chiusura di uno dei maggiori impianti di esportazione di gas naturale negli Stati Uniti per tre settimane.
L’incendio ha letteralmente bruciato una delle maggiori fonti di fornitura su cui contavano i compratori di GNL europei dopo il boicottaggio del gas russo per l’invasione dell’Ucraina. Freeport rappresenta circa il 20% di tutta la lavorazione USA di GNL e ultimamente soddisfaceva anche l’impennata della domanda cinese.
“Si tratta di una grave interruzione della produzione in un importante impianto USA”, afferma Alex Munton di Rapidan Energy, secondo Reuters.
E aggiunge: “Significherà una cosa sola: carenze” di GNL a livello globale.
D’altro canto, però, la chiusura di Freeport apre un’inattesa valvola di sollievo per l’estremamente teso mercato nazionale USA di gas naturale.
Non sarà una svolta a lungo termine
Non sarà sicuramente una svolta a lungo termine. Il deficit delle scorte di gas USA è oltre 300 bcf sopra la media quinquennale. Il massimo che possa essere dirottato sul mercato nazionale dalla chiusura di tre settimane di Freeport sarebbe circa 45 bcf.
Tuttavia sarà comunque un sollievo: come diceva Kennedy, la crisi di qualcuno è una manna per un altro.
Fonte: Gelber & Associates
Malgrado l’incidente di Freeport, le utenze energetiche USA probabilmente hanno aggiunto 96 bcf di gas naturale alle scorte, meno del normale, nella settimana terminata il 3 giugno.
E questo rispetto all’incremento di 98 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un iniezione di 100 bcf.
Nella settimana precedente, le utenze hanno aggiunto 90 bcf di gas nelle scorte.
L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana terminata il 3 giugno porterebbe le scorte ad 1,998 mila miliardi di piedi cubici, circa il 14,6% al di sotto della media quinquennale ed il 16,6% al di sotto dei livelli di un anno fa. La U.S. Energy Information Administration riporterà il dato ufficiale sulle scorte nel suo aggiornamento settimanale atteso alle 16:30 CEST.
Secondo i dati di Refinitv, ci sono stati circa 57 CDD la scorsa settimana, sopra la media trentennale di 48 CDD per il periodo.
I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.
Negli scambi preapertura di questo giovedì a New York, il contratto con consegna a luglio scende di 38 centesimi, o del 4,4%, a 8,27 dollari negli scambi asiatici.
Rispetto al massimo del 2008 di ieri di 9,66 dollari, si tratta di un crollo di quasi 1,40 dollari, o del 14,5%, in appena 24 ore.
Caldo rovente in Texas
E potrebbe essere un sollievo per il Texas, che sta registrando temperature roventi che potrebbero portare ad una domanda di elettricità da record in questo weekend, quando i condizionatori saranno sicuramente accesi al massimo.
Il caldo record ha spinto la domanda di gas in Texas, lasciando scorte basse.
Tuttavia, nonostante il crollo di questo giovedì dell’Henry Hub, i prezzi del gas potrebbero vedere una rapida ripresa, tornando verso i 9 dollari, dicono gli analisti.
Malgrado il calo, i prezzi potrebbero riprendersi presto
Questo perché l’interruzione di GNL, a prescindere dalla durata, probabilmente spingerà i prezzi globali, dal momento che sul mercato saranno disponibili meno cargo dagli USA. L’Europa continuerà a chiedere cargo per riempire le scorte in vista dell’inverno, mentre la domanda asiatica comincia ad aumentare per l’estate. Un potenziale rialzo potrebbe arrivare sul mercato statunitense, seppur temporaneamente.
“L’improvviso calo dell’Henry Hub potrebbe aver fornito quel riequilibrio necessario per la lettura stocastica giornaliera del gas naturale, vicina ai livelli di overbought”, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.