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Gas naturale: gelo o no, i prezzi sono sulle montagne russe

Pubblicato 20.01.2022, 11:52
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Non viene chiamato uno dei mercati più volatili del mondo per niente, anche se si potrebbe dire che il Bitcoin o il NASDAQ di questi tempi meritino di più questa definizione.

Comunque sia, la scorsa settimana è avvenuto uno dei tonfi di mercato più selvaggi legati al periodo di picco della domanda invernale di riscaldamento.

I future del gas naturale sono crollati del 12% quando il governo statunitense ha riportato, il 13 gennaio, che le utenze hanno usato la maggiore quantità di quasi un anno per mantenere calde case ed edifici tra le temperature gelide.

L’aspetto più sconcertante di questo tonfo è che è arrivato dopo che i future del gas sull’Henry Hub a New York erano schizzati del 14% solo il giorno prima, in previsione di un utilizzo di 173 bcf delle scorte stimato dagli analisti del settore per la settimana terminata il 7 gennaio. Le utenze hanno fatto ancora meglio, utilizzando 179 bcf, nel calo settimanale maggiore dal febbraio 2021.

E se il crollo del 13 gennaio è stato sorprendente, consideriamo questo: i future Henry Hub sono crollati del 6% ieri, dopo le previsioni che la US Energy Information Administration riporterà un calo di 194 bcf delle scorte per la scorsa settimana nei dati settimanali che pubblicherà oggi.

US Gas Storage

Fonte: Gelber & Associates

“Quel residuo di rinnovata volatilità visto sul mercato ad inizio settimana permane”, scrive Dan Myers, analista dell’agenzia di consulenza sul gas Gelber & Associates a Houston in una nota ai clienti del 14 gennaio, dopo la sbalorditiva corsa sulle montagne russe che ha visto un’impennata del 14% un giorno ed un tonfo del 12% il giorno seguente.

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Alla chiusura di ieri, il contratto dell’Henry Hub si attestava a 4,03 dollari per mtu, giù del 17% dal picco del 12 gennaio di 4,88 dollari.

Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com, afferma che i prezzi del gas potrebbero essere diretti un po’ più giù in base all’azione sul grafico, nonostante la spinta al rialzo che i cali delle scorte solitamente forniscono. Questo avanti e indietro indica più volatilità all’orizzonte, come suggerisce Myers di Gelber.

Se la media mobile esponenziale su 50 settimane di 3,963 dollari del contratto spot Henry Hub terrà, potremmo vedere un balzo a breve termine verso la chiusura della settimana precedente di 4,332 dollari e la Banda di Bollinger media settimanale di 4,750 dollari, dice Dixit.

“Ma la debolezza sotto la EMA su 50 settimane di 3,963 dollari potrebbe spingere i prezzi del gas più in basso verso il supporto orizzontale di 3,68 dollari e la media mobile semplice su 100 settimane di 3,050 dollari”, aggiunge.

Con un clima di gennaio più freddo nel Nordest degli Stati Uniti, i prezzi del gas fisico stanno schizzando e alla fine questo avrà un impatto sui future Henry Hub, puntualizza Myers.

Dei prezzi fisici più alti, aggiunge Myers, giustificano delle maggiori importazioni di gas canadese negli USA.

“Le importazioni canadesi su base settimanale sono aumentate di circa 0,7 bcf al giorno, di conseguenza. Anche altri indicatori nazionali sul gas naturale mostrano una crescita: le esportazioni messicane e di GNL sono aumentate di un intero bcf nella scorsa settimana e la produzione rivela una crescita settimanale di 0,2 bcf al giorno. Alla luce di un clima meno clemente, sia le scorte che la domanda sono aumentate insieme”.

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US Temperature Map

Fonte: Gelber & Associates

Si prevedono temperature più fredde per tutto gennaio e dunque l’utilizzo delle scorte dovrebbe aumentare: i report delle prossime due settimane dovrebbero rivelare cali di oltre 200 bcf, dice Myers.

“Queste forti riduzioni dovrebbero far scendere le scorte 2022 sotto la media quinquennale e nella parte inferiore del range quinquennale. Sarà necessario un febbraio nella media o mite per impedire alle scorte 2022 di aumentare il deficit rispetto alla media quinquennale”, aggiunge.

NatGasWeather afferma che le previsioni meteo americane seguite dai trader del gas non sono “tanto fredde quanto per il periodo 28 gen.-2 feb.”, sebbene “siano rimaste piuttosto fredde questa settimana ed anche nel periodo 26-28 gen. per una forte domanda nazionale”.

“Sia le previsioni nazionali che quelle europee indicano il pattern più freddo/migliore su 15 giorni finora questo inverno, con temperature da -20 a 20 che interesseranno la maggior parte dei due terzi settentrionali degli USA, compresi dei previsti congelamenti di numerosi bcf al giorno della produzione”, scrive NatGasWeather in un articolo pubblicato su naturalgasintel.com.

E aggiunge che ulteriori problemi di produzione o variazioni della domanda potrebbero abbassare ancora i livelli giornalieri delle scorte.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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