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Giorno della decisione per la BCE: quanto colomba sarà Draghi?

Pubblicato 04.12.2014, 12:48
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

Oggi è il giorno della decisione per la BoE e la BCE. La Banca d’Inghilterra (BoE), che renderà nota la sua decisione alle 12:00 GMT, dovrebbe mantenere invariato il tasso di riferimento al minimo storico dello 0,50% e l’obiettivo per gli acquisti di asset stabile a 375 miliardi di sterline. La BCE annuncerà la sua decisione alle 12:45 GMT; le speculazioni sulla politica che adotterà sono discordanti. Si attende con entusiasmo la conferenza mensile di Draghi, mentre la decisione della BoE dovrebbe essere un non-evento. Per quanto riguarda la BoE, l’attenzione si sposterà sui verbali della riunione di oggi, che saranno diffusi il 17 dicembre. Ieri, il Tesoro britannico e la BoE hanno annunciato la proroga dello Schema Finanziamenti in cambio di Prestiti (FLS) per un altro anno per continuare a concedere crediti alle piccole imprese. Il Cancelliere britannico Osborne ha annunciato misure aggiuntive di sostegno alle piccole imprese, definite “linfa vitale” dell’economia. Il cable è finito sotto pressione.

Da questa parte della Manica, la BCE dovrebbe mantenere la politica invariata alla riunione di questa settimana, visto che i tassi della BCE sono già ai minimi. Ulteriori interventi, se davvero ce ne saranno, dovrebbero arrivare dallo strumentario non convenzionale. L’evento chiave della giornata sarà il discorso del presidente Draghi alle 13:30 GMT. A nostro avviso, la BCE aspetterà di vedere l’effetto dell’attuale espansione prima di intervenire nuovamente. Ciò nonostante, non possiamo più escludere del tutto l’espansione delle misure, perché la BCE sembra davvero impaziente.

Da quando la BCE ha iniziato ad acquistare obbligazioni garantite a ottobre, sono stati aggiunti al bilancio bond garantiti per un valore pari a 17,801 miliardi di euro e ABS per 368 milioni di euro. A dicembre ci sarà la seconda tornata di operazioni TLTRO. Vista la delusione considerevole di settembre (prestiti per 82,60 miliardi di euro), non prevediamo che l’intervento di dicembre possa segnare una svolta. Nonostante la strategia aggressivamente accomodante della BCE, la trasmissione all’economia reale rimane decisamente scarsa. Come previsto, la stima sull’IPC di novembre è scesa allo 0,3%, dal precedente 0,4%, il dato preliminare sull’IPC di fondo si è stabilizzato allo 0,7%. La disoccupazione è rimasta invariata all’11,50%, il mese scorso le imprese del manifatturiero e del settore servizi hanno mostrato un’espansione più lenta, con una contrazione allarmante in Francia. L’EUR/USD ieri ha infranto il minimo di novembre a 1,2358, raggiungendo quota 1,2296 all’apertura dei mercati europei, perché i dati negativi fanno aumentare le aspettative di un allentamento quantitativo (QE) vero e proprio. Nulla di sorprendente, visto che i principali ufficiali della BCE, fra cui citiamo il presidente Draghi e il vice presidente Constancio, hanno detto apertamente che, se gli attuali acquisiti di asset privati e i programmi TLTRO saranno insufficienti a far aumentare l’inflazione e le previsioni d’inflazione, la BCE allargherà i suoi acquisti ad altri tipi di asset, sottintendendo acquisti di debito sovrano attraverso un QE in stile Fed. Ieri per la prima volta i rendimenti dei titoli di stato decennali italiani sono scesi sotto il 2%, stabilizzandosi su questi livelli.

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Il sentiment attorno all’EUR rimane nettamente negativo. I dati della CFTC confermano che gli operatori sono rimasti corti sui future sull’EUR, con una contrazione pari circa a -165.000 contratti nella settimana fino al 25 novembre.

Sui mercati delle opzioni, vediamo che abbondano grosse scadenze di opzioni put sull’EUR/USD a 1,22-1,24+, il che indica chiaramente che se l’EUR/USD non riuscirà a salire sopra 1,2400 dopo l’intervento di Draghi, le pressioni a vendere dovrebbero generare un ulteriore indebolimento dell’EUR. Se dopo Draghi la coppia chiuderà sotto 1,2435/50 (pivot MACD / media mobile a 21 giorni), il giudizio rimarrà negativo. Le inversioni di rischio delta-25 a 1 mese sull’EUR/USD sono crollate a -118 punti, quelle a 3 mesi a -132, a un anno a -143, a conferma della svolta aggressiva verso opzioni put sull’EUR/USD e contratti di medio termine.

Stamattina l’EUR/GBP si è indebolito ulteriormente, scendendo a 0,78325, lasciandosi alle spalle le medie mobili a 21, 50 e 100 giorni prima delle decisioni della BoE e della BCE. La nostra attenzione si sposta su 0,78, livello che ha costituito un forte supporto a novembre. Il supporto chiave giace a 0,77666/672 (minimo 30 settembre / 1 novembre).

chart

The Risk Today

Luc Luyet

EUR/USDL’EUR/USD torna a ripercorrere il trend ribassista sottostante infrangendo la parte inferiore a partire dalla fase di consolidamento tra 1,2358 e 1,2600. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,2358 (supporto precedente) e a 1,2391 (massimo 03/12/2014). La riunione della BCE può iniettare una leggera volatilità intragiornaliera. In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2600 (massimo 19/11/2014).

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GBP/USD La coppia GBP/USDcontinua a muoversi lateralmente nell'intervallo orizzontale definito dal supporto a 1,5593 e dalla resistenza a 1,5826 (si osservi altresì il canale discendente). Una prima resistenza si trova a 1,5764 (massimo 01/12/2014). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014).

USD/JPY L’USD/JPY continua la forte ascesa e sfida attualmente la resistenza psicologica a 120,00. Un importante resistenza si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Supporti orari sono offerti a 119,13 (minimo 03/12/2014) e a livello di línea di tendenza ascendente a breve termine (attorno a 118,55). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Data la soglia psicologica a 120,00 (vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011), l’importante resistenza a 124,14 (massimo 22/06/2007) e l'aumento iperesposto, le probabilità di osservare una fase di consolidamento a medio termine sono elevate. Tuttavia, non vi è alcun segno che suggerisca la fine del trend rialzista di lungo termine.

USD/CHF L’USD/CHF ha infranto al rialzo dal recente consolidamento. È auspicabile un test della resistenza chiave a 0,9839. Supporti orari possono essere trovati a 0,9743 (minimo intragiornaliero) e a 0,9688 (massimo 01/12/2014). Da una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. Una robusta area di resistenza si trova tra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010). Un supporto chiave si trova a 0,9351 (minimo 19/11/2014).

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