Cari lettori di Investing.com,
ritorno quest’oggi a condividere con voi le mie idee d’investimento e, in particolare, con questo articolo vi parlerò di PBW, PowerShares WilderHill Clean Energy Portfolio, l’ETF dell’energia pulita.
Ebbene sì! Esiste anche un fondo sulle energie rinnovabili ma, prima di vedere come si potrebbe agire su questo strumento, vediamo più in dettaglio di cosa si tratta.
L’ETF delle energie rinnovabili PBW, come accennato prima, è un fondo americano che viene associato all’energia pulita “green” ed in particolare alle fonti rinnovabili ed alternative a petrolio, gas e carbone.
Fanno parte di questo settore:
- Aziende che producono apparecchi per convertire biocarburanti in energia elettrica;
- Aziende che ricorrono a metodi più puliti per produrre energia (eolica, geotermica, solare, idrogeno);
- Società impegnate a migliorare la generazione e distribuzione di energia;
- Aziende attive nello stoccaggio di energia;
- Società che sviluppano tecnologie per ridurre l’uso di energia in abitazioni, negozi e fabbriche.
- Produttori di idrogeno, distributori e società di stoccaggio.
È importante sapere che un fondo che si focalizza su uno specifico settore, presenta maggiori rischi rispetto ad un fondo diversificato in vari settori dell’economia.
L’industria energetica può essere penalizzata da fattori come l’obsolescenza, la brevità di cicli di prodotto, il calo di prezzi e profitti o la concorrenza di nuovi operatori e condizioni economiche generali.
Detto questo, possiamo vedere da grafico come PBW dopo un forte rialzo inziale ha perso dal 2008 ad oggi circa l’85%. Questo perché, come spesso accade, le tendenze che si presentano in alcuni settori economici possono avere successo o meno a seconda del contesto temporale in cui vengono lanciate e, a distanza di 9 anni, vale la pena riattenzionare questo tipo di settore e le aziende che ne fanno parte.
Andando più nel dettaglio, possiamo notare come PBW si trovi in una situazione molto interessante.
Dopo aver toccato i minimi storici a quota 3.41$, ora combatte per una risalita e il livello segnalato a 4.90$ può essere uno scoglio che, se superato, può far ripartire l’ETF.
E perché no, nel corso dei prossimi mesi se non anni, potremmo ritrovarlo ancora a quota 28.85$ circa, il che vorrebbe dire avere un profitto di circa il 100% sul movimento del fondo.
Concludendo, di seguito, potete trovare la mia entrata, a lungo termine, con i primi 500 contratti al prezzo attuale.
Voglio farvi notare alcune cose molto importanti:
- Sono entrato solo con 500 contratti perché la resistenza a 5.70$ può ributtare verso il basso il titolo e sarà proprio lì che nel caso medierò la posizione inserendone altri 500.
- Le commissioni, in quanto su Interactive Brokers spendiamo al massimo 3.35$ per muovere le circa 40 aziende che fanno parte dell’ETF e, muovendo un controvalore nominale di 2350$, ci richiede un margine di soli 380$. Mica male vero?