I rialzisti sono fiduciosi che il recente consolidamento e la resistenza a 1.309$ si confermi un supporto di breve termine e considerano eventuali cali di prezzo dell'oro come opportunità di acquisto. Inoltre considerano che il trend rialzista iniziato a metà novembre sia intatto e che quindi possa continuare ulteriormente.
Si aspettano ancora molta volatilità sul mercato azionario, una lunga pausa nel rialzo dei tassi da parte della FED e un ulteriore calo del USD. Un altro fattore che viene considerato è quello relativo ai dati sul Commitment of Traders, in cui si nota come sia ancora relativamente alta la quota di posizioni short. Il primo livelli da superare è stato 1.340$ e il prossimo è 1.366$.
Al contrario, i ribassisti ritengono che questo forte movimento sia completato e che il ritracciamento di questi giorni sia solo l’inizio di uno storno più importante. Ipotizzano che il recupero del mercato azionario possa continuare e che il USD possa iniziare nuovamente a salire. I livelli di supporto sono 1.309$, area 1.295/1.303$ ed eventualmente 1.287$.
In questa fase, rivestono un ruolo importante le parole di Trump relativamente alla costruzione del muro tra Stati Uniti e Messico e ovviamente la questione chiave con la Cina, che diventano più o meno ottimistiche o pessimistiche in base alla platea a cui si rivolge. Ripetere che qualsiasi accordo commerciale con la Cina debba includere veri cambiamenti strutturali che pongano fine alle pratiche commerciali sleali, che riducano il deficit commerciale e proteggano i posti di lavoro degli americani, porta ad immaginare che questa situazione di incertezza possa continuare ancora a lungo. Se ci aggiungiamo lo shutdown governativo, si capisce perché abbiamo avuto questa corsa all’acquisto di “protezione”.
Un nuovo fattore che potrebbe rivelarsi rilevante è l’acquisto di oro da parte delle banche centrali. A dicembre la Cina ha aumentato le sue riserve per la prima volta in due anni. Le posizioni totali alla fine dell'anno sono state 1.852 tonnellate, in aumento di 10 tonnellate rispetto al mese precedente. Se si ipotizza che questi acquisti siano solo l’inizio di una lunga serie, avremo sicuramente un importante sostegno dei prezzi.
In ultimo, non dimentichiamo che come la FED, anche la BCE starebbe pensando ad un cambio di politica rispetto a quanto indicato fino a poche settimane fa. Questo avrebbe sicuramente un effetto sul cambio eur/usd e probabilmente anche sull’oro. Nel breve periodo è dunque probabile che i prezzi possano raggiungere un livello importante come 1.366$ e forse anche superarlo, ma perché abbia la forza per tentare di raggiungere 1.400$ serve qualcosa di più.