Gentili lettori di Investing.com,
I mercati azionari mondiali da inizio anno sono cresciuti parecchio...per quale motivo?
Continueranno a salire ancora oppure bisogna aspettarsi un nuovo calo?
I principali mercati azionari nel 2017 stanno facendo registrare performance decisamente positive per una serie di motivi che si possono sommariamente riassumere nei seguenti punti:
1) lo scenario politico internazionale, nonostante le frequenti defaillances di Donald Trump, le minacce (sempre meno realistiche!) di intervento militare del nordcoreano Kim e, infine la debacle elettorale di Theresa May in Gran Bretagna, negli ultimi cinque anni, non è mai stato così sereno, specialmente in Eurozona dove i rischi di disintegrazione sono letteralmente svaniti nel nulla...e la stabilità politica, notoriamente, induce fiducia negli investitori!
2) la crescita economica globale ha intrapreso una fase di slancio non trascurabile ora in diverse aree geografiche e non più solo negli Stati Uniti; Eurozona e Giappone in particolare, come testimoniato dagli indicatori PMI (Purchasing Manager Index) ai valori massimi dal 2006, stanno traendo benefici considerevoli dalla politica monetaria accomodante delle Banche Centrali (tassi d'interesse a zero e Quantitative Easing).
3) l'inflazione, che generalmente nelle fasi di crescita economica più diffuse e protratte nel tempo (come quella attuale) tende ad aumentare e di conseguenza è un sinonimo di rialzo dei tassi di interesse (che a sua
volta rende l'indebitamento di famiglie e imprese più oneroso) è insolitamente molto bassa. E' vero che il prezzo del petrolio e degli alimentari particolarmente depresso negli ultimi due anni ha inciso
negativamente, ma anche la Core Inflation (ossia quella calcolata escludendo le componenti più volatili) non
si avvicina in modo significativo all'obiettivo fissato dalle Banche Centrali, cioè il +2% annuo. A tal proposito si prenda ad esempio l'andamento dell'inflazione in Eurozona negli ultimi tre mesi; Marzo +1,5% - Aprile
+1,9% - Maggio +1,4%...il trend non è per nulla definito!
4) il mercato azionario è composto da società quotate che su base trimestrale presentano i risultati economici e reddituali nonchè le prospettive di crescita dei ricavi per i successivi quattro trimestri; ebbene, le
Big Companies USA ed in particolare i colossi tecnologici hanno fatto registrare una crescita degli utili e dei ricavi ampiamente sopra le attese nel primo trimestre dell'anno...e di conseguenza hanno attirato una
sempre maggior entità di denaro da parte degli investitori che si aspettano ulteriori margini di crescita.
5) il mercato azionario è spesso considerato l'alter-ego di quello obbligazionario; quando si comprano obbligazioni in genere si vendono azioni e viceversa...dal 2008 in poi, tuttavia, la dinamica è radicalmente
cambiata. Infatti, le politiche monetarie di acquisto su larga scala di titoli di stato e di obbligazioni societarie messe in atto da tutte le principali Banche Centrali mondiali (FED/BCE/Bank of Japan/Bank of England)
deprimendo i rendimenti (un titolo di stato tedesco con scadenza decennale offre un rendimento dello 0,26% annuo!!) hanno indirizzato forzosamente gli investitori verso il comparto azionario...e lo scenario non sembra
essere destinato a cambiare nel prossimo futuro...solo la FED sta gradualmente procedendo ad un rialzo del costo del denaro, ma la BCE e la Bank of Japan sono molo restie a seguirne la scia...e la distorsione
continua...
Non è difficile prevedere che nel breve periodo possa innestarsi qualche turbolenza (o anche una semplice presa di beneficio) che, almeno temporaneamente, comporti dei significativi cali azionari e, soprattutto ,una
fuoriscita di denaro da quei settori che hanno raggiunto valutazioni insostenibili (il comparto tecnologico) verso altri settori (farmaceutici, retail, Oil&Gas) sinora non adeguatamente valorizzati dal mercato.
Seppur positivo sulla crescita del comparto azionario ( i cinque punti sopraelencati mi inducono ottimismo) sono convinto che il periodo estivo, generalmente caratterizzato da un ridotto volume di scambi, possa
caratterizzarsi per brevi, repentini e bruschi cali azionari indiscriminati causati o da segnali di stress sulla crescita cinese o di altre economie su cui attualmente vi è eccessiva euforia (Eurozona in primis) , o da qualche ulteriore inceppamento nell'agenda economica di Trump, o dallo scoppio (o quantomeno da segnali concreti in tal senso) della nuova bolla TECNOLOGICA...le valutazioni di alcuni colossi tech (AMAZON (NASDAQ:AMZN), MICROSOFT (NASDAQ:MSFT), FACEBOOK (NASDAQ:FB), NETFLIX, NVIDIA, APPLE) scontano una crescita degli utili prospettici insostenibile...DA EVITARE!