Ogni miglioramento del sentiment in questo momento sembra essere alquanto fugace. All’interno di questo scenario d’incertezza il dollaro non riesce a prendere una chiara direzione. Ci sono alcuni fattori che guidano i movimenti del biglietto verde: la PBOC sembra aver cercato nuovamente di sostenere lo yuan attraverso la vendita di obbligazioni denominate in valuta cinese (considerate appunto come un modo per sostenere la moneta asiatica). Tale mossa chiaramente sta pesando sul dollaro, oltre a ciò abbiamo i soliti tweet su base giornaliera del Presidente Trump. La sua ultima sparata ha richiamato l'attenzione sulle valutazioni valutarie. Trump ritiene che le valute come l'euro e lo yuan cinese vengano svalutate di proposito.
A seguito di ciò ha ancora una volta ribadito come i tassi di interesse siano troppo alti, commenti che arrivano guarda caso una settimana prima del meeting del FOMC che potrebbe rappresentare un appuntamento destinato a cambiare definitivamente orientamento nella politica monetaria . La Fed e Jerome Powell discuteranno con veemenza della propria indipendenza, ma i commenti di Trump non le mandano certo a dire. I rendimenti delle obbilgazioni sono nuovamente scivolati verso il basso e da qui l’interruzione del possibile rimbalzo sul Dollaro. A meno che oggi l'inflazione USA non sorprenda positivamente, potrebbe esserci l’ulteriore deprezzamento del biglietto verde proprio in vista della FED.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri sostanzialmente piatta (S&P 500 -1 tick a 2886 punti). I futures statunitensi hanno perso circa -0,2% e ciò ha pesato sui mercati asiatici con il Nikkei -0,4% e lo Shanghai Composite -0,5%. Nel forex abbiamo registrato nuovamente le sovraperformance dello JPY e del CHF, oltre alla sottoperformance AUD. Nelle materie prime l’oro sta approfittando dell’indebolimento USD, mentre il petrolio, è in sofferenza.
Il grande evento sul calendario economico odierno è ovviamente l'inflazione CPI USA delle 14:30. Le previsioni indicano possibile una discesa verso +1,9% (da +2,0% ad aprile), mentre il core dovrebbe rimanere stabile a + 2,1% (+ 2,1% ad aprile). Per quanto riguarda le scorte di petrolio greggio dovrebbero scendere -1,0 milioni di barili (+ 6,8 milioni di barili la scorsa settimana).