Per la prima volta dal dicembre del 2003, il Petrolio Greggio è sceso sotto il livello a 30 dollari, in un contesto caratterizzato dall’eccedenza di petrolio e dai timori riguardanti il vero stato dell’economia cinese.
Il forte rallentamento che sta investendo la Cina fa aumentare la percezione del rischio sui prezzi delle materie prime. Infatti, la Cina importa e consuma molte materie prime e l’attuale svalutazione dello yuan è volta soprattutto a sostenere gli esportatori nazionali, e quindi a mantenere la competitività della Cina. Di conseguenza, i mercati scommettono anche su una riduzione della domanda cinese.
A dicembre l’OPEC aveva annunciato che non ci sarebbero stati tagli alla produzione volti a calmierare la sovreccedenza di petrolio a livello globale, superiore a un milione di barili al giorno.
La prima vittima collaterale sono gli Stati Uniti, la cui industria degli scisti bituminosi sta soffrendo. Inoltre, negli USA sta calando il numero delle piattaforme di perforazione. Nella settimana conclusasi l’8 gennaio, esse ammontavano a 664, 34 in meno rispetto alla settimana precedente, numero comunque lontanissimo dalla maggiore cifra raggiunta, nel 2008, pari a 2.031 piattaforme.
Continuiamo tuttavia a credere che l’attuale prezzo del petrolio sia dovuto a interventi geopolitici. Per esempio, è chiara l’intenzione di danneggiare la Russia, perché la sua economia è legata al prezzo del petrolio. La domanda di petrolio, però, continua a crescere anno dopo anno e a un certo punto verrà superata la fase di eccesso di offerta. In un’ottica di lungo termine, fra qualche anno, prevediamo prezzi del petrolio molto più alti.
The Risk Today
EUR/USD L’EUR/USD continua a cavalcare il canale di trend ribassista. Si osserva una resistenza oraria a 1,1096 (minimo 28/10/2015), mentre il supporto orario è ubicato a 1,0524 (03/12/2015). Si prevede un ulteriore declino. A più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un’inclinazione ribassista finché reggerà la resistenza. La resistenza chiave si trova nell’area intorno a 1,1453 (massimo di fascia) e il livello a 1,1640 (minimo 11/11/2005) probabilmente frenerà un eventuale apprezzamento. L’attuale deterioramento dei livelli tecnici favorisce una flessione graduale verso il supporto a 1,0504 (minimo 21/03/2003).
GBP/USD La coppia GBP/USD si sta indebolendo e ora passa di mano sotto il livello a 1,4500. La resistenza oraria è costituita da 1,5242 (massimo 13/12/2015). Si osserva una resistenza più forte a 1,5336 (massimo 19/11/2015). Si prevede una debolezza persistente della coppia. La struttura tecnica a lungo termine è negativa e favorisce un ulteriore calo verso il supporto chiave a 1,4231 (minimo 20/05/2010), fino a quando i prezzi permarranno sotto la resistenza a 1,5340/64 (minimo 04/11/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni). Tuttavia, le generali condizioni di ipervenduto e la recente ripresa dell’interesse all'acquisto spianano la strada a un rimbalzo.
USD/JPY L’USD/JPY si consolida al rialzo. La resistenza oraria giace a 123,76 (massimo 18/11/2015). Si prevede un’ulteriore flessione verso il supporto orario a 116,18 (minimo 24/08/2015). Si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il forte supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si favorisce un aumento graduale verso la massiccia resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 116,18 (minimo 24/08/2015).
USD/CHF Il momentum di trend rialzista della coppia USD/CHF permane in essere finché la coppia rimarrà nel canale ascendente. Il supporto è collocato a 0,9876 (minimo 14/12/2015). La resistenza oraria si trova a 1,0125 (massimo 05/01/2015). Previsto monitoraggio verso il supporto costituito dal canale di trend ascendente. Nel lungo termine, la coppia ha violato la resistenza a 0,9448 e la resistenza chiave a 0,9957, il che suggerisce un ulteriore trend rialzista. Il supporto chiave può essere individuato a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Finché questi livelli reggeranno, si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine.