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HEDGED EQUITY - Le strategie di copertura di un fondo azionario parte 2

Pubblicato 07.07.2023, 08:38
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Riprendo da qua la seconda parte relativa a questo articolo https://it.investing.com/analysis/hedged-equity--analisi-tecnica-monetaria--le-strategie-di-copertura-di-un-fondo-200462771
Nel precedente articolo abbiamo visto come si muovono sui mercati finanziari alcune importanti realtà speculative e ci siamo lasciati con questa domanda: ma a cosa serve sapere questo? Che cosa ci importa di come si coprono i grandi fondi dai rischi ribasso delle loro posizioni azionarie only long?
Le risposte sono in questo articolo dove parleremo di controparti, di posizioni speculari e posizionamenti monetari.
 
Per entrare nel merito è necessario comprendere al meglio il concetto di “controparte” e chi sono gli attori principali che partecipano attivamente al mercato.
Così facendo vedremo che ognuno di questi attori ha posizioni esattamente contrapposte e con obiettivi diametralmente differenti.
Ogni volta che le opzioni vengono acquistate o vendute c’è sempre una controparte che accetta quelle proposte di acquisto o di vendita. Infatti un contratto non può essere solo comprato o solo venduto, un contratto è esattamente un accordo, in questo caso di prezzo, stipulato fra due operatori, uno che vende ed uno compra. Una figura di particolare importanza, designata a garantire liquidità sui mercati finanziari è il Market Maker. Questo intermediario garantisce la quotazione continua di un prezzo bid e ask, rispettivamente il prezzo al quale è disposto a comprare e un prezzo al quale è disposto a vendere. Di conseguenza, un trader può quasi sempre essere certo che ci sarà qualcuno sul mercato disposto ad eseguire i suoi contratti.
Per gestire il flusso degli ordini e contestualizzare i prezzi bid e ask alla realtà presente ed alle aspettative future il Market Maker utilizza strumenti particolari di valutazione del rischio. Le cosiddette Greche di primo e secondo ordine.
Ora non starò qua a parlare in modo approfondito delle greche ma dirò solo superficialmente che le Greche sono delle misure di rischio generate da modelli di pricing, come la Black, Sholes e Merton, che consentono di monitorare con una certa approssimazione il comportamento del proprio portafoglio nel presente e soprattutto nel what if, ovvero nel riuscire a rappresentare con sufficiente accuratezza i vari scenari di rischio possibili.
Quindi, abbinando complesse posizioni in opzioni con il sottostante, un market maker è in grado di gestire il rischio associato, realizzare profitti e garantire la liquidità del mercato.
Su qualsiasi ticker liquido, questi operatori avranno una vasta gamma di posizioni in opzioni con diversi strike, scadenze e OI (open interest). In tutto questo mare di liquidità e contratti ci saranno alcuni strike che impatteranno in modo diverso sui mercati e costringeranno una delle due parti ad immediate azioni di gestione rischio, i cosiddetti trigger operativi.
Sapere infatti dove sono posizionati gli interessi monetari, ovvero gli open interest o contratti, darà una chiave di lettura ben diversa, ma soprattutto logica e coerente, dei mercati.
A questo punto ritorniamo alla posizione aperta dal nostro fondo di investimenti only long sul titolo, ovvero il long spread di put insieme alla short call
Mettiamoci nei panni del Market Maker o del Dealer che fa da controparte a questo operatore. La posizione che assumerà sarà assolutamente speculare rispetto a questa ed avrà in portafoglio l’esatto contrario, ovvero:
1 long call
1 spread a credito di put avendo venduto quella meno otm e comprato quella più otm
Adesso l’esposizione è rialzista ed il rischio è esattamente al ribasso, ovvero al contrario di prima.

Aggiungendo inoltre i titoli azionari che sono stati venduti alla controparte in eguali quantità di delta ecco la posizione finale.

 
Avere a disposizione queste informazioni e sapere come si muoveranno gli attori principali del mercato in caso di movimenti di prezzo che avvicinano le loro posizioni agli strike interessati sul proprio portafoglio, sarà di grande aiuto nel comprendere le reazioni che avranno i prezzi al raggiungimento di determinati livelli.
Sapere anche che un fondo only long è il principale “movimentatore” di opzioni put ci dà un’altra importantissima informazione, ovvero ci fa capire l’esatto interesse e aspettative che questo genere di operatore iper-specialistico ha nei confronti di quel particolare mercato e di quel particolare titolo.
Basterà infatti analizzare una chain delle opzioni per comprendere come si stanno muovendo sul mercato gli operatori che fanno il mercato stesso.

 
A questo punto, grazie alla lettura dinamica del differenziale delle movimentazioni fatte dagli operatori giorno per giorno e grazie alla lettura statica dei totali dei contratti posizionati a mercato dagli operatori è possibile crearsi, utilizzando la funzione di ripartizione, una specifica mappa monetaria dalla quale è possibile comprendere quali e dove sono i rischi del mercato e grazie alle opportune conoscenze, sapere quali saranno le reazioni di quegli operatori esposti a quei particolari rischi.
Un esempio assolutamente chiaro è quanto è avvenuto sul mercato americano di S&P500 dove, ogni rottura di particolari aree di interesse monetario ha innescato repentini squeeze per effetto delle tante azioni di ricopertura richieste a tutti quegli operatori che erano esposti di gamma.

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