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I mercati dei cambi attendono i dati sul lavoro USA per nuova direzione

Pubblicato 09.01.2015, 09:52
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

L’evento chiave della giornata sarà la pubblicazione dei dati sul lavoro negli USA. Vista la posizione del FOMC, i dati economici – soprattutto l’inflazione di fondo e il mercato occupazionale – hanno assunto molta importanza per prevedere la tempistica del primo rialzo del tasso sui fondi federali. I mercati continuano a scontare il primo rialzo per giugno 2015, anche se le continue incertezze frenano i rendimenti dei titoli USA. Nel corso della settimana la curva dei rendimenti dei titoli sovrani si è appiattita, nonostante il rialzo diffuso dell’USD. Secondo Kocherlakota (Fed), la banca centrale statunitense dovrebbe mantenere la politica del tasso allo zero per evitare una deflazione simile a quella dell’Eurozona e per assicurare una spinta all’occupazione. Il dato sulle buste paga non agricole (NFP) dovrebbe mostrare un incremento di 240K unità a dicembre (rispetto al rialzo inaspettato del mese scorso pari a 321K), la disoccupazione potrebbe essere scesa dal 5,8% al 5,7%. Si prevede anche un leggero miglioramento delle retribuzioni.

In Cina, le cifre sull’inflazione di dicembre sono state contrastanti. Come da previsioni, l’IPC complessivo è salito dall’1,4% all’1,5% su base annua, invece l’IPC al netto dei generi alimentari è sceso dall’1,0% allo 0,8% a/a. C’è stata inoltre un’accelerazione del calo dei prezzi alla produzione. L’USD/CNY quota leggermente sopra 6,20, gli indicatori di trend e momentum rimangono marginalmente ribassisti. Discreti ordini d’acquisto per le opzioni conferiscono supporto a 6,18/6,20.

L’USD/JPY e i cross con lo JPY si sono mossi poco a Tokyo. L’USD/JPY si aggira intorno alla linea di conversione piatta di Ichimoku (119,40). Si osservano supporti a 118,06/71 (minimo di gennaio / base di Ichimoku). Consistenti offerte per opzioni standard costituiscono ancora un’importante barriera prima di 120,00. L’EUR/JPY consolida la debolezza appena sopra la media mobile a 200 giorni (140,30). Gli indicatori tecnici puntano a un ribasso più marcato in scia al diffuso sentiment negativo intorno all’euro.

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L’EUR/USD è sceso fino a 1,1754. Il sentiment continua a essere nettamente negativo per la moneta unica. Il dato NFP di oggi determinerà se l’EUR/USD scenderà a nuovi minimi prima del fine-settimana o se ci sarà una ripresa di breve termine. Il livello iniziale dell’EUR/USD, il primo gennaio 1999, era 1,1743, che costituisce quindi un importante supporto storico. Un altro supporto giace a 1,1640 (minimo novembre 2005).

L’USD/CAD ha ripreso fiato mentre il petrolio continua a recuperare. L’USD/CAD ha trovato acquirenti sotto 1,18, gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra questo livello prima della campanella di chiusura. Nonostante le previsioni ottimistiche sui dati del lavoro (il mercato prevede un aumento degli occupati pari a 14,5K a dicembre), riteniamo che vi sia spazio per un’ulteriore delusione, dopo la perdita di 10,7K di posti di lavoro il mese precedente). Alla luce di questo scenario, alla riunione di politica monetaria del 21 gennaio, la BoC molto probabilmente manterrà il tasso ufficiale invariato all’1%. In un contesto tale, l’USD/CAD si troverebbe la strada spianata verso i livelli a 1,20.

Come previsto, la BoE ha mantenuto il tasso bancario invariato al minimo storico dello 0,50% e l’obiettivo degli acquisti di asset stabile a 375 mld di GBP. La coppia GBP/USD è scesa a 1,5035. La coppia passa di mano nella zona di consolidamento ribassista (sotto 1,5114, base del canale discendente in atto da ottobre 2014 a gennaio 2015). Si prevedono degli stop sotto 1,50.

Prima della chiusura settimanale, i rapporti sul lavoro di Stati Uniti e Canada saranno al centro dell’attenzione. Oggi il calendario economico è fitto di appuntamenti, fra i più importanti segnaliamo: bilancia commerciale e bilancia delle partite correnti di novembre in Germania; produzione industriale m/m e a/a di Francia, Spagna e Svezia; bilancia commerciale di novembre in Francia; IPC m/m e a/a di dicembre in Svezia e Norvegia; tasso di disoccupazione di dicembre in Svizzera; rapporto deficit/PIL anno corrente riferito al terzo trimestre in Italia; bilancia commerciale e produzione nel settore costruzioni m/m e a/a di novembre nel Regno Unito; dato NFP, tasso di disoccupazione e retribuzioni medie di dicembre negli USA; tasso di disoccupazione di dicembre in Canada; scorte e vendite all’ingrosso m/m di novembre negli USA.

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Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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