Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Il sentiment del mercato viaggia sulle frequenze delle tariffe commerciali e sul protezionismo, ma pare che un altro ostacolo sia stato rimosso durante la notte.
Il rischio politico in Germania sembra temporaneamente scongiurato dall’accordo raggiunto che mira a costruire campi di confine e rafforzare il confine austriaco.
Ciò sta consentendo all’azionario tedesco e all’euro di tirare un sospiro di sollievo. Lo si percepisce anche dai rendimenti obbligazionari, in crescita, e sembra esserci un certo grado di ripresa della propensione al rischio.
Non sappiamo quanto ciò durerà, dal momento che la prospettiva di un'ulteriore escalation sulle tariffe commerciali incombe come una mannaia.
Stamattina dobbiamo segnalare come la Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi all'1,5% (nessun cambiamento atteso, + 1,50%), suggerendo progressi verso una minore disoccupazione ma inflazione che sembra rallentare anche a causa della diminuzione dei consumi interni e della crescita dei salari ancora bassa.
Wall Street ha chiuso la giornata di ieri in territorio positivo con l’SP 500 + 0,3% e i futures che stanno ulteriormente incrementando la performance positiva.
I mercati asiatici sono apparsi contrastanti, con il Nikkei leggermente in calo a -0,1%, mentre i mercati europei sono al rialzo con il DAX che probabilmente proseguirà l’ascesa.
Nel forex segnaliamo un deprezzamento dello yen, mentre il dollaro australiano sta recuperando terreno dopo la Banca Centrale Australiana.
Nelle materie prime, la svendita sull'XAU/USD mostra un rallentamento, mentre il Future Petrolio Greggio WTIha riacquistato un po’ del suo slancio poiché le interruzioni nella fornitura in Libia ha provocato una diminuzione delle scorte.
In termini di calendario economico oggi è il giorno più tranquillo della settimana, con il PMI delle costruzioni nel Regno Unito alle 10:30 per il quale si prevede un valore di 52,4 (in diminuzione rispetto ai 52,5 del mese scorso), ma non dovrebbe incidere più di tanto considerando che le costruzioni rappresentano circa il 7% dell'economia britannica. Nel pomeriggio gli ordini di fabbrica statunitensi relativi a maggio dovrebbero registrare una crescita di appena + 0,1% su base mensile (dopo il -0,8% di aprile).