Il presidente USA Donald Trump aveva parlato a lungo di imporre dazi su legno e prodotti caseari canadesi, ma non si attendevano (eventuali) annunci fino alla prossima settimana.
Ma nella notte Trump ha imposto a sorpresa un dazio fino al 24% sulle esportazioni di legno canadese.
Ciò sembra essere una reazione alle imposte canadesi, in vigore già da tempo, sulle importazioni USA, che l’amministrazione Trump reputa ingiuste.
L’escalation della disputa commerciale evidenzia un malcontento latente riguardo il NAFTA e quindi CAD e MXN sono diventati rapidamente il bersaglio dei mercati forex.
Trump si avvicina ai primi 100 giorni di governo e, poiché finora ha raggiunto poco di ciò che aveva promesso, cercherà di ottenere successi ingraziandosi la sua base elettorale.
Il rinnovato clima di protezionismo probabilmente turberà l’imminente rinegoziazione del NAFTA, quindi il trading sulle valute dei paesi che vi aderiscono subirà pressioni a vendere.
Inoltre, l’attenzione sui prezzi dei prodotti caseari evidenzierà le questioni legate al NZD.
I mercati si cullavano in un falso senso di sicurezza, dopo che Trump aveva fatto un passo indietro sull’aspra retorica riguardante la Cina e dopo i passi falsi sul fronte legislativo.
Tuttavia, questo intervento illustra la facilità con cui può adottare una politica commerciale punitiva.
Il CAD è finito sotto una forte pressione a vendere, non appena la notizia è stata riportata dalle agenzie.
Rimaniamo costruttivi sull’USD/CAD, che ha compiuto un rally sopra la sua linea di trend discendente di dicembre, e miriamo a un massimo di fascia a 1,3600.