È possibile applicare le semplici leggi della fisica al settore della cannabis? Ovvero, come è emerso nel 2019, i titoli della marijuana che sono saliti - di parecchio - possono avere una reazione uguale e contraria e scendere, di parecchio. Ma si riprenderanno?
È quello che si chiedono molti degli osservatori del settore. E, cosa forse più importante, quali titoli si riprenderanno? E quali no?
Inoltre, per quei titoli che hanno mostrato dei primi segni di una seconda ripresa nel 2020, questo rimbalzo avrà una sostenibilità significativa e duratura?
Titoli della cannabis che hanno ripreso slancio a gennaio:
Canopy Growth, di gran lunga il principale coltivatore di marijuana in Nord America, ha dimostrato di essere uno dei titoli in ripresa. Nella prima metà di gennaio, il titolo ha visto uno stabile aumento, toccando il massimo del 2020 di 25,48 dollari USA (33,19 dollari canadesi) il 15 gennaio, con un balzo del 20,5% rispetto al livello di apertura del 2 gennaio.
Ma, nella seconda metà del mese, ha perso terreno. Ieri ha chiuso al ribasso, a 21,56 dollari USA (28,39 dollari canadesi), con un rialzo sull’anno in corso del 4,8%.
Tilray (NASDAQ:TLRY), il coltivatore con sede a Toronto scambiato solo sul Nasdaq USA, è andato ancora meglio con la sua ripresa del 2020. Nella prima metà di gennaio, il titolo ha guadagnato più del 34%, toccando i 22,29 dollari il 15 gennaio, un massimo sull’anno in corso. Come Canopy, però, da allora ha perso terreno, chiudendo ieri a 19,56 dollari USA, con un rispettabile guadagno del 17,9% finora questo mese.
Ma altri grossi nomi del settore non stanno mostrando una ripresa sostenibile nel 2020. Come Canopy e Tilray, Cronos Group ed Hexo si sono dimostrati promettenti nella prima metà di gennaio, ma entrambi hanno visto evaporare i guadagni con il mese che volge al termine.
Il titolo di Cronos Group con sede in Ontario ha aperto l’anno a 7,53 dollari USA (9,79 dollari canadesi), ha raggiunto il massimo del mese di 8,80 dollari USA (11,48 dollari canadesi) il 15 gennaio ed ha chiuso ieri con un crollo del 4,35% sulla giornata a 7,25 dollari USA (9,57 dollari canadesi), con un tonfo generale sul mese del 3,7%.
Per quanto riguarda Hexo, le cifre sono peggiori. Dopo un 2019 orribile, durante il quale la compagnia ha perso circa il 70% del suo valore, il titolo ha aperto il 2020 a 1,60 dollari USA (2,08 dollari canadesi), con un’impennata del 20% il 15 gennaio. Ieri ha chiuso con un crollo del 5,67% a 1,33 dollari USA (1,75 dollari canadesi), con un tonfo del 16,87% finora questo mese.
Evolve chiuderà due ETF legati alla marijuana
Quello che potrebbe forse considerarsi un altro segnale di mancanza di speranza in una ripresa dei prezzi dei titoli legati alla cannabis quest’anno è arrivato ieri da Evolve Funds Group, che ha annunciato la chiusura di due dei suoi ETF di titoli legati alla cannabis: Evolve Marijuana Fund ed Evolve US Marijuana ETF.
Evolve è un fornitore di ETF canadese relativamente nuovo ma in rapida crescita. Il suo Evolve Marijuana Fund comprende 10 titoli legati alla marijuana perlopiù scambiati in Canada, mentre l’Evolve U.S. Marijuana Fund contiene un mix di 10 titoli canadesi ed USA scambiati su piazze americane.
La compagnia non ha spiegato perché intende chiudere i fondi, che vedranno un delisting alla fine di marzo.
Il titolo di MediPharm crolla dopo la notizia di un’azione legale
Il titolo di MediPharm Labs Corp ha subìto un duro colpo ieri, con un tonfo di oltre il 18%, chiudendo a 2,32 dollari USA (3,03 dollari canadesi). Il crollo arriva sulla scia della notizia, rilasciata venerdì scorso dalla compagnia canadese, secondo cui la sua sussidiaria, MediPharm Labs Inc., starebbe facendo causa ad un altro produttore autorizzato canadese per il mancato pagamento di 9,8 milioni di dollari canadesi (7,4 milioni di dollari USA) del marchio commerciale di un olio a base di cannabis.
L’accusa, presentata alla Corte Superiore dell’Ontario, afferma che il produttore lavora con MediPharm dal febbraio scorso. Secondo una notizia di BNN Bloomberg l’oggetto non divulgato della causa sarebbe la Hexo Corp., con sede in Quebec.
In base ad una dichiarazione di venerdì scorso, per MediPharm “l’accusa riguarda, tra le altre cose, il pagamento di una cifra considerevole pari a circa 9,8 milioni di dollari”.
MediPharm l’anno scorso aveva siglato un accordo con Newstrike Brands del valore di 35 milioni di dollari (46,2 milioni di dollari canadesi) nel primo anno. Il contratto comprendeva anche l’opzione di altri 13,5 milioni di dollari (17,8 milioni di dollari canadesi) in prodotti se necessario. Hexo ha acquisito Newstrike nel marzo scorso.
L’ultimo report finanziario di MediPharm pubblicato a novembre, relativo al trimestre terminato il 30 settembre 2019, ha mostrato che aveva 40,87 milioni di dollari (54 milioni di dollari canadesi) di crediti, in netto aumento dai 6,4 milioni di dollari (8,5 milioni di dollari canadesi) della fine del dicembre 2018.
MediPharm è specializzata nella produzione di olio di cannabis e prodotti concentrati purificati e di qualità farmaceutica utilizzati in una serie di prodotti derivati.