Rassegna giornaliera sul mercato forex, 9 marzo 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA è sceso contro tutte le principali controparti. La mancanza di dati economici USA significa che il biglietto verde è stato scambiato in base all’andamento dei rendimenti. Dopo aver toccato un massimo dell’1,6%, i rendimenti dei titoli decennali del Tesoro sono scesi mentre i trader attendono l’approvazione della legge sul pacchetto di stimolo ed il report di mercoledì sull’inflazione. La Camera voterà domani il pacchetto di stimolo da 1,9 mila miliardi di dollari, e sebbene ci sia il rischio che gli investitori trascurino la notizia, l’impatto economico dell’assegno di 1.400 dollari sarà troppo importante da trascurare a lungo. I 600 dollari di dicembre hanno fatto salire le vendite al dettaglio del 5,3% a gennaio, molto più di quanto previsto dagli economisti. L’assegno da 1.400 dollari è più del doppio di quello di dicembre e dovrebbe dare una spinta molto maggiore all’economia nel secondo trimestre.
L’unico problema è che è atteso anche l’indice dei prezzi al consumo, e molto probabilmente i dati potrebbero confermare i timori sull’inflazione. Tra gennaio e marzo, il rendimento dei Titoli del Tesoro è salito dallo 0,95% all’1,6%. Questa allarmante impennata è stata determinata totalmente dalle aspettative di inflazione. L’economia sta migliorando, i tassi di interesse sono bassi e molti investitori credono che l’aumento dei prezzi delle materie prime si tradurrà in un aumento diffuso dei prezzi. Questo potrebbe, a sua volta, spingere le banche centrali a rivedere le loro politiche e ridurre lo stimolo prima del previsto. La Federal Reserve dice che non sarà così, ma considerando l’andamento dei rendimenti e del dollaro, gli investitori la pensano diversamente.
Il mercato azionario ha dato un importante suggerimento su ciò che importerà di più agli investitori questo mercoledì. Il Dow Jones Industrial Average è salito di oltre 200 punti intraday ma ha ceduto nuovamente quasi tutti i guadagni verso la fine della sedute newyorkese. Questo calo riflette i timori di un IPC più forte, il suo potenziale nel far salire i rendimenti e scendere le azioni. L’azionario è vulnerabile ad una correzione, che potrebbe spingere il dollaro USA.
Riflettori accesi anche sul dollaro canadese, in vista dell’annuncio di politica monetaria della Bank of Canada. La forza del loonie ci dice che gli investitori si aspettano ottimismo. Mentre le altre valute hanno visto dei selloff la scorsa settimana fino a questo lunedì, il cambio USD/CAD è stato scambiato in range molto stretto. Secondo gli ultimi dati economici, l’economia del Canada sta migliorando. L’attività manifatturiero è accelerata, la crescita del PIL ha superato le aspettative, il disavanzo commerciale è aumentato e molti più costruttori stanno facendo richiesta di permessi. Dunque, nonostante la campagna di vaccinazione proceda a passo lento e restino in vigore le restrizioni in diverse province, le previsioni sono incoraggianti. Se poi si considerano le previsioni positive sul report sull’occupazione alla fine della settimana, la BoC molto probabilmente manterrà il suo ottimismo. L’unico problema è la valuta forte. Il dollaro canadese è vicino al massimo di tre anni, e la banca centrale potrebbe non voler prendere delle decisioni che possano spingerlo ulteriormente.
Intanto, i dati misti della zona euro hanno permesso al cambio EUR/USD di staccarsi dalla media mobile su 200 giorni. Il disavanzo commerciale della Germania è sceso, ma le esportazioni sono aumentate ad un ritmo più veloce. Il PIL della zona euro del 4° trimestre è stato rivisto al ribasso, ma i dati del 3° trim. sono stati rivisti al rialzo. La Banca Centrale Europea si riunirà giovedì e, a differenza della BoC, la BCE ha più motivi per essere cauta.
Le valute migliori sono state il dollaro australiano e quello neozelandese, e la cosa non ci ha sorpresi, visto che le economie di entrambi i paesi continuano a riprendersi. Tuttavia, la fiducia delle imprese australiane è migliorata, mentre quella delle aziende neozelandesi è peggiorata. Stiamo vedendo maggiori miglioramenti nei dati australiani rispetto a quelli neozelandesi e questo potrebbe preparare il terreno ad un cambio AUD/NZD più forte.