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I titoli meno conosciuti: IVS Group

Pubblicato 12.08.2016, 09:03
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
IVS
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Oggi nella rubrica “I titoli meno conosciuti di Piazza Affari” :
IVS Group SA (MI:IVS), International Vending Services Group è uno dei principali operatori italiani nel settore del food service e in particolare nel mercato dei distributori automatici (DA), di bevande e snack, dove é leader in Italia – con una quota di mercato stimata del 12% circa nella distribuzione automatica e inferiore al 10% includendo le macchine semi automatiche (OCS) e il canale delle vendite tramite internet – e terzo in Europa.

La società, fondata nel 1972 da Cesare Cerea (presidente) e Pietro Gualdi con il nome Bergamo Distributori, può essere considerata il pioniere del settore vending in Italia. Dopo un’esperienza di lavoro presso un importante produttore di DA, Cesare Cerea intuì le potenzialità del nuovo business nei servizi per il vending, installando e gestendo la prima macchina per la distribuzione automatica nel 1971.

Da lì iniziò una storia imprenditoriale di successo e crescita che continua tuttora.

L’odierna configurazione del gruppo risale al 2006, anno in cui si fusero diverse società rivenienti da un processo di acquisizioni che ha consentito a IVS di diventare leader in Italia e operatore di standing europeo.

Nel 2016 IVS detiene in gestione un parco di circa 152.000 distributori, di cui 70% circa automatici e 30% semi automatici, che erogano circa 700 milioni di consumazioni all’anno. In qualità di leader su un mercato altamente frammentato, IVS gode di significative economie di scala e vantaggi relativi a:

  • costi del personale, che rappresentano circa il 27% del fatturato; IVS ha circa 2.200 collaboratori, di cui la maggioranza, addetti al caricamento e all’assistenza tecnica dei distributori automatici, opera esternamente all’azienda. La alta densità su specifiche aree geografiche servite consente pertanto di ridurre i costi legati alla logistica;
  • forza negoziale sugli acquisti (23% del fatturato); IVS è normalmente il primo cliente per molti produttori di bevande e prodotti alimentari destinati al settore vending;
  • attenzione speciale ricevuta dai fornitori produttori di DA; IVS è sin dalla nascita fortemente orientata all’innovazione. I continui miglioramenti nella tecnologia e nei software applicati ai DA, alla gamma dei prodotti, alla logistica, contribuiscono alle eccellenti performance aziendali.

La sede principale di IVS è a Seriate, in provincia di Bergamo, area in cui si è sviluppato un distretto di imprese eccellenti nel settore del vending, con le quali IVS collabora costantemente nello sviluppo di soluzioni di avanguardia.

L’Italia è del resto considerata la culla della migliore tecnologia dei DA, in particolare nelle macchine per i prodotti caldi.

Il concetto stesso di coffee-break è infatti legato all’idea di un buon caffè e i consumatori italiani sono notoriamente esigenti sulla qualità del caffè espresso.

Negli ultimi cinque anni IVS ha completato circa 60 acquisizioni, facendo emergere rapidamente importanti sinergie: aumento del fatturato, grazie alla capacità di proporre macchine con una gamma di prodotti più ampia; riduzione dei costi della rete di gestione e assistenza tecnica, dei costi generali e connessi ai depositi.

A inizio 2012 IVS ha perfezionato un’operazione di fusione con Italy 1 Investment SA, una SPAC (Special Purpose Acquisition Company) quotata alla Borsa Italiana.

Questa operazione, che implica anche l’accesso in Borsa di IVS, rappresenta una conferma dell’orientamento alla crescita. La maggior parte dei mezzi finanziari rivenienti dall’aumento di capitale connesso all’operazione, infatti, sarà investita da IVS in nuove acquisizioni.

Nel 2013 IVS ha emesso un prestito obbligazionario da 200 milioni di Euro (aumentato a 250 milioni nel 2014), quotato sul MTF Market del Luxembourg Stock Exchange, con il rating dell’agenzia Standard & Poor’s.

La società ha inoltre trasferito la quotazione delle proprie azioni e warrant dal segmento MIV-Mercato dei Veicoli di Investimento, riservato a investitori professionali, al MTA-Mercato Telematico Azionario, gestito da Borsa Italiana.

Nel 2015 IVS ha emesso un nuovo prestito obbligazionario da 240 milioni di Euro, con scadenza 2022 (quotato al MOT d Borsa Italiana), e ha rimborsato anticipatamente, ad aprile 2016, la precedente emissione del 2013.IVS GRP negli ultimi sei mesi ha guadagnato 12 punti percentuali, negli ultimi 2 anni ha ceduto il 4%, dal debutto 2011 ad oggi ha ceduto l’11%. Il prezzo max degli ultimi due anni è 8.96 euro, quello minimo 6.00 euro. Al momento il titolo è a quota 8.38 euro.

IVS GROUP

Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016 (il 29 agosto verrà approvata la semestrale):Fatturato consolidato pari a Euro 88,4 milioni, in crescita del 4.9% rispetto a marzo 2015. EBITDA Adjusted 1 Euro 20,7 milioni, in aumento del 6,9% rispetto al 31 marzo 2015, con un incidenza sul fatturato pari al 23,5%. Utile netto di Gruppo pari a Euro 3,3 milioni (dopo utili di terzi per 0,4 milioni), rispetto a Euro 3,4 milioni a marzo 2015. In crescita anche l’utile netto rettificato, pari a Euro 3,5 milioni (dopo gli utili di terzi), da Euro 2,9 milioni a marzo 2015, in aumento del 24,2%. Posizione finanziaria netta: Euro -233,1 milioni, da Euro -230,8 milioni al 31 dicembre 2015, dopo pagamenti relativi a investimenti tecnici e acquisizioni nei primi tre mesi per complessivi Euro 14,3 milioni oltre ai pagamenti per Euro 8,9 milioni relativi al rimborso anticipato delle obbligazioni al 7,125% con scadenza 2020. Perfezionate nel trimestre 7 nuove acquisizioni in Italia e Francia per un valore di Euro 6,0 milioni.

Altri fatti di rilievo dopo il 31 marzo 2016 e previsioni per l’intero esercizio:La prima parte del 2016 è stata caratterizzata da una graduale ripresa e stabilizzazione dei volumi rispetto ai precedenti anni di crisi, che si ritiene possa continuare per la restante parte dell’anno, quantomeno a parità di condizioni climatiche, soprattutto nel periodo estivo. In questo scenario IVS Group potrà beneficiare sia di un effetto sui volumi leggermente positivo, sia del lieve ma costante aumento di prezzi e margini, grazie al continuo sviluppo del mix di prodotto. L’innovazione favorirà lo sviluppo di nuove tipologie di prodotto e di servizio; l’uso delle App telefoniche sviluppate tramite la controllata Venpay S.p.A. ha registrato, rispetto a dicembre 2015, un aumento del 250% degli utenti e del 370% delle vendite. La strategia di crescita resterà basata su nuove acquisizioni, finalizzate a migliorare l’efficienza logistica e la qualità del servizio, in un settore polverizzato, con migliaia di piccoli e medi operatori; un aumento significativo delle opportunità di acquisizioni potrà derivare anche dalle nuove regole in materia fiscale per il settore del vending, in vigore da inizio 2017. In aprile e maggio 2016 sono state realizzate 4 nuove acquisizioni di rami aziendali, per un prezzo provvisorio di circa Euro 2,8 milioni. La strategia finanziaria del gruppo, dopo il collocamento del nuovo bond sul mercato e il rimborso del precedente, consentirà risparmi significativi sugli oneri finanziari, che andranno a regime nei prossimi trimestri. Inoltre, la capacità di generare un elevato cash-flow fa del gruppo una controparte altamente affidabile per il sistema bancario, mettendolo in condizione di accedere ad ulteriori linee di credito a medio termine, con conseguente ampia disponibilità e flessibilità per nuovi investimenti, a condizioni economiche competitive. Come già anticipato e riportato nelle note e nel comunicato al bilancio annuale 2015, la controllata IVS Italia SpA è in attesa delle decisioni, previste entro metà giugno 2016, della autorità antitrust italiana (AGCM) in merito alle indagini avviate a luglio 2014 sui 10 principali operatori italiani nel settore del vending.

Ultima news 14/06/2016: procedimento dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato .IVS Group S.A. informa che l’Autorità Garante per la Concorrenze e il Mercato italiana (AGCM) ha comunicato a IVS Italia SpA (controllata al 100% da IVS Group), unitamente ad altre 13 società attive nel settore del vending, nonché a Confida, l’associazione che con circa 470 associati riunisce i principali operatori della filiera del vending italiana, la chiusura e le decisioni assunte con riferimento alla procedura aperta nei loro confronti nel lontano luglio 2014. La Commissione della AGCM ha stabilito che le parti oggetto della procedura (tra cui IVS Italia) avrebbero messo in atto, dal 2011 al 2014, comportamenti volti a limitare la concorrenza nel settore del vending in Italia e asseritamente consistenti nel coordinamento di politiche commerciali finalizzate a limitare il confronto concorrenziale tra le imprese parti del procedimento, su prezzi, ambiti territoriali di operatività e rispettiva clientela. In base alla decisione della AGCM, a IVS Italia S.p.A. è stata comminata una sanzione di Euro 31.917.662 (la legge che prevede che possa essere comminata una sanzione massima pari al 10% del fatturato realizzato in Italia dai soggetti interessati; Art.15 Legge 287/90). Il bilancio di IVS Italia SpA e il bilancio consolidato di IVS Group al 31-12-2015, approvato dalla assemblea del 10 maggio 2016, includevano già un accantonamento pari a Euro 28,574 milioni (pari al 10% del fatturato riferibile a IVS Italia nel 2014; la sanzione della AGCM ha invece considerato il 2015). La decisione dalla AGCM è appellabile, da tutte le parti interessate, di fronte al TAR-Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e poi, in secondo grado, di fronte al Consiglio di Stato. IVS Italia SpA, nell’assoluta convinzione della correttezza del proprio operato e considerando errate ed infondate le conclusioni a cui è giunta la AGCM, è intenzionata a proporre tale ricorso in ogni sede e livello giudiziario previsto dalla normativa. Nel merito, IVS Group ritiene che le conclusioni a cui è giunta la AGCM siano fondamentalmente errate, in quanto basate su assunzioni incomplete, su ragionamenti esclusivamente teorici, su estratti decontestualizzati di comunicazioni estrapolate secondo una logica di cherrypicking e dunque essenzialmente strumentalizzate. L’analisi tecnica su cui la AGCM ha basato le sue conclusioni ha infatti ignorato tutte le peculiari modalità di funzionamento del settore, ricostruendolo in modo avulso dalla realtà, all’unico malcelato scopo di porre le condizioni – altrimenti inesistenti – per poter irrogare una roboante sanzione.

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