Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
L’indice del dollaro sta salendo lentamente nelle ultime settimane. Potrebbe essere sul punto di fare un grande balzo, in base alle analisi del grafico tecnico. Questo accade mentre l’euro inizia a mostrare un break down significativo.
I venti a favore per il dollaro giungono mentre la prospettiva di crescita USA sembra superare le paure per il debito crescente, mentre gli USA si preparano ad un’altra tornata di stimolo. Questo sta aiutando a spingere i rendimenti in salita per i Titoli del Tesoro USA decennali e trentennali, facendo diventare più ripida la curva dei rendimenti e facendo aumentare lo spread con i titoli con scadenza minore a livelli che non si vedevano dal 2007.
Ioltre, lo spread tra i bond USA e quelli europei è aumentato e contribuisce a spingere il dollaro contro l’euro-
L’indice del dollaro ha realizzato un forte breakout, con una possibile inversione del pattern noto come testa e spalle inverso. Questo ha portato ad un aumento dell’indice del dollaro ad un livello di resitenza intorno a 91,80. Tuttavia, se l’indice dovesse superare la resistenza a 91,80, potrebbe aprirsi la strada verso il livello di 94,10.
Potrebbe anche essere che il dollaro stia salendo perché l’euro si sta indebolendo in maniera decisa. L’euro è sceso sotto l’1,20 contro il dollaro il 4 febbraio, per la prima volta dal 1° dicembre. Questo calo potrebbe aprire un varco per un’ulteriore discesa verso 1,16 contro il dollaro. the euro falling to as low as 1.16 to the dollar.
Il dollaro più forte è giunto dopo che il rendimento dei titoli a 10 anni è salito fortemente intorno all’1,15%, con il potenziale per un ulteriore rialzo da questi livelli. Gli ultimi dati dell’ISM manifatturiero ci indicano che l’economia USA sta migliorando. Contemporaneamente, i prezzi pagati riportati nei dati sono saliti ai massimi dal 2011. Insieme all’ulteriore stimolo, lo slancio che hanno vissuto i decennali di recente potrebbe bastare a mandarli verso la resistenza tecnica di 1,35%. Anche i trentennali sono saliti decisamente e potrebbero salire a 2,15% sulla base di analisi simili.
L’aumento dei rendimenti ha contribuito all’aumeto dello spread tra i Titoli del Tesoro USA a 10 anni e a 2 anni, che hanno toccato il massimo dal luglio 2017. Intanto, lo spread tra i decennali USA e i decennali tedeschi è salito in maniera impressionante, dall’1% della scorsa settimana all’1,6%.
L’aumento dei rendimenti ha sicuramente contribuito a riportare in vita il dollaro, così come le prospettive di crescita. Ma un dollaro in salita non è una cosa positiva per tutti. I mercati emergenti e i loro titoli avranno delle conseguenze negative, così come le materie prime come l’gold. Questo potrebbe disturbare la mentalità del rischio, portando allo stop del rally registrato nei mercati emergenti e nei prezzi delle materie prime con il rame.
Inoltre, questo potrebbe essere un problema per il mercato equity USA. Un dollaro forte potrebbe creare dei venti a sfavore per molti paesi multi-nazionali, pesando su entrate e profitti. Tuttavia, questo potrebbe essere un problema nel breve termine. Quando il dollaro inizierà a stabilizzarsi, i venti contrari che colpiscono entrate e profitti si dovrebbero normalizzare.
Se dovvesse andare così e l’economia USA dovesse migliorare più velocemente rispetto alle altre economie, la recente impennata del dollaro potrebbe essere solo l’inizio di un rialzo nel lungo termine e un ritorno ai livelli pre pandemia.