ENI (MI:ENI) e PETROLIO sono due asset con una forte correlazione e che, per tale ragione, nel corso degli anni hanno avuto un andamento piuttosto simile.
In questo 2020 la performance dell’azienda con il cane a sei zampe è del -37% contro un OIL che registra (mentre scrivo) un -44%.
Ma la distanza è stata molto più ampia tra marzo (minimi e ripresa dell’azionario) e quel fatidico lunedì nero del petrolio, quando per una serie di motivi (soprattutto cambio scadenza contratto e bassi volumi) toccò un minimo sotto i 40 dollari!
Mai successo prima nella storia dei contratti futures quotati al CME, non è stato toccato il fondo…di più!
Da allora OIL WTI ha recuperato parecchio terreno con un massimo di periodo toccato oggi a 34.54 dollari.
ENI, invece, il 20 aprile chiudeva a 8.008 euro (-1.78%) e con la quotazione attuale che vedo adesso sul monitor a 8.314 euro, è al rialzo da quel prezzo di chiusura di quasi 4 punti percentuali (al netto del dividendo distribuito lo scorso 18 maggio).
Da un punto di vista grafico Heikin-Ashi, da monitorare la conferma questa sera della candela rossa Heikin-Ashi che si vede adesso sul daily di ENI, mentre il petrolio continua ad andare avanti come un treno diretto sempre a nord.
L’analisi completa nel video in basso.