Con gli echi del tracollo finanziario cipriota non ancora sopiti, alcuni rappresentanti delle più influenti economie mondiali, si ritroveranno venerdì e sabato prossimi per tentare di concordare fra di loro le misure di implementazione delle riforme finanziarie e bancarie, ritenute più urgenti.
Da parte degli osservatori, si ritiene tuttavia poco probabile, visto i risultati del recente meeting del G7 tenutosi solo tre settimane fa, che dalla prossima imminente riunione possano scaturire nuove effettive decisioni sul come alleviare lo stato di sofferenza dell’economia mondiale.
Due fra i partecipanti a questa riunione, che si terrà in una villa di campagna del 17° secolo nei pressi di Londra, hanno dichiarato che l’attenzione si focalizzerà probabilmente sul come velocizzare le necessarie riforme dei settori bancario e finanziario mondiali che ancora languono.
E’ pertanto probabile che dall’evento possano scaturire principalmente nuove raccomandazioni per la prosecuzione e la velocizzazione sulla strada delle indispensabili riforme in grado di garantire stabilità finanziaria tramite una adeguata, armonica e condivisa regolamentazione.
Si prevede che non mancheranno le pressioni sulla Germania affinché supporti l’unione bancaria europea e prosegua sulla via tracciata durante l’ultima riunione del G20 a Washington; a tal proposito evidentemente il timore tedesco di dover pagare per tutti gli eventuali futuri salvataggi, esercita un certo freno su Berlino.
Altri punti all’ordine del giorno saranno la supervisione unica, sotto il controllo BCE, per il sistema bancario europeo, la creazione di un secondo pilastro costituito da una agenzia “di risoluzione” e del relativo fondo destinati a curare la chiusura e conseguente liquidazione delle banche in default oltre alla creazione di un terzo sistema di garanzia a singolo deposito.
Saranno inoltre trattati sia lo scottante tema delle nuove regole per la negoziazione di derivati e del piano di Basilea 3 per i livelli minimi di capitalizzazione delle banche che il rischio dell’instaurarsi di una nuova bolla speculativa sulle quotazioni del comparto azionario ( per alcuni già evidentemente in atto) e la reale debole situazione dell’economia che non supporta tale rally.
Una attesa riunione dalla quale ci si augura di vedere adottate spedite e concrete decisioni; una pratica alla quale, le riunioni comuni in contesto europeo, ci hanno purtroppo da lungo tempo disabituati.