L’unico modo per evitare delusioni è ridurre le aspettative” (Giuseppe Zuccarini)
L’indice Vix sull’S&P 500 ha fatto un balzo del 10% nella giornata in cui il Nasdaq arriva a perdere il 3%, sui minimi da 2 settimane. In rosso tutti i titoli dei magnifici 7. Debole anche l’S&P 500, in rosso di oltre l’1%, mentre l’MSCI World Equity ha terminato in calo dello 0,8%. Il riflesso di dati macro particolarmente positivi diffusi nella giornata di ieri, ovvero le statistiche sul mercato immobiliare e sulle scorte di petrolio greggio, che hanno battuto le attese, confermando che l’economia non dà segni di debolezza, tenendo vive le preoccupazioni per un lento calo dell’inflazione. Si allontana quindi la possibilità di un taglio dei tassi nella seduta di settembre: le probabilità sono passate dal 100% a poco più del 90%. Scenario di cui anche la BCE dovrà tenere conto, per cui è scontato che oggi Christine Lagarde non toccherà la politica monetaria, e non è detto che lo faccia nelle sedute successive. Risultato: in rosso anche le Borse europee, con l’eccezione di Piazza Affari, salita comunque in maniera frazionale. Altra notizia che raffredda l’entusiasmo dei rialzisti è il rialzo del prezzo del petrolio, salito di oltre il 2%, ovvero sopra $81. A livello macro nella giornata di oggi: oltre alla riunione della BCE (alle 14:15), attenzione alle 14:30 al dato sui sussidi settimanali di disoccupazione e l’indice alla produzione della Fed di Filadelfia a luglio.
Per i banchieri svizzeri il futuro è incerto
Un recente studio degli esperti di UBS ha evidenziato che i risultati finanziari delle aziende europee sono stati deludenti, generando dubbi sulla ripresa economica della regione. Prima della stagione dei report delle grandi aziende, 25 imprese europee, tra cui Airbus, H&M, Hugo Boss, Burberry, Carl Zeiss, Umicore, TomTom e Lufthansa, avevano già segnalato problemi finanziari o rivisto al ribasso le loro previsioni. Gli analisti attribuiscono queste difficoltà a vari fattori, come la bassa domanda dei consumatori, una ripresa economica più lenta del previsto, ritardi negli acquisti, una riduzione degli investimenti in Cina, minore interesse per i veicoli elettrici e margini di profitto compressi. UBS ha osservato che le stime degli utili per azione (EPS) tendono a essere sovrastimate di circa il 4-6% durante gli anni prosperi, ma possono raggiungere il 10-20% nei periodi più difficili. Per il 2024, l’istituto non prevede alcuna crescita dell’EPS per lo STOXX Europe 600 (SXXP), a differenza della previsione media del mercato che suggerisce un aumento del 5%. “La debolezza degli utili in questa stagione è particolarmente evidente nei settori ciclici, che normalmente performano meglio in fasi di ripresa economica”, hanno osservato gli analisti. “Le loro dichiarazioni indicano una ripresa lenta e sfidante”.
In Borsa affari solo per le banche
Nel 2023, le banche e le assicurazioni quotate alla Borsa di Milano hanno registrato una crescita impressionante degli utili, aumentati rispettivamente del 67% e del 66% rispetto al 2022. Al contrario, le altre società quotate hanno visto un calo significativo degli utili netti (-19,5%) e le imprese negoziate su Euronext Growth Milan (Egm) hanno subito una riduzione del 17%. Questi dati emergono dal terzo bollettino statistico della Consob per il 2023, pubblicato oggi. Le società italiane non bancarie e assicurative quotate su Exm hanno riportato utili di circa 24,9 miliardi di euro, con un calo del 19,5% rispetto all’anno precedente. Le imprese su Egm hanno registrato utili complessivi di circa 313 milioni di euro, in calo del 27% rispetto al 2022, a causa di un peggioramento della gestione operativa. I ricavi sono aumentati del 13%, ma i costi operativi sono cresciuti del 18%. A fine 2023, il patrimonio netto delle società su Egm è salito a 4,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 13% rispetto alla fine del 2022.